Capitolo 15

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OLIVER

Passai le poche ore che ormai rimanevano prima che la sveglia suonasse a pensare a Ellie e a quanto fosse bella anche nei suoi momenti peggiori. Sdraiata nel suo letto, con i capelli sciolti e il viso acqua e sapone; sembrava una ragazza dolce e innocente che si era appena addormentata dopo aver passato una tranquilla serata a casa con la compagnia di un buon libro.

E poi c'era stato quel bacio. Mi toccai le labbra con le dita e sorrisi come un bambino emozionato ricordando il mix di emozioni di qualche ora prima. Chissà se anche lei aveva sentito qualcosa dormendo? Magari le era piaciuto, magari provava lo stesso per me. Decisi che prima di illudermi nuovamente avrei tastato meglio il terreno l'indomani. Probabilmente Ellie non si sarebbe ricordata neanche della festa e di cosa le stesse per succedere e forse era meglio così.

Il giorno dopo mi svegliai di buon'umore e iniziai a lavorare con dieci minuti d'anticipo solo per vedere se il signore e la signora Tallish fossero già in cucina a parlare con la figlia. Un tempo parlavano di tutto e di più insieme, mentre adesso l'unico argomento che poteva tenere viva una conversazione tra marito e moglie era solamente la figlia. Entrambi tenevano a lei, ma in maniera e per ragioni differenti. Il signor Tallish desiderava il meglio per Eleonore, ma più di tutto la sua felicità. Le permetteva di saltare qualche allenamento all'insaputa della moglie e spesso e volentieri le lasciava una paghetta infrasettimanale sostanziosa per andare a fare shopping con le amiche. Diceva che la sua età fosse una delle più belle, dove si poteva vivere spensierati e appagati dalla vita. In effetti l'unica grande preoccupazione della figlia, secondo lui, era riuscire a essere ammessa ad Harvard. La signora Tallish, al contrario, desiderava che la figlia, già in età adolescenziale, si dedicasse a vari progetti sociali, non doveva mai saltare un allenamento, doveva essere impeccabile in tutte le materie scolastiche e ovviamente le permetteva di andare alle feste per mantenere alta la sua visibilità tra i suoi coetanei. Non sapeva però che a sua figlia piacesse bere fino a star male, questo era un lato della vita di Ellie che riusciva (anzi riuscivamo) a tenerle ben nascosto.

Quella mattina a colazione erano entrambi in sala da pranzo. Capitava di rado che la famiglia si riunisse di prima mattina a causa degli orari insoliti del padre, ma quando questo accadeva dovevano essere assolutamente tutti presenti per "vivere un momento conviviale", così lo descrivevano sempre. Avevano litigato con Ellie il giorno prima e da quel momento non l'avevano più vista. Entrai in cucina per preparar loro la colazione e li sentii bisticciare a causa sua. Il signor Lewis avrebbe voluto parlare con la figlia e chiederle scusa per il loro comportamento troppo aggressivo e impulsivo nei suoi confronti, la signora invece era irremovibile, secondo lei, se ci fosse stato qualcuno che doveva scusarsi, avrebbe dovuto essere proprio Ellie.

Aspettarono invano, poiché la figlia non si presentò per la colazione ed Emily decise di andare a verificare che non fosse successo nulla di grave. Il signor Tallish cercò di dissuaderla, ipotizzando che la figlia fosse uscita presto per andare a scuola, ma la moglie gli lanciò un'occhiataccia gelida e se ne andò al piano di sopra.

Rapidamente cercai di ricordare se avessi dimenticato di ripulire qualcosa la notta prima in camera di Ellie che potesse far venire qualche dubbio alla madre. In ogni caso, sarebbe stato troppo tardi per rimediare. Non avevo scuse per poter entrare in quella camera prima di lei.

Il resto della mattinata passò più lento del previsto. Stavo aspettando che entrambi i capi famiglia uscissero con le rispettive auto, in modo tale da poter andare da Ellie e vedere come stesse. Per mia sfortuna, la madre aveva deciso di rimanere a casa quel giorno e io fui costretto ad aspettare.

"Martinez, mia figlia oggi non andrà a scuola, non si sente molto bene. Non serve più che la aspetti, comincia pure i tuoi lavori in giardino".

PRIMA O POI DIVENTEREMO NOIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora