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Quella volta alla partita di hokey

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Quella volta alla partita di hokey.














Era un soleggiato venerdì pomeriggio ed Eunmi stava sorridendo mentre, a fatica, si stava facendo strada fra gli studenti. Era quasi fuori, quasi libera per il weekand, quando sentì una voce alle sue spalle che chiamava il suo nome.

Sopprimendo un sospiro, si fermò, voltandosi. Correndo davanti a lei, lunghi capelli biondi svolazzavano in aria, era Rebecca. Eunmi e quella ragazza si conoscevano da quando quella coreana era arrivata a Vancouver; Rebecca era stata l'unica, il primo giorno, a mostrarle la scuola. Nonostante loro non fossero così intime - a differenza di ciò che probabilmente avevate pensato all'inizio, di tanto in tanto decidevano di fare qualche uscita fra ragazze per andare a bere un caffè e studiare (generalmente un'idea di Eunmi) oppure a una festa (ovvero il passatempo preferito di Rebecca).

Ancora, come se non fosse abituata, fu strano vedere quel-tipo-di-ghigno sul volto della ragazza che in mano aveva due biglietti fatti di cartoncino plastificato rosso.

Finale del torneo Under 18
Venerdì 26 gennaio.
Entrata gratis.
Disponibili bevande.

"Il mio fidanzato giocherà e io andrò a supportarlo. Con me doveva venire anche sua sorella, ma all'ultimo minuto mi ha chiamato e mi ha detto che non viene più. Dice di essere stanca. Quindi ti ho visto adesso e ho pensato hey, mi chiedo se Eunmi voglia venire" Sipegò Rebecca.



Ad un certo punto, cominciarono a camminare nel parcheggio studentesco verso la macchina nera di Rebecca.

Eunmi stava pensando alle alternative per quella serata: prendere il pullman e raggiungere casa a piedi; guardare qualcosa su Netflix con sua madre; fare una videochiamata con sua sorella...

Eunmi aveva una vita molto tranquilla.

"Certo, perchè no? Dopo tutto abbiamo bisogno di divertirci."

Quindi salì in macchina al posto del passeggero della macchina di Rebecca, ascoltando per metà tutte le chiacchiere della sua amica riguardanti la festa per i suoi diciotto anni.



~*~




"Bro, sei pronto?"

Yoongi si girò - leggermente goffo all'interno della sua divisa di gioco - e sorrise a Joe, il capitano del suo team.

"Sono nato pronto."

Joe ridacchiò e scosse la testa.

"Lo dici ogni volta; sei così banale."

"Vero, ma non puoi negare sia vero." Rispose, prima di cominciare a camminare verso l'entrata del campo da hockey.

Non appena fu fuori, la prima cosa che sentì furono le grida generali della folla. Erano così fastidiosi. Cercò di ignorarli e cominciò a guardare la gente. Non troppo lontano dalla rete, Yoongi vide due ragazze sedute ai propri posti. Una delle due teneva nelle mani un cartello fluorescente con sopra scritto "ti amiamo Joe". Quest'ultima aveva appena detto qualcosa all'altra, la quale aveva risposto roteando gli occhi ma-

𝘿𝙀́𝙅𝘼̀ 𝙑𝙐 || ᵐⁱⁿ ʸᵒᵒⁿᵍⁱ (Traduzione Italiana) ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora