"Che esagerato..." Sussurrò Kirishima, lasciandosi scappare una risata.
"Seh seh. Comunque, è inutile che Bakugou faccia il solitario. Ci serve in ogni caso una mano per un paio di cosette che ti riguardano, quindi andiamo." Ridacchiò Denki, dirigendosi verso il retrobottega.
"Oh Baku!" Canticchiò.
Il biondino arrivò subito dopo, con aria infastidita ed un mazzo di carte in mano.
"Che cazzo vuoi?"
"Il nostro amico qui avrebbe bisogno di parlare con lo spirito che lo protegge. Almeno, di riuscire ad instaurare una connessione. E visto che tu sei il più abile... il rito dovresti farlo tu." Disse Kaminari.
"Tch. Non sono obbligato a farlo, e la cosa non mi interessa neanche. Lo farò soltanto perché i Necromanti sono una specie rara tra le streghe, e poter parlare con i morti è una cosa interessante. Muovetevi, idioti. Vado a prendere le candele."
Kirishima sorrise, seguendo Denki verso una tenda, di un viola delicato.
"Te l'ho detto, io. In fondo è una brava persona." Sussurrò il biondo.
Appena scansarono la tenda si ritrovarono davanti un angolo di negozio molto ordinato, con uno splendido tavolo ed una fioca illuminazione.
Kirishima, dopo essere entrato, sfiorò la lastra di legno delicatamente, facendo passare lo sguardo per tutta la stanzetta.
Anche lì erano presenti parecchi libri, decisamente antiquati, e oggetti di cui ancora non conosceva bene l'utilizzo.
Mentre il ragazzo era occupato a curiosare, la tenda si scostò di nuovo, e Bakugou fece capolino.
"Kaminari non viene?" Chiese Eijirou, sedendosi davanti al biondino.
"Vedo che non sei un appassionato di stregoneria.." Sospirò Katsuki, prendendo posto "Questi tipi di riti si fanno da soli. Dovresti saperlo."
Il rosso annuí.
Sebbene avesse afferrato il tono infastidito, quanto stavano per fare lo rendeva euforico.
Non aveva mai fatto una seduta spiritica.
Con una vera strega poi...
Il Veggente batté le mani due volte, e tutte le candele si accesero improvvisamente.
Lo sguardo del Necromante sembrava quello di un bambino in un negozio di caramelle.
Bakugou, già stufo, gli porse entrambe le mani.
"Dammi le mani. Non voglio perdere altro tempo." Disse.
Il rosso eseguí immediatamente il comando, afferando le mani del giovane, e Katsuki prese un bel respiro, chiudendo gli occhi.
Quei lineamenti delicati, spesso nascosti da un'aria corrucciata o da continue urla, erano ora visibili.
Aveva preso un tono rilassato, tranquillo, e, a guardarlo bene, era un volto dalla rara bellezza.
Non tutti avevano la fortuna di vederlo, a causa del caratteraccio del ragazzo che toglieva la possibilità di farlo.
Solo quando faceva magia, lì si, allora, si rilassava veramente, e mostrava il suo viso per quello che era.
Un sorriso solcò le labbra di Eijirou che, dopo qualche secondo, chiuse gli occhi a sua volta.
Sembra carino.
Se magari fosse un po' meno scorbutico...
Pensò.
Era troppo distratto per sentire quale rito il Veggente stesse recitando, ma quando percepì tutte le candele spegnersi e una mano sfiorargli la spalla, aprí gli occhi di scatto.
STAI LEGGENDO
Blood Oath -Kiribaku- [Ita]
FanfictionEijirou Kirishima è un giovane studente universitario. Non è particolarmente bravo, non spicca tra tutti gli altri, ma ha una strana e profonda passione fin da quando era piccolo: La Stregoneria. L'idea delle streghe, delle pozioni e dei malefici lo...