Flashback
<<no... no. Fatima, no.>> Zulema si svegliò di soprassalto, con il cuore in gola. Cercò tentoni con la mano il corpo caldo e rassicurante di Maca, che si era svegliata nel momento in cui l'incubo di Zulema era iniziato.<<sono qui... sono qui.>> sussurrò Maca, avvolgendola in un abbraccio protettivo e rassicurante.
Zulema si accoccolò su di lei, rannicchiandosi in una posizione che la faceva sembrare ancora più vulnerabile di quanto già non lo fosse.
Tremava, ma le braccia strette di Maca intorno al suo corpo e i vari baci che le lasciava sulla testa la tranquillizzarono subito.
La mora sospirò, chiudendo gli occhi. Come sempre, ogni fottuta notte faceva lo stesso incubo: Fatima.
Il corpo morto di sua figlia la tormentava nelle lunghi notti di sonno, e non riusciva più a dormire bene.
Le carezze della bionda sul suo viso la calmarono in un minuto. Zulema si sorprendeva ogni volta di come un singolo gesto di Maca avesse il potere di placare ogni sua angoscia e paura.
<<stai meglio?>> le sussurrò dolcemente la bionda, stringendo di più a sé il corpo ancora leggermente tremante di Zule.
Quest'ultima annuì piano, chiudendo gli occhi. Era veramente difficile per lei mostrarsi così... vulnerabile di fronte alla bionda, così indifesa e fragile, ma sapeva in cuor suo che Maca non l'avrebbe mai presa in giro.
Perché aveva un'anima semplicemente bella, pulita, così diversa da tutte quelle che Zule aveva incontrato nel corso della sua vita.
<<si.>> rispose infine la mora, alzando la testa in direzione di Maca, che la guardava dall'alto.
Le regalò un piccolo sorriso che le fece battere velocemente il cuore e posò un dolce bacio sulle sue labbra, per scacciare la paura e il terrore presenti ancora dentro Zule.
Per farle capire che lei c'era. E non se ne sarebbe mai andata, come avevano fatto tutti gli altri.
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Zulema si accese una sigaretta, mentre i suoi occhi si perdevano nell'alba dorata che spuntava pigramente dai tetti della città.Aspirò il fumo che aveva il potere di rilassarla sempre, mentre i pensieri le inondavano la testa.
Non riusciva a smettere di pensare a Siria. Aveva vegliato su di lei tutta la notte, non riuscendo nemmeno ad alzarsi dal letto e allontanarsi, lasciarla sola.
Le immagini continuavano a passarle in fretta davanti gli occhi, e un senso di nausea le si attorcigliò allo stomaco.
I corpi degli uomini li aveva sotterrati lontano da lì, in un bosco ai margini della città alle prime ore dell'alba, mentre Siria ancora dormiva.
Buttò la sigaretta a terra per poi girarsi e salire sulla roulotte, rintanandosi nel suo calore confortante.
Il suo sguardo finì subito su Siria, che era rannicchiata sul letto, accovacciata su sè stessa.
Zulema a vederla in quello stato, di puro e vero dolore, le creò un immenso vortice di emozioni dentro di lei, che non era in grado di gestire.
Quando Siria sentì il materasso abbassarsi e due braccia avvolgerla lentamente a sé si irrigidì immediatamente, chiudendo gli occhi per non vedere continuamente le immagini orrende che le spuntavano di continuo davanti.
Zulema sapeva benissimo come poteva sentirsi, dato che ci era passata anche lei anni prima, e cercò di toccarla il più delicatamente possibile, quasi avesse paura di romperla.

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Un amore indissolubile
FanficMacarena è scomparsa da 4 anni, lasciando sua figlia, Siria, di soli 14 anni da sola. Un giorno è uscita dalla porta e non è più tornata, abbandonando sua figlia a sé stessa e sparendo per sempre dalla sua vita. Siria è confusa, arrabbiata, delusa...