6 - Gli Amanti

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Dopo un paio di settimane di allenamento, Kirishima imparò molte cose importanti sull'essere un necromante.

Forse perché c'era portato di natura, o forse solo per apparenza, ma gli sembrava tutto molto più facile di quanto avesse anticipato.

Grazie all'aiuto dei suoi nuovi amici poi, che si erano offerti di aiutare il rosso in cambio di qualche lavoretto lì al negozio, fu molto più semplice imparare.

Non doveva fare nulla di che come lavoretti, sia chiaro, solo cose come spazzare a terra o sistemare i libri.

Avete presente, no?

I classici compiti che nessuno vuole fare.

Finita un'altra tremenda giornata, Eijirou tornò a casa, stanco morto.

"Cristo..." Sospirò, buttandosi sul letto di faccia.

L'esame che aveva dato quella pomeriggio lo aveva veramente stremato.

Prepararsi era stato difficile, e la paura di non riuscire a passarlo e dover ristudiare tutto dall'inizio lo aveva divorato internamente.

Per fortuna, tutto era andato bene, e aveva preso un voto decente da aggiungere alla sua collezione.

Aveva cenato insieme a Mina, poi era filato dritto a casa, stanco.

Adesso tutta l'adrenalina che aveva avuto nel corpo stava svenendo piano piano, sfinendolo.

Sbadigliò, trascinando il peso del suo corpo fino al cuscino.

Chiuse gli occhi, solo un momento, sapendo che doveva ancora farsi una doccia, lavarsi i denti, mettersi il pigiama...

Aveva così tante cose da fare...

Ma si addormentò, vestito, senza essersi nemmeno tolto le scarpe.

Si svegliò solo qualche ora dopo, con un'aria mista tra il sorpreso e l'impastato dal sonno.

"Cavolo... ma che ore sono?" Si chiese, strofinandosi gli occhi con una mano.

Si alzò, andando verso la grande finestra che caratterizzava la stanza, e aprí le tapparelle, rivelando che era ancora buio pesto.

Credeva di aver dormito molto di più...

Sospirò, guardando l'ora.

"Le tre di notte in punto..." Si disse, ad alta voce.

"Mh."

Kirishima saltò in aria, prendendosi un mezzo infarto.

Si girò di scatto e, notato lo spettro ormai suo amico, sgranò gli occhi.

"MidORYA O MIO DIO, VUOI UCCIDERMI?!" Urlò- beh no, era il cuore della notte, diciamo meglio "sussurrò violentemente"- mettendosi una mano sul cuore.

Izuku scoppiò a ridere, svolazzando intorno al giovane.

"Mi sentirei meno solo, ma no, non era il mio intento." Ridacchiò, con un sorriso.

"Ti prego non farlo mai più. Come mai sei qui, comunque? Di solito la sera non ti vedo mai." Domandò il vivo.

Lo spettro scosse la testa, incrociando le braccia.

Blood Oath -Kiribaku- [Ita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora