<<Perchè non me l' hai detto? Io mi fidavo di te mamma!>> urlò Lisa con tutto il fiato che aveva in corpo. Venire a conoscenza del proprio trasferimento era stato come un fulmine a ciel sereno, ed il silenzio della madre era stato il fattore scatenante.
Clarissa teneva il profilo basso, incapace di poter guardare negli occhi la figlia per paura di poter leggere la delusione nel suo sguardo. La decisione di vendere la propria casa per saldare i debiti con la banca era stata presa da ormai un mese, e non ne aveva fatto parola con nessuno per il timore di esser guardata con compassione.
Non percepiva alcun suono intorno a lei se non i singhiozzi di Lisa, dovuti al pianto. Sentì un dolore forte provenire dal petto, era forse la sicurezza di sapere di aver ferito la persona più preziosa per lei al mondo?
Con un po' di coraggio alzò il viso, osservando il volto stravolto della figlia, la quale piangeva disperatamente, ed il dolore aumentò a quella vista. Rare volte aveva visto Lisa piangere, l'ultima volta fu quella più terribile, quando Edward le abbandonò. Inutile perdersi nei ricordi, eppure quel momento le tornava sempre in mente, quando trovò la piccola piangere dentro un armadio con in braccio un cucciolo di pappagallo, l'ultimo regalo che le fece l'uomo prima di scomparire dalle loro vite.
Da allora erano passati 11 lunghi anni, vissuti solo loro due insieme, senza nessuna figura vicino, senza un padre ed un compagno, senza i nonni. Cielo, ancora ricordava quando appena 18enne i suoi genitori la buttarono fuori di casa, dopo aver scoperto che aspettava un bastardo da quell'universitario 24enne senza soldi.
Da quel giorno Edward si occupò amorevolmente di lei, presero un appartamento insieme ed ebbero una bellissima bambina con la pelle tutta cosparsa di lentiggini come la madre e gli occhi marroni come il padre. Sembrava andasse tutto bene, fino a quando l'uomo non perse il lavoro ed entrò in un brutto giro...ricordava ancora i piatti ed i bicchieri buttati per terra, la paura costante di cosa potesse accadere, le urla disumate create da quella dipendenza che lo stava distruggendo.
Solamente una volta, l'unica, osò alzare le mani su di lei, ma al suo posto venne colpita Lisa, la quale si mise in mezzo per difendere Clarissa nonostante fosse appena una bambina di 7 anni.
Fu in quel momento che rivide un briciolo di emozioni negli occhi solitamente vacui di Edward.
Dolore, tristezza, rabbia, pentimento, frustrazione. Era la stessa faccia che aveva lei in quel momento, uguale identica. Nonostante i contesti fossero differenti Lisa risultava ferita, un'altra volta, dalle decisione prese da chi le aveva dato la vita.Clarissa decise di parlarle, fissando la figlia con decisione e prendendola per le spalle, in modo che la guardasse negli occhi e fare in modo che si calmasse. <<Ascoltami bene Lisa, io so quanto tu stia soffrendo, ma devi capire che non avevo la possibilità economica per sostenere entrambe da molto tempo. Non avevo altra scelta>> disse con calma, scandendo ogni sillaba con voce rauca.
Lisa fermò lo scorrere delle lacrime e schiaffeggiò la mano destra della madre con forza. Ricambiò lo sguardo deciso, così simile a quello della madre, affermando con risolutezza <<C'è sempre più di una scelta madre, ma non è questo quello che mi ferisce di più. La cosa che più mi destabilizza è sapere che tu non ti fidi di me! Tu non mi hai resa partecipe della decisione presa per entrambe!>>
Clarissa abbassò gli occhi colpevole, incassando il colpo. Decise di sedersi dato che non riuscita più a reggersi in piedi a causa del troppo lavoro, e proferì <<Non è così semplice Lisa, soprattutto se si è una madre single. Ho cercato di darti tutto il possibile che potevo con quel misero salario che ricevo, e nonostante ciò non posso più darti un tetto sotto cui stare. Come mamma faccio veramente schifo direi...avrei potuto fare di più, per entrambe>>
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MISSIONE CONQUISTA
Teen FictionLisa Olivieri è una normale ragazza prossima ai 18 anni, un po' svampita e combina guai ma dal cuore nobile e sincero. Nasinò all'insù cosparso di lentiggini, lucenti occhi marroni e capelli rossi come le penne del pappagallo, anch'esso di caratter...