Il suo profumo

854 43 14
                                    

Ricordo ancora, il dolce profumo alle rose che mia madre emanava, spargendolo per tutta casa.

Una volta le chiesi, non avevo più di 5 anni, come mai profumasse sempre di buono.

I suoi bellissimi occhi verdi mi guardarono, e mi presero in braccio, posandomi sulle sue ginocchia.

<<perché è bello profumare Siria. La gente, sentendo il tuo profumo, impregnerà il ricordo della tua immagine nella mente. E non si scorderanno mai più di te.>>

Quelle parole mi rimasero in testa per tutta la vita.

Sentivo sempre il suo profumo. Dovunque mi giravo, optavo l'odore lieve e delicato che la sua pelle sprigionava.

Ora, solo un senso di nausea, causato dalla sua assenza.

Perché? Perché mi hai abbandonato, mamma?

Una coltre di nubi scure e cariche di pioggia inondarono il cielo, schiarito da un debole sole pallido.

Una ragazza, poco più che una bambina, aprì il grosso portone del suo palazzo, imprecando vedendo il meteo del cielo.

Siria si frugò fra le tasche, in cerca del suo accendino nero, e quando lo trovò si accesa la sigaretta, modello Camel, e aspirò il tossico fumo familiare, rilassante.

Sebbene non avesse nemmeno 16 anni, aveva incominciato a fumare da quando ne aveva 13.

Sua nonna, troppo vecchia per badare a una ragazzina, passava le intere giornate stravaccata sulla poltrona, chiedendosi dove fosse la sua amata e preziosa figlia.

"Me lo chiedo anche io." Pensò fra sé e sé l'adolescente, sentendo un moto di rabbia imparvere dentro di lei.

Con passo deciso e svelto, si affrettò ad andare verso il luogo prescelto.

"Speriamo la trovi." Pensò Siria, mentre finiva la sigaretta ormai troppo corta per averla fra le dita.

Sua madre, nel corso della loro breve vita passata insieme, le aveva raccontato di una persona.

Una persona, che cambiò totalmente la vita di Maca.

Una persona la quale avrebbe rischiato tutto, pur di vedere il sorriso illuminare il volto della bionda.

Siria ci pensò molto, se andare o meno da lei.

Nonostante tutte le meravigliose parole dette da sua madre nei suoi confronti, c'era qualcosa che la frenava.

Era comunque una donna che uccise, torturò, seviziò e manipolò tante persone.

A cosa stava andando incontro? Se l'avesse beccata in un giorno no, l'avrebbe uccisa e gettato il suo cadavere im una fossa?

"Calmati, e smettila di pensare a questa cazzate." Si disse Siria, scrollando le spalle.

Con un sospiro tremante, si diresse verso l'autolavaggio, a pochi isolati di distanza dal suo quartiere.

----

<<10 euro.>> la voce brusca e spezzante della donna mora fecero sbrigare l'autista al veicolo, che la guardava con occhi leggermente sgranati.

Appena la banconota scivolò sul palmo rosso causato dallo sforzo della donna, si precipitò ad accendere il motore e mettere in moto, volendosi allontanare definitivamente da quella strana donna.

Zulema osservò soddisfatta la banconota da 10 euro, e se la infilò velocemente nella tasca posteriore della tuta grigia.

Sbuffò leggermente come sua abitudine, osservando con i suoi grandi e taglienti occhi verdi da gatta il traffico di fronte il grande autolavaggio.

Un amore indissolubile Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora