Giorno 20 (Parte 1) - Da qualche parte nel Mar MediterraneoLauren's Pov
Rimasi sdraiata per terra a fissare il soffitto in uno stato di delirante beatitudine, il corpo nudo e esausto di Camila avvolto nel mio. Riuscivo a malapena a muovermi, tranne per la mia mano che si faceva strada in modo rassicurante tra i capelli di Camila. Ad un certo punto nelle ultime due ore, una di noi doveva essersi aggrappata alle coperte sopra di noi per un qualche tipo di supporto e aveva tirato giù l'intera struttura, perché il fortino non c'era più e ora eravamo semplicemente sdraiate in cima a un mucchio di coperte e lenzuola al centro della mia stanza.
Con l'eccezione di molti ansimati "Ti amo" e ripetute grida del nome l'una dell'altra, nelle ultime ore ci eravamo a malapena pronunciate una parola mentre ci conoscevamo un po' meglio. In quel momento mi sentivo come se conoscessi Camila a un livello diverso. Ciò che le piaceva, non le piaceva, ciò che la faceva impazzire, le cose che la eccitavano di più, anche i punti che la facevano contorcersi quando li baciavo o li toccavo anche delicatamente, perché "Merda Laur, quello solletica".
C'era qualcosa di così bello nel vedere qualcuno nel suo stato più crudo e vulnerabile mentre si scioglieva tra le tue braccia. Era uno sballo come nessun altro che avessi mai sperimentato, e in quel momento mi sentivo più connessa e innamorata di Camila che mai. I legami rapidi e privi di significato a cui ero così abituata non potevano mai essere paragonati, e onestamente non riuscivo a vedermi con qualcuno che non fosse Camila mai più.
Baciai la tempia della ragazza più giovane mentre le mie dita continuavano a scorrere tra i suoi capelli che erano attaccati alla pelle sudata del suo collo e della sua schiena. Sentii il suo cuore battere contro il mio petto, rallentando gradualmente fino a un ritmo normale e i suoi respiri brevi e superficiali formicolavano contro la mia spalla. Fino al giorno prima pensavo di averla persa per sempre, ma in quel momento mentre giaceva in silenzio tra le mie braccia, quasi non riuscivo a credere a quanto fossi fortunata, non l'avrei mai più lasciata andare. Feci un respiro profondo mentre cercavo di ingoiare il nodo che mi cresceva in gola. Ero ormai cosciente di essere una persona più emotiva da quando avevo conosciuto Camila, ma mi rifiutavo di essere il tipo di persona che piange dopo il sesso, non importa quanto fosse stata strabiliante o bella l'esperienza.
Indipendentemente da quanto mi sentissi esausta in quel momento, la mia mente era in sovraccarico. Avevo così tante cose di cui volevo parlare ma ero un po' terrorizzata all'idea di parlare e rovinare la bellissima semplicità di quel momento.
- "Camila?" Alla fine sussurrai una volta che non riuscii più a trattenermi fisicamente.
- "Mmhmm?" Mormorò in risposta contro la mia spalla.
- "Questo significa qualcosa? Voglio dire... Non so come esprimerlo senza sembrare stupida, ma sei di nuovo la mia ragazza?" Chiesi cautamente.
Sentii Camila tendersi leggermente tra le mie braccia "Vuoi che io sia ancora la tua ragazza?" Rispose lei sinceramente.
- "Certo che sì, ma sei tu quella che ha rotto con me... Ecco perché te lo chiedo."
Camila si spostò dalla mia presa in modo da potermi guardare bene e non potei fare a meno di essere nervosa. Per non rovinare il momento, avrei dovuto tenere chiusa la mia stupida bocca.
Camila si morse il labbro con ansia "Beh, tecnicamente non ti ho "lasciata", ti ho detto che non pensavo che avresti dovuto avere una relazione con nessuno e che io avessi bisogno di un po' di tempo."
Alzai le sopracciglia con aria interrogativa "A me è sembrata una rottura."
Camila rimase in silenzio per un momento "Possiamo chiamarla semplicemente una pausa?" Chiese speranzosa.
STAI LEGGENDO
Lifeboat Lighthouse (Traduzione Ita Camren)
FanfictionTutta la vita di Camila era stata pianificata per lei fin da quando era una bambina, sarebbe andata al college, avrebbe studiato economia e alla fine avrebbe rilevato la compagnia di suo padre. Era una vita che non voleva, ma non aveva voce in capit...