乇ㄩㄒㄖ卩|卂 || Ep. 7. Sotto assedio

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La segretaria Nancy bussò e poi entrò nell'ufficio. Si avvicinò e posò un recipiente di carta fumante sulla scrivania. «Ecco il suo tè. È sicuro di non preferire un caffè? Visto che rimarrà qui quasi per tutta la notte, forse...»
Jones distolse lo sguardo dal foglio che poco fa aveva finito di battere a macchina e guardò la segretaria. Era una donna sulla quarantina dai capelli biondi e molto corti. «No, uhm... ultimamente il caffè proprio non riesco a digerirlo. Preferisco non rischiare.» Forzò un sorriso. «Puoi andare, Nancy. Voglio dire... puoi tornare a casa. Non occorre che tu rimanga. La situazione è tranquilla e posso gestire il resto degli impegni da solo. Va' a casa, è tardi.»

Nancy rimase di stucco. «Signore?»

«Cosa?»

«Si sente bene?»

Non era da lui comportarsi a quella maniera. Di solito riservava alla segretaria, che era di tanto in tanto leggermente pasticciona e lavativa, un bel po' di tirate come solo lui sapeva farle e non le aveva mai detto di tornare a casa prima del consueto.

«Sì. Certo» replicò il capitano della polizia, prendendo un sorso di tè. «Buonanotte.»

Lei decise di non insistere né di discutere. Benché sorpresa, preferiva non indagare e approfittare di quell'accesso di benevolenza per tornare a casa giusto in tempo per mettere a letto i suoi due figli. «Buonanotte, allora, signore» disse. Tornò alla porta, la aprì e vide che dietro di essa c'era il medico speciale, come tutti l'avevano soprannominato. Benché nella sua materia di competenza fosse sveglio, in quello sociale sembrava un autentico imbranato. C'era già chi, bonariamente, aveva iniziato a prenderlo un po' per i fondelli. Era un giovanotto sui trenta biondo, con occhi castani espressivi dietro a degli occhiali dalla montatura dorata e rotondeggiante, e non aveva fatto una gran bella figura con Jones quando ore prima il capitano era tornato, aveva deciso di fare il test e per qualche ragione che ancora tutti ignoravano, aveva sbagliato più di una volta a prendere la vena al capo della polizia. A un certo punto Dario si era talmente inviperito, a furia di essere stato scambiato per un colapasta da ultimare, che c'era mancato poco che avesse rifilato una sberla al medico. Non aveva mai gradito molto gli aghi per molte ragioni e la sua pazienza era stata messa a dura prova.

«Chiedo scusa, uhm... il capitano è qui? Ho con me i risultati dei test suoi e di altri agenti e... m-mi chiedevo se...», disse il dottore, impaperandosi. Forse era Jones a mettergli ansia e persino un po' di timore, ma non ci si poteva stupire, considerando che si parlava di una persona dal pessimo carattere.

Nancy gli sorrise cordialmente. Le faceva un po' tenerezza e lo aveva preso in simpatia. In fin dei conti il poveretto era lì per dovere e il minimo che potessero fare tutti loro era di cercare di farlo sentire a suo agio e non la pignatta di turno. «Sì, è qui. Prego, entri.» Si spostò e lo fece passare, poi chiuse la porta.

𝐎𝐧𝐞 𝐋𝐚𝐬𝐭 𝐒𝐡𝐨𝐭 - 𝐓𝐡𝐞 𝐎𝐛𝐲𝐫𝐢𝐚𝐧 𝐒𝐞𝐫𝐢𝐞𝐬 𝐎𝐧𝐞 𝐒𝐡𝐨𝐭𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora