1 - Il Mago

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Kirishima non si fermò, neanche per pensare, perché si sentiva come preso di mira, adocchiato, e non in modo positivo.

Non sapeva perché quei tre lo stessero guardando e bisbigliando tra loro in quel modo, ma era comunque mediamente preoccupato dalla cosa.

Cosí, quando li vide farsi strada verso di lui, afferrò il braccio di Ashido e la trascinò all'interno dell'edificio, borbottando qualcosa sul ritardo.

"Se ti vengono a cercare a casa, io non ti conosco." Affermò la ragazza, in tono scherzoso.

"Inquietante." Commentò Kirishima, guardandosi dietro le spalle.

"Non hai tutti i torti.. vedremo di parlarne appena ci ribecchiamo. Ora muoviti, che le lezioni sono sicuramente già iniziate."

In generale, tutto quell'avvenimento, era stato abbastanza strano.

Infatti, dal momento in cui prese posto, Kirishima non riuscì a pensare ad altro.

Ricordava nitidamente tutti i visi dei ragazzi incontrati poco prima, e la cosa gli metteva i brividi.

Quello che però lo aveva inquietato di più, se doveva essere sincero, era stato il soggetto più alto.

Aveva gli occhi rossi, acceso.

Quasi come se avessero preso due rubini e glieli avessero incastonati al posto delle pupille.

Non aveva notato molto altro del personaggio, era stato un scambio davvero troppo rapido.

Il giovane credeva davvero che quei due occhi avrebbero potuto trapassargli il cranio da parte a parte, se solo avessero voluto.

Sospirò, appoggiando il volto sul palmo della mano.

Spero non avessero cattive intenzioni...

Anche perché, sono abbastanza sicuro di non avere nemici da nessuna parte.

Intendo, sono ben voluto, no?

Non ho mai fatto torti a nessuno.

Si chinò e, velocemente, aprí lo zaino, tirando fuori il pesante libro.

C'entri tu?

Assottigliò lo sguardo, mentre lo osservava.

Cosa sei?

Ne sfiorò la copertina, studiandolo.

Sembrava molto, molto, vecchio.

..eppure era in condizioni quasi perfette.

Sollevò la prima pagina e la richiuse, più volte, sbuffando.

Infine, decise di soffermarsi su quei caratteri intagliati nel cuoio.

Necromanzia.

Lesse.

Sbatté le palpebre, ripetutamente, finché non si rese conto di quanto era appena accaduto.

Quella parola era scritta in caratteri che non aveva mai visto o studiato, ne era sicuro.

E allora, come aveva fatto a tradurre quei simboli senza nemmeno provarci?

Che razza di giornata...

Appena arrivo a casa devo farmi una bella tisana.

Blood Oath -Kiribaku- [Ita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora