Il tempo passava e con esso arrivò la nostalgia. Gli uomini prepararono la nave per il viaggio di ritorno. Alcuni di loro decisero di rimanere, mentre Adam scelse di ripartire e volle festeggiare con un ultimo grande banchetto. Alla sera il vino portò le risate e la musica riempì la radura. Adam cantava e ballava finché ad un certo punto si allontanò dalla bolgia.
Si guardò intorno e corse in fretta verso il tempio. Si avvicinò alla sfera e, senza esitare, la prese. Toccandola, capì che ormai non poteva più tornare indietro ma il pensiero di poter riavere la sua infanzia e i suoi cari gli diede forza. Quando si assicurò che tutti stessero dormendo, si incamminò verso la nave e la nascose.
La mattina dopo gli uomini salparono e salutarono i popolani raccolti sulla spiaggia. Adam vide i loro sorrisi e i loro pianti. Guardandoli, sperò di aver fatto la scelta giusta. Ogni giorno Adam pregava di nascosto per poter riavere ciò che gli era stato tolto. I ricordi amari e le lacrime calde infine lo convinsero di quella scelta.
Nel momento in cui videro la terra, la luna fu coperta velocemente da grandi nuvole nere e iniziò a diluviare in modo innaturale. Gli uomini si trovarono impreparati di fronte ai violenti fulmini. La tempesta distrusse la nave e la sfera si spense, sprofondando insieme all'equipaggio. Le onde, invece, trascinarono Adam sulla riva, in fin di vita.
Riprese i sensi quando sentì qualcuno avvicinarsi. Aveva la vista offuscata e tese la mano verso un'ombra che stava di fronte a lui. Faceva una gran fatica a parlare e d'improvviso quella figura si girò e fuggì. Fu in quel momento che comprese.
"Adam, no!" disse debolmente.
Esalando l'ultimo respiro, capì che aveva condannato se stesso e le persone che aveva amato ad un infinito dolore.
Subì l'ira degli Dei. La sua fine lo portò al suo inizio e il suo inizio alla sua fine, per sempre.