Ció che ho perduto e ció che ho ritrovato

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Un'altro giorno di università... chiamasi anche college e dopo ció che mi sta accadendo non so neanche se voglio rivedere Jack.

Mi preparo ed esco di casa...
Intanto ho le cuffie nelle orecchie e ascolto delle canzoni con l'mp3...
Night in white satin.
Una delle mie canzoni preferite... che mi deprimono, o meglio che mi fanno sembrare di vivere in un film.
Cammino per strada... giustamente mi sono avviata un'ora prima perchè per raggiungere l'università c'è una strada abbastanza lunga da percorrere.

Guardo gli alberi
Le case
E nella testa mi scorrono pensieri che non riesco neanche a soffermarmi su uno di essi.

Andre... Oscar...
Tutto ció ha dell'incredibile.

Neanche sta notte ho chiuso occhio...
Incubi come sempre, e non ho neanche voglia di mangiare.

Continuo a percorrere il marciapiede quando una macchina si ferma davanti a me e un fischio, uno di quei fischi che si fanno per chiamare un cane o un taxi.
E riconosco quella macchina... infatti alla guida vi è Jack.
"Rose! "
Tolgo le cuffie e mi fermo un momento senza dire nulla.
"Sali in macchina. "
"Perchè dovrei? "
"... non vorrai fare la strada da qui a scuola a piedi! "
"Al dire il vero lo faccio tutti i giorni. "
Lo vedo sbuffare.
"Dai sali in macchina. "
Sospiro e salgo.
Sto zitta e non dico nulla fin quando mi accorgo che la strada non è quella verso la scuola.
"Jack... dove stiamo andando? Questa non è la strada per andare a scuola. "
"Stiamo andando in posto. "
"QUALE posto!? "
"Un posto. "
"Jack ferma la macchina! Faccio tardi a scuola! "
"Tranquilla per la scuola. Il professore oggi non viene si è beccato l'influenza. "
"Eh!? "
"Eh già... a te non ha avvisato la scuola? "
"Al dire il vero no. "
"Dovevano chiamarti sul telefono e- "
"Non ho un telefono. "
Mi guarda strabiliato.
"Seriamente? "
"Si. Perchè? "
"Mi sembra strano... "
"Odio la tecnologia. " rispondo stizzita.
"Va bene. "
Continua il tragitto verso non so dove... da Parigi... oltrepassiamo ed entriamo in autostrada.
"Jack! Si puó sapere dove cazzo stiamo andando!? "
"In un posto. "
"In un posto!? STIAMO ENTRANDO IN AUTOSTRADA! "
"Infatti. Tu fidati di me. "
"Si certo... fidati di me. Come no! "

Si ferma al centralino della'autostrada, ritira il biglietto ed entriamo.
Accellera di colpo e in carreggiata siamo i piú veloci.
"Jack! Rallenta ci sono lavori in corso! "
"Stai tranquilla. Questa strada la faccio quasi tutti i giorni. "
"Adesso peró tu mi devi dire dove stiamo andando! O chiamo la polizia e ti denuncio per sequestro di persona!! "
"Non lo faresti. " dice tranquillo.
"Ah no? Mio nonno è maresciallo! Posso chiamarlo subito senza alcun problema! "
Dico innervosita ma lui sorride spensierato e continua a guidare con il gomito sinistro poggiato al finestrino e la testa poggiata sulla mano dello stesso braccio, mentre con la destra guida.
"E con quale telefono vorresti chiamarlo? "

Già è vero, non ho il telefono! Merd!

Sbuffo, incrocio le braccia e torno composta seduta a guardare la strada irritata.
Intanto sorpassiamo un cartello che segnala Versailles...
"Stiamo andando a Versailles??? "
"Già. "
"Perchè!? "
"Devo portarti in un posto. "
"Quale posto!? "
"Tu vieni con me e fidati. "
"Ma perchè!? Che cosa speri di ottenere!? "
"Nulla. "
"E allora perchè mi stai portando li!? "
"Lo vedrai. "
"Jack! Sei un... maniaco!! "
"Sisi... certo. "
"E smettila di fare cosí!! Non ha senso! "
"Ha senso, ha senso. Lo vedrai tra poco. "

Arriviamo all'uscita dell'autostrada... paga e usciamo.
Segue una strada sterrata e in lontananza si vede un grande palazzo... porta lo stemma di un leone a due teste.
Io quello stemma lo conosco!
Rimango a bocca aperta a fissare il palazzo e Andre sorride.
"Beh? Che ti ricorda questo palazzo? "
"Io... " strizzo le palpebre e gli rispondo "Andre perchè mi hai portata qui!? "
Mi volto a guardarlo e lui continua a sorridere, e mi correggo
"Jack! Volevo dire Jack! "
"Andiamo... devo farti vedere una cosa. "
Ferma la macchina davanti ai cancelli del palazzo.
Mi apre lo sportello
"Dopo di lei mi lady. "
Scendo dalla macchuna senza fare troppa resistenza ed entriamo a palazzo...
È strano che un posto cosí antico e storico sia abbandonato senza alcuna cura.
Dovrebbe essere patrimonio dell'unesco.

Mi apre il portone ed entriamo...
Appeno poso lo sguardo su quel posto mi appaiono delle scene...
Cameriere, la governante e altre persone girare per casa... conti e marchesi.
"Uh dio... Jack andiamo via! "
"No... andiamo... ancora non ti ho fatto vedere tutto. "
Si incammina verso la scalinata e sale invitandomi a seguirlo.
È inutile opporre resistenza. Ormai sono qui.
Lo seguo e arriviamo ad una stanza.
apre la porta... chiudo gli occhi un momento e mi passa una scena davanti...
Andre che bacia Oscar di forza e le strappa la camicia buttandola sul letto.
Riapro gli occhi inorridita e mi allontano di diverso passi poggiandomi al muro dietro di me.
Provo una sensazione di angoscia e disperazione.
"Jack ti prego andiamo via! "
"Aspetta... non correre. "
Entra nella stanza e allarga le braccia guardando intorno come per mostrarmi il posto.
"Ti ricordi vero? Ricordi tutto. Ricordi diverse scene ma quella che ti è passata davanti gli occhi è quella piú recente. "
"Ma... Jack... non voglio stare quu andiamo. "
Sospira ed esce dalla stanza incamminandosi lungo il corridoio.
"Vieni... voglio farti vedere un'ultima cosa. "
Sospiro e lo seguo cercando di tenere a freno la mia mente e la mia angoscia.
Entriamo in un salotto... diversi quadri appesi... ma un quadro attira la mia attenzione.
Il dio marte in sella ad un cavallo bianco con la spada in mano verso l'alto e mantiene le redini...
Lunghi capelli biondi, occhi azzurri come il cielo... è il mio volto.
"Guarda... guarda Oscar... finalmente posso fvedere il tuo dipinto com' è realmente... e non piú sfocato a causa del mio occhio destro quasi del tutto cieco. "
E in quel momento mi rendo conto che sotto quel ciuffo di capelli mori si nasconde sull'occhio un segno... una cicatrice.
Mi compare davanti un'altra scena...
Piena notte, un duello, due mascherati identici... io che urlo il nome di Andre terrorizzata, lo soccorro... sangue... vedo del sangue e una mano che tiene contro l'occhio sinistro.
Mi volto di scatto e strizzo gli occhi cercando di non vedere quella scena... l'angoscia mi costringe a sfogarmi in qualche maniera e i miei occhi si riempiono di lacrime dando inizio ad un pianto isterico.

Sento una mano poggiarsi sulla mia spalla.
"Tu come sapevi tutto questo? " dico tra i singhiozzi.
"Sai piú cose di quante ne sappia io... " continuo
"Non è facile... lo so... io... ho iniziato a ripercorrere questi ricordi quando a otto anni ci portarono qui in gita scolastica... poi il museo è stato chiuso e il palazzo è stato abbandonato, ma come vedi è in ottimo stato. "
Deglutisco e cerco di non piangere piú.
"Quindi è vero... "
"Già. Oscar... questo palazzo è tuo di diritto. Sei l'erede dei Jarjayes. "
Chiudo gli occhi e sospiro.
"Tu mi hai abbandonata Andre. " mi giro verso di lui "Mi hai abbandonata! Sei andato via... ora ti ripresenti in questa vita e vorresti fare che cosa!? Che cosa vuoi da me!? Perchè continui a torturarmi con questa storia!? " scoppio di nuovo a piangere "Lasciami stare ti prego! È stato quel che è stato... ma è finita subito! Una notte è stata! Dopo di che tu sei morto e io anche dalla disperazione! Mi sono lasciata sparare addosso dalle baglionette! "
Edo che ha uno sguardo serio fisso su di me.
Si avvicina e sposta il tessuto della camicia scoprendomi il petto e scopre due cicatrici di arma da fuoco... due proiettili... io credevo fossero delle voglie e invece no.
"Lo so... lo so quanto hai sofferto! Ero li che guardavo in terza persona! Ero li! Quella colomba... che volava in mezzo al fumo e le ceneri... io c'ero! " versa una lacrima "Io c'ero... e volevo salvarti... volevo ritornare in vita! E stare con te! "
"Sei tu che hai deciso di unirti alla rivolta! Ne hai pagato le conseguenze... subendo la tua morte... e quella della tua donna! "
"Se non ne fosse valsa la pena neanche tu ti saresti unita alla rivoluzione. Guarda ora... lo stato è una repubblica, fondata su sane fondamenta e leggi. Ci sono diritti umani. La gente non muore piú di fame come prima. "
Mi calmo e chiudo gli occhi.
"E adesso?... io... mi sento cosí impotente e... non mi sento piú a mio agio in questo corpo. "
"Lo so. " si avvicina e mi accarezza il volto adciugandomi le lacrime "Se bella come ricordavo di averti vista l'ultima volta... sei bella anche quando piangi... ma non quando sono lacrime di dolore e angoscia. "
Ci sono un sacco di domande che voglio fargli... tante domande... ma che non oso chiedergli... ma forse devo.
"Andre... perchè sei venuto nell'università in cui studio? "
"Sesto senso... sai... conosci la storia del filo rosso che lega due persone? "
"Si!? " dico stranita
"Ecco... due anime sono legate da questo filo e sinincontrano prima o poi... ho fatto di tutto per ritrovarti. Ho girato tutta la francia in due anni... Poi alla fine ho deciso di cercarti a Parigi dal punto in cui ci siamo persi l'ultima volta... ed eccoti. "
Sospiro e poggio la mia testa sul suo petto.
"Voglio tornare a quei tempi." mormoro scoraggiata.
Lui mi stringe a se abbracciandomi.
"Credo che forse c'è una soluzione. "
Lo guardo negli occhi cercando una risposta e una scintilla scatta.
Ho capito cosa vuole fare!
"Tia Dalma? "
"Tia Dalma! " dice lui convinto e mi fa l'occhiolino.
Sorrido e sospiro.
Forse c'è ancora speranza.

Ritorno al Passato|| Lady OscarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora