5 - Segreti

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«Mh, mi piaci tantissimo con la barba».

«Me l'hai detto già una cinquantina di volte».

Roteai gli occhi, spingendo Ashton in modo che finisse di schiena sul letto. Mi sedetti a cavalcioni su di lui, posando un bacio sul suo mento. «Te l'ho detto che mi eccita da morire?», gli chiesi ansimando, muovendo leggermente i miei fianchi contro i suoi.

Ashton si irrigidì, afferrando i miei fianchi e accelerando i miei movimenti, facendo gemere entrambi. «N-no, questo non me l'hai detto».

Per una decina di minuti gli unici rumori presenti nella stanza furono i nostri respiri pesanti e il suono delle nostre labbra che si univano. Poi le cose cominciarono a riscaldarsi e mi trovai completamente nudo, seduto a cavalcioni su di Ashton, le sue mani grandi mi tenevano per i fianchi e mi muovevano su di lui.

È da un po' che tra me ed Ashton va avanti così. Diciamo che, uhm, ci facciamo favori sessuali a vicenda (suona un po' crudo ma è così). Dopo l'episodio del bagno ho scoperto che Ashton è un tantino a corto di sesso e mi sono offerto istintivamente volontario come giocattolo sessuale così lui avrebbe sfogato un po' di frustrazione repressa - e, lo ammetto, spero che mi dia il suo culo. Non ho ancora dimenticato l'obiettivo della mia missione originaria, nonostante abbia scoperto che i miei compagni di band sono fottutamente bravi - almeno Ashton e Michael, Calum devo ancora appurarlo. A proposito di Calum, devo studiare un piano per riuscire a portarmelo a letto, anche se penso sarà facile perché, da come avevo origliato, Calum prova interesse per me. Paradossalmente, questo è uno dei motivi per cui non voglio cercare di farlo anche con lui. Non voglio ferire i suoi sentimenti, scopandomelo (o facendomi scopare, ormai fa lo stesso) per un capriccio e non perché ci tengo davvero. Certo, tengo a Calum e gli voglio bene, ma non fino a quel punto. Non riesco a vedere i miei compagni di band come nient'altro - ecco perché mi riesce così bene essere lo scopamico di Ashton. Non c'è rischio che mi senta coinvolto emotivamente. È solo sesso e resterà tale, su questo posso essere più che sicuro.

Tornando al presente, adesso io ed Ashton eravamo distesi sotto le coperte, entrambi stanchi e soddisfatti. Il riccio mi abbracciava da dietro, le sue mani erano entrambe poggiate sul mio stomaco nudo. Mi piaceva la sensazione delle mani di Ashton sulla mia pelle, erano grandi e ruvide ma stranamente delicate su di me, quasi come se Ashton avesse paura di rompermi. A meno che non gli passava per la testa di sculacciarmi. Beh, diciamo che Ashton è un tantino... rude, a letto, sì. Ho scoperto molte cose su di lui standoci a letto, cose che forse non dovrei sapere. Ma che dico forse...

«Lukey?».

Mi voltai nella stretta di Ashton, fissando il riccio incuriosito. «Che c'è, Ash?».

Ashton si morse il labbro, pensieroso, le sue guance erano leggermente rosate. «Io... Uhm... Stavo pensando che, magari... Magari qualche volta potrei fare io il passivo, già...».

L'istante successivo alla domanda fu leggermente assurdo per me. Non riuscivo a capirci più niente, le parole di Ashton si ripetevano nella mia testa come un eco fino a non avere più senso. Forse stavo sognando? Oh cielo. Datemi un pizzicotto vi prego!

«D-dici sul serio?», riuscii a chiedere, totalmente spiazzato, sentendo un largo sorriso farsi spazio sulla mia bocca quando Ashton annuì facendo spallucce. Feci del mio meglio per nasconderlo, ma non avrei potuto in nessun caso. Ero troppo felice - e ho un grandissimo problema a nascondere le mie emozioni.

«Sai com'è, vorrei provare... Cos'ho da perdere in fondo?».

Ashton, senza saperlo, aveva rimesso in moto la mia missione. Forse sarei davvero riuscito a dimostrare ai ragazzi che posso essere quello attivo!

Man on a mission || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora