ELEONORE
Passai la notte in bianco. Continuavo a pensare a cosa ci fossimo detti io e Oliver qualche ora prima e, come se non bastasse, Bella mi chiamava all'incirca ogni due ore per colpa degli incubi che faceva. Le avevo proposto di venire a dormire a casa mia fino a che non sarebbero tornati i suoi genitori ma mi sorprese rispondendomi prontamente che presto sarebbe diventata mamma e doveva essere forte per suo figlio. Questo fino alla chiamata successiva, dove ricominciava a piangere e lamentarsi come se fosse lei la bambina.
Erano le sei di mattino e mi resi conto di non aver più tempo per provare ad addormentarmi, mi sarei svegliata sicuramente in ritardo. Mi preparai per scendere e fare colazione con mio padre e con mia grande sorpresa anche la mamma era presente.
Non aprii bocca per i primi cinque minuti e ovviamente papà si accorse che qualcosa non andava.
"È successo qualcosa principessa? Qualche ragazzo ti ha fatto del male?"
"No papà, va tutto bene."
"Eleonore, cara. Lo sai che se c'è qualcosa che non va devi dircelo." La mamma aveva smesso di mangiare e stava osservando ogni mio movimento.
"Lo so mamma."
"Di cosa stavate parlando tu e Oliver ieri sera? Mi era parso di sentire le vostre voci in casa". Vedendo che io non dicevo nulla, papà decise di introdurre l'argomento. Sapevo che qualcuno ci aveva sentiti, da piccola sospettavo che in casa ci fossero dei microfoni o videocamere nascoste.
"Tu e Oliver avete parlato? E da quando? Di cosa poi, che non avete assolutamente niente in comune da condividere." La mamma sembrava alquanto sorpresa e sconcertata da quella notizia e non era per niente contenta. Cosa le avrà mai fatto quel ragazzo? Non poteva comportarsi così con lui e con sua madre solo perché non erano ricchi o conosciuti in società.
"Dovevamo vederci in piscina alle sei, si era gentilmente offerto di insegnarmi a nuotare visto che non sono capace, ma Bella aveva bisogno di me ieri e sono dovuta correre a casa sua, dimenticandomi del mio impegno preso con Oliver. Sono stata così sbadata da non avvisarlo e ora lui è arrabbiato con me per avermi aspettato per ore in piscina da solo."
"Hai fatto bene cara a preoccuparti per un'amica. Le amiche prima dei ragazzi, giusto?" La mamma sembrava soddisfatta nel sapere che io e Ollie avevamo litigato.
"Se hai bisogno di lezioni di nuoto posso procurarti io un vero insegnante, Eleonore. Non c'è bisogno che sprechi tempo con uno come Oliver; e poi lui ha un sacco di altre cose da fare qui alla villa. Viene pagato proprio per questo, non per rinfrescarsi in piscina durante le pause."
"Mamma, ho visto Oliver nuotare, è molto bravo. Non mi serve un istruttore professionista. Voglio solo imparare a stare a galla e non avere paura dell'acqua. E poi perché ce l'hai così tanto con Oliver? Cosa ti ha fatto per parlare sempre male di lui? Eravamo migliori amici, ricordi?"
"Principessa, quello che tua madre cerca di dirti è che ormai siete cresciuti, avete interessi diversi, frequentate persone diverse e avete impegni diversi. Quando si è bambini è facile andare d'accordo, non si vedono le differenze dell'altro. Ma hai visto come ha reagito ieri, solo perché avevi ritardato un po' per aver aiutato un'amica. Lui non può capire, non ha amici."
"Io ero sua amica. Ma per colpa vostra, per colpa delle vostre parole e dei vostri stupidi consigli ora non lo sono più. A me piaceva stare in sua compagnia. Certo che mi rendevo conto delle differenze già allora, però non tra me e Oliver, ma tra me e i miei compagni di scuola. Io rivoglio indietro il mio migliore amico, non mi interessano le feste, i ragazzi della scuola... io voglio Oliver!"
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PRIMA O POI DIVENTEREMO NOI
RomanceEleonore (Ellie) Tallish e Oliver (Ollie) Martinez sono amici d'infanzia. Fin dalla tenera età hanno condiviso momenti felici insieme, non curanti delle differenze sociali tra le loro famiglie. Lei figlia del ricco proprietario di Villa Tallish, lui...