2 | Che succede?

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<<Sono tornata>> gridò Lisa appena tornata a casa, togliendosi le scarpe. Ovviamente la scelta su quale ciabatte indossare ricadde su quelle con sopra dei gattini dai vari colori, le sue preferite tra tutte.

<<Buongiorno amore, come è andata a scuola oggi?>>. Sua madre comparì dalla porta della cucina con una padella in mano ed i capelli raccolti, tenuti sù da una semplice matita com'era solita fare. Le sue iridi verdi osservarono la figlia da cima in piedi, soffermandosi dopodichè sulla chiazza blu presente nei leggins della giovane.

Sbarrò gli occhi <<Si può sapere cosa ti è successo?>> domandò con tono severo, nonostante avesse già in mente una possibile risposta.

Lisa fece spallucce e si sedette sul divano, dove addentò una mela, presa precedentemente dal cestino della frutta sul tavolo del salotto <<La solita storia. Diciamo che la nostra classe non va molto d' accordo con quella di un certo ragazzo...>>

Sua madre sorrise, capendo subito a chi ella si riferisse. Ritornò ai fornelli dando le spalle alla figlia, cercando di nascondere il sorrisino malizioso che le stava comparendo in viso <<E dimmi>> fece fingendosi confusa, come se in realtà non fosse a conoscenza delle litigate tra la giovane ed il famoso Guido della 5°A <<questo ragazzo lo conosco?>>

Lisa alzò gli occhi al cielo <<Può essere...>> rispose con tono vago, non lasciando trapelare nient'altro sugli ultimi avvenimenti scolastici <<ma parliamo di cose più importanti: dov'è Anacleto?>> chiese raccogliendo i lunghi capelli rossi, simili a quelli della madre, in una coda.

Clarissa si girò in sua direzione, tenendo il mestolo in mano con fare intimidatorio. Incrociò le braccia sotto al seno <<Chi? Quel pennuto? È il tuo pranzo in questo momento. Ti piace il brodo di pappagallo vero?>> domandò con una serietà che fece quasi sbiancare Lisa. Vedendo lo sguardo torvo di quest'ultima rivelò lo avesse rinchiuso in camera poiché l'animale attentava al pollo da mangiare per pranzo.

Lisa sbuffò, avviandosi verso la propria camera. Sentì provenire rumori dal suo interno perciò prese un respiro profondo prima di aprire la porta.

La prima cosa che vide - appena varcatene la soglia - fu un ammasso di piume rosse e arancioni sbatterle addosso <<Bentornata! Bentornata!>>. Immediatamente la ragazza prese Anacleto tra le sue braccia, regalandogli un intenso abbraccio ripieno d'affetto <<Ohhhhh, il mio cucciolo, ti è mancata la mammina? Quella brutta arpia ti ha rinchiuso qui dentro vero?>> domandò riferendosi alla madre.

Il pappagallo annuì quanto gli venne posta l'ultima domanda, quasi pregustando la vendetta che presto sarebbe avvenuta. Lisa sorrise maleficamente. Conosceva il proprio animale domestico più di se stessa ed ormai sapeva ciò che probabilmente egli volesse fare, perciò non tardò a chiedergli con sincero interesse <<Anacleto, che ne dici se andiamo un po' in cucina?>>.

Il volatile probabilmente non aspettava altro poiché subito si avvio verso l'ala della casa adibita ai pasti privati, seguito dalla padroncina e gracchiando <<Vendetta! Vendetta!>> quasi come se imitasse un pirata di uno di quei film che la rossa soleva guardarsi il sabato sera. Lisa sentì sua madre gridare mentre vedeva Anacleto beccarle la spalla. Cominciò a ridere animatamente per poi richiamarlo a sè, dandogli un biscotto per calmarlo.

<<Si può sapere cosa ci trovi di bello in quel pennuto? Combina solamente disastri>> Lisa accarezzò la testolina morbida di Anacleto mentre la madre le poneva la domanda. Guardò calorosamente l'animale prima di risponderle <<È l' ultimo regalo di papà da quando ha deciso di abbandonarci...>> sussurrò tristemente.

Sua madre abbassò gli occhi, continuando a cucinare mentre ripensava all' uomo che le aveva abbandonate da ormai 5 anni.

Dopo aver terminato il proprio pasto Lisa decise di andare in camera sua per dedicarsi allo studio, seguita dal suo fidato amico pennuto. La madre l'avvisò che sarebbe tornata immediatamente a lavoro poiché aveva faccende importanti da sbrigare, perciò non avrebbe dovuto aspettarla per cena.

MISSIONE CONQUISTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora