Prologo.

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Era passata giá una settimana da quella visita medica che fece cambiare il mio modo di vedere le cose.

Il dottore non sapeva come dirmelo, non sapeva come dirmi che oramai mi rimanevano tre mesi scarsi di vita.

Certo, non potetti dare la colpa a nessuno, dato che ero stata io a decidere di non voler fare nessuna cura.

Perché quando una merda di cancro, si impossessa di una parte di te, le cure possono darti solo poca speranza in piú, non possono darti la certezza di continuare a vivere.

Infatti, quando tre anni fa, tra le braccia della mia migliore amica , pensavo a cosa fare, decisi di vivere a pieno quello che mi rimaneva da vivere, senza distruggermi con cure che magari non sarebbero servite a nulla.

"Spero che riesca a godersi a pieno questi mesi ..." mi suggerì il dottore con gli occhi lucidi dopo aver messo un punto alla mia vita.

Non poteva che avere ragione, perché quei tre mesi, furono davvero i piú belli della mia vita.

Mi trasferii a Milano a 19 anni, con un diploma da grafica pubblicitaria e tanta voglia di emergere.

Lo zio di Claire, la mia migliore amica, ci mise a disposizione la casa, senza chiedere nulla in cambio.

Il trasferimento rese molto felici entrambe, almeno fino a quando non scoprimmo il mio tumore.

I miei genitori mi imposero di tornare da loro al sud, ma dopo diverse rinuncie da parte mia, iniziarono a fregarsene di me, fino a dimenticarsi totalmente della loro unica figlia, malata per di più.

"Io..." esordii Claire con la voce rotta dal pianto, dopo essere uscite dallo studio medico. "Io ti prometto... che questi saranno i mesi piú belli della tua vita... te lo prometto!"

Concluse mentre alcune lacrime le rigavano il volto.

Quella fu la sua promessa, quella di rendere questi ultimi tre mesi, i piú belli della mia vita.

Ora, tutto quello che posso dire, é che la promessa, Claire, l'ha mantenuta...

Con l'aiuto di una persona speciale.

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