Secrets

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Non sono proprio riuscita a dormire. Complice l'adrenalina del giorno prima e la sveglia impostata ad un'ora indecente ho praticante passato la notte in bianco. In più, come se non bastasse, ho rovesciato la mia amata tazza di latte mattutina e non ho fatto colazione dal nervosismo. Diciamo che è una giornata decisamente no e come se non bastasse ho la prima lezione di canto con i ragazzi della vocal line.
Perfetto..

Ci vediamo nella sala prove di canto, un piano sopra quella di danza.
È una stanza grande con un pianoforte, delle casse da paura, qualche sedia e una marea di specchi.
- Buongiorno Reira!-
- Ciao Jimin -
- Tutto ok? Hai una faccia!-
- Non ho dormito molto bene -
- Capita a tutti dai, Pensieri... Paure - sottolinea questa parola come a volerla evidenziare.
- Che ne dici se cominciamo intanto che aspettiamo Jin e V? - cerco di deviare il discorso.
- Non so se verranno, Tae ha avuto un impegno imprevisto, invece ieri sera Jin era piuttosto...impegnato con una piacevole distrazione diciamo - dice sorridendo maliziosamente. - Lascia stare- aggiunge guardando il mio volto interrogativo.
- Allora vuoi cominciare a cantare qualcosa? Una cover o il tuo pezzo? -
- Pensavo più a una cover, My Immortal, Evanescence -
- Interessante scelta -
Mi vado a posizionare al pianoforte e comincio ad esibirmi, ma poco prima di cominciare a cantare sbaglio un accordo.
- Merda - il nervosismo mi fa tremare le mani.
- Tutto ok? Sembri molto nervosa- Si avvicina sedendosi accanto a me sullo sgabello.
- Si tutto ok -
- Ascolta Reira, se c'è qualcosa che non va puoi...-
- Ascoltami tu, sei qui per insegnarmi o per farti i cazzi miei?-
Lo guardo mentre irrigidisce la mascella, cambiando espressione da dolce ragazzo a uomo abbastanza infastidito.
- Scusa ho esagerato, non è una bella giornata per me -
I suoi lineamenti si distendono nuovamente, infondo è proprio come viene descritto, un tenerone.
- Ascolta, la mia offerta è valida, se vuoi sfogarti io sono qui, siamo anche soli! E ti giuro che so mantenere un segreto, non come Hobi-hyung! In più ieri ti ho vista pallida in sala di registrazione pensavo stessi poco bene e francamente mi sono preoccupato ma non me la sono sentita di chiedere a Yasuo di te, cioè degli affari tuoi ecco -
- No tranquillo Jimin-hyung, sto bene...almeno fisicamente - sento un nodo in gola e non riesco più a trattenermi.
- Soffro di claustrofobia da qualche anno ormai, ho una paura fottuta degli spazi stretti che non mi permettono una fuga. Non ho ancora registrato nulla di mio perché sto cercando di superare il mio trauma con l'aiuto di Yasuo che ovviamente sa tutto e cerca di aiutarmi, ma è difficile e ho poco tempo e se non mi sbrigo non potrò mai coronare il mio sogno. In più ora ci siete voi che state cercando di aiutarmi e non vorrei farvi perdere tempo e...cavolo non so perché ti stia dicendo tutto, infondo ti conosco da due giorni! - le lacrime solcano il mio viso. Jimin allunga una mano per asciugarmi una guancia, istintivamente mi irrigidisco.
- Cosa ti è successo Reira... - sussurra mentre ritira lentamente la mano. Mi mordo il labbro cercando di soffocare i singhiozzi. Odio piangere davanti agli altri.
- Va bene -sospira- Comincio io, qui dentro tutti hanno avuto dei problemi più o meno gravi. Il mio segreto è che durante gli ultimi anni del training ho sofferto di disturbi alimentari. Ho rischiato più volte di essere buttato fuori perchè troppo debole durante il giorno per seguire bene le lezioni, d'altronde mi allenavo durante la notte e mangiavo come un pulcino perchè avevo paura di non essere all'altezza di tutto questo. Se non ci fossero stati Tae, Nam e gli altri penso che non sarei qui. Mi hanno coperto quando sbagliavo e hanno cercato di tirarmi fuori da quel pozzo. Infondo a questo servono gli amici, a tirarti fuori dai problemi per quanto possibile -
Lo guardavo ad occhi spalancati Il tenero, bellissimo e talentuoso Jimin con dei problemi simili. - Ora sta a te, apriti Reira. Vedrai che starai meglio poi -
Sospiro profondamente cercando di farmi coraggio. Jimin si era fidato di me e l'istinto mi dice che posso fidarmi di lui. Distolgo lo sguardo dal suo volto e comincio a vomitare tutto quello che ho dentro e che solo Yasuo sa.
- Qualche hanno fa ho lavorato in nero in un Nightclub a Seoul per pagarmi gli studi privati di canto e ballo nelle migliori scuole. Ho perso la mia mamma quando ero piccola e mio padre si è sempre opposto al mio sogno di fare la Idol o comunque l'artista e quindi ho provveduto sempre da sola alle spese che servivano. Per lo più mi usavano come ballerina. Niente di che anzi ero protettissima: bodyguard personale e nessuno poteva toccarmi o finiva male, ma portavo clienti per i miei spettacoli particolari. Non mi dispiaceva ballare davanti un pubblico nonostante quanto squallido esso fosse, anzi mi divertivo, ma una sera, non so come, tre clienti sono riusciti a isolarmi e mi hanno portata in una camera privata... e... - la voce mi si spezza e rivivo tutto. Quei grassi signori in cravatta che mi strattonavano, che cercavano di spogliarmi, la stanza rossa troppo stretta per sfuggire alle mani di tutti e tre, le urla coperte dalla musica del locale. Jimin è inorridito dalla mia storia e mi guarda con occhi lucidi attendendo la fine.
- Fortunatamente il tipo addetto alla mia protezione mi ha trovata in tempo e li ha sistemati per bene insieme ai suoi colleghi. Credo che ora non abbiano più le mani per fare qualcosa che lontanamente si avvicini a quello che avrebbero voluto fare a me -
- Per fortuna non sono riusciti in altro - Lo vedo guardarmi con un'espressione dolcissima
-Tutto questo è successo anni fa e ormai ho superato il trauma ma ancora faccio fatica a lasciarmi andare al contatto fisico di qualunque tipo con gente estranea e mi è rimasta la maledetta claustrofobia-
- Ascolta Reira -
- Dimmi Jimin -
- Posso abbracciarti?-
Mi asciugo una lacrima mentre annuisco. Non so perchè ma quel ragazzo mi ispira fiducia. Sento il suo corpo caldo premere dolcemente contro il mio ed espirando profondamente mi rilasso forse per la prima volta da giorni. Profuma di pulito e la sua pelle di pesca mi fa sentire a casa. Le lacrime smettono di scendere e finalmente mi calmo del tutto.
- Va meglio?-
- S-Si!- sorrido.
- Questo è il potere degli abbraccioni del vecchio Mochi!- Sorrido, quando la porta si spalanca di colpo facendoci trasalire.
- Scusate il ritardo! non ho sentito la sveglia! - Saluta uno sfatto e stanco Jin mentre si toglie giacca e sciarpa. Ha i capelli ancora un pò arruffati che cerca di sistemare distrattamente mentre si avvicina a noi.
- Tutto ok voi due? Vi è morto il gatto? -
Scoppiamo entrambi a ridere vedendo il gigantesco succhiotto sulla clavicola dello hyung.
- Ma che vi rid... - Seguendo il nostro sguardo capisce e lo vediamo arrossire rimettendosi velocemente la sciarpa.
- Idioti - sussurra imbarazzato.
- C-comunque, tralasciando le sveglie che non suonano - riprende fiato Jimin - Reira stava per cantare una cover -
Mi guarda e gli sorrido. Mi riposiziono e sento la sua mano sulla schiena, così dolce, protettiva. Per la prima volta sono rilassata sotto il tocco di una persona che non sia Yasuo. O forse non è la prima volta?
Poso le mani sui tasti e comincio a suonare e cantare mentre i due ragazzi mi ascoltano facendo attenzione al mio respiro e alla mia voce cercando di carpire anche il più piccolo errore. Io sono assorta nei miei pensieri. Nei giorni precedenti c'era stato un altro tocco non appartenente a Yasuo che mi aveva turbata solo per un attimo ma subito dopo rilassata. Un contatto caldo e forte, quasi dominante. Canto l'ultimo vocalizzo e un nome si fa strada tra i miei pensieri come una domanda a me stessa. Namjoon?

Friends, Dance and Sex [BTSxGirl (Focus Namjoon) Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora