XIV

582 30 9
                                    

Dante fin da subito, era stato definito dai suoi amici, come un tipo con 'la testa tra le nuvole'. Anche chi non lo conosceva bene aveva questa impressione di lui, era sempre stato un ragazzo dalla fantasia galoppante, mosso dal sentimento. Per questo aveva sempre associato 'testa tra le nuvole' esclusivamente a quel tipo di essere umano, che lasciava condurre le proprie azioni direttamente dal cuore, dall'istinto.

Il suo prezioso viaggio però, lo fece ricredere. Al confine tra purgatorio e inferno osservò Virgilio a capo chino, con gli occhi puntati sulle lievi increspature del ruscello, dove lui stesso si era lavato per purificarsi dallo zozzo infernale, un po' di tempo addietro.
Lo scrittore antico si stava sicuramente scervellando in qualche paranoia e si era talmente tanto estraniato nel pensiero che il fiorentino ebbe quasi paura che si sarebbe elevato da terra, per poi raggiungere un'altra dimensione. Sapeva benissimo che lui era così...malinconico, insicuro, paranoico, ma dalle rughe che comparivano strazianti nel volto del biondo, Dante poteva rendersi conto che...così era fin troppo, troppo persino per lui.

"Se me lo avessero detto che i razionali, persone con i piedi ben piantati a terra, in realtà potessero volare su su, elevarsi tra le nuvole, senza toccare suolo con le ditine e che gli servisse qualcuno che li prenda per la tunica e li rigetti giù, non ci avrei mai creduto!" Disse Alighieri avvicinandosi cauto all'altro, che si girò come se lo avessero appena riportato alla realtà con una secchiata di acqua congelata, come se appunto avesse iniziato a levitare in una realtà aliena senza volerlo e il minore lo avesse tirato per un braccio per riportarlo indietro.

"Da come 'o dici sembra 'na cosa davero pericolosa quella de sta co 'a testa tra le nuvole!" Rispose Publio, tentando invano di nascondere il suo turbamento con un sorrisetto, non che fingesse per malignità, semplicemente non voleva condizionare l'altro uomo con i propri malumori e col proprio carattere altamente autodistruttivo, ma abbassò lo sguardo non appena si accorse che con il suo amico non poteva simulare più di tanto.

"Generalmente no!" Sussurrò Dante con estrema dolcezza, accarezzando lentamente il volto freddo dell'altro.

"Ma lo è, se ti fai del male..." Continuò in una sorta di rimprovero apprensivo ed amorevole.

"Io nun...Nun lo faccio apposta credime! Penserai...che, alla fine tu nun sei così speciale pe' me se sto così anche quando ce stai te...ma sto bene, sto benissimo co' te! Nun sei tu, davero!" Farfugliò Virgilio in modo sconclusionato.

"Non lo metto in dubbio credimi! È qualcosa che va al di là del tuo controllo, posso notarlo. Però ho davvero bisogno di riportarti qui con me, adesso. Perché nonostante questo sia sempre tu, non posso accettare di vederti così violento e inclemente contro la tua persona, la tua serenità! Ti uccidi ogni volta che rimani solo con la tua mente, con le tue accuse poi..." Rispose calmo, Alighieri e l'altro incontrò timido il suo sguardo, come se fosse stato colto in flagrante, per poi riabbassarlo andando nuovamente a fissare il riflesso sull'acqua del suo amante che sembrava parlare da solo, perché era l'unico riflesso visibile.

"Vorrei che se spegnesse sto cazzo de cervello na volta ogni tanto! Succede che me 'mpantano nelle sabbie mobili della mia razionalità, der mio pensiero, te lo giuro che tu non mi rendi triste. Non oso nemmeno pensà a che idea te sei fatto de me...de quale idea t'ho dato! Penserai che sò una de quelle persone cariche de negatività, è vé? Quelle che distruggono 'a via ndò passano! Che lasciano terra bruciata quanno..." Si bloccò il biondino, deglutendo a vuoto, fissando ancora intensamente solo il riflesso del fiorentino, sentendosi un codardo.

"Smettila ti prego! Queste sono cose che tu pensi di te stesso! Tu e solamente tu puoi farti venire in mente cose così negative su una persona come te! Sei il nemico di te stesso Virgilio, e come già ti dissi tempo fa, meriti di darti delle occasioni. Te lo meriti davvero perciò adesso poggia definitivamente le piante dei tuoi piedini a terra. Per favore!"

"E smettila di guardarmi attraverso l'acqua, e magari pensare a non so cosa sul tuo riflesso inesistente!" Esclamò, prendendo per il mento il suo maestro, costringendolo a guardarlo dritto negli occhi.

"Abbiamo sprecato tanto tempo e sacrificato bei momenti pur di pensare alla causa di questo, in passato. Adesso non facciamoci schiacciare anche da questo dettaglio, no!"

"No?" Chiese stupidamente Publio e la stretta sul suo mento si fece più morbida.

"No! Tu non puoi vederti nell'acqua, ma io posso vedere il movimento placido delle sue delicate onde nelle tue iridi, sulle tue guance, attraverso le morbide forme delle labbra. E sei...davvero stupendo. In tutti i sensi lo sai!" Sussurrò il fiorentino lievemente imbarazzato, mentre l'altro incredulo, sbarrava leggermente gli occhi, mordendosi il labbro inferiore ed irrigidendosi sotto il tocco dell'amico.

"Non crearti più sofferenze di quelle che già hai accumulato nei secoli. Non ho né la presunzione né l'intenzione di arrivare dal nulla e stravolgere quello che ti rende te stesso, anche se parrebbe l'incontrario...ma, vorrei che tu potessi vederti anche solo per la metà di come ti vedo io."

"Nun vojo che te carichi dei miei malesseri, nun sta bene!"

"Non sarebbe normale non preoccuparsene, e lasciarti marcire tra te e te a chissà quanta distanza dal suolo!" Publio annuì imbarazzato.

"Vorrei che tu ti amassi anche solo un briciolo di quanto ti amo io" Bisbigliò Dante, con una voce talmente flebile e con le parole malamente scandite, che l'altro pensò di esserselo sognato quel suono.

"Cosa?" Chiese il biondino, incerto se veramente Alighieri avesse parlato.

"Niente!"

"Ah.."

"Sono arrivato ad una conclusione Virgy...Entrambi abbiamo una grande vocazione, la scrittura. O meglio noi siamo la scrittura e la scrittura è noi. Non 'la facciamo' , è parte del nostro essere.
Abbiamo avuto questo immenso dono, sarebbe stato troppo chiedere di avere anche un fattibile legame tanto prezioso, forte ed ancestrale." Annunciò a cuor leggero il fiorentino, più per sdrammatizzare che per altro.

"Hai ragione, me sembra giusto che 'a formazione de 'n tale legame la sviluppi circa 1500 anni dopo de quanto sia umanamente possibile: da quà parte l'asino adà pènne!" Rispose, finalmente in un sorriso.

"L'asino...che?" Chiese l'altro, non appena ebbe modo di riprendersi dal sorriso e da quella visione mistica che aveva difronte.

"È 'n proverbio 'da qualche parte l'asino deve pendere' ner senso che nun se può avé tutto nella vita. A quarche compromesso, a quarche rinuncia ce dovemo arrivà e ce dovemo pure stà, senza fiatà!"

"Capisco!" Disse Dante, cercando invano di non ridere a causa del fatto che per un momento Virgilio, parlando tramite proverbi, gli avesse fatto ricordare il modo di esprimersi della sua amorevole nonna.

"Che ridi?"

"Nulla, davvero!" Fece Dante, mentre le loro spalle si sfioravano casualmente, e il più grande lo osservava sognante, con un fare ingenuo, genuino ed adorabile.

"Sai pensavo...Se avessimo avuto 'n futuro...Cioè se avessimo avuto 'n presente co' 'n futuro, saresti piaciuto 'nsacco a mi' madre. T'avrebbe approvato, anzi t' avrebbe sicuramente amato, ne sarebbe stata fiera!"

"Sa tanto di una strana dichiarazione d'amore, lo sai?" Disse altamente lusingato, scrutandolo dritto negli occhi, come se stesse imprimendo in se tutte le informazioni di colore, luci ed ombre di quel momento, come se un giorno avesse dovuto essere pronto ad unirle insieme alle sensazioni degli altri bagagli sensoriali, che lo avrebbero riportato da lui. Anche se man mano sarebbe stato tutto sempre più sfocato e deformato. Purtroppo.

"È perché... lo è" Bisbigliò di risposta, regalandogli un altro sorriso amorevole e sfiorandogli una mano lentamente, tanto lentamente da poter sentire nitidamente la texture ruvida della sua pelle, e a tratti le parti più ossute delle falangi.

Il più piccolo deglutì arrossendo, intrecciando appena le sue dita affusolate, con quelle più minute del suo amante, come se quello fosse stato effettivamente il contatto più intimo al quale fossero arrivati tra loro, in assoluto.

"Vorrei davvero poterti dire lo stesso, ma non penso che la mia mamma o il mio babbo sarebbero stati felici!" Disse Dante in tono sarcastico.

"Ah già, il medioevo!" Rispose, provocando una piccola risata ad entrambi.

"E...come amico? Solo come amico?" Chiese curioso.

"Beh come amico, solo come amico, ti avrebbero adorato...d'altro canto chi non lo farebbe? Seriamente!" Annunciò Alighieri, accostandosi di più all'altro.

"Adulatore!" Rispose, avvicinandosi alle labbra dell'altro, preso da un improvviso bisogno di lasciargli una miriadi di baci, quando poco prima che le loro bocche si unissero, entrambi vennero spaventati da un applauso del tutto inaspettato.

"ADOROH! Mi scuserete se vi ho interrotto, ma anche se trovo che siate un amore, devo darmi un contegno, ero qui, non avevo forze per girarmi, ma nemmeno per guardarvi di nascosto...brr! La mia morale imposta me lo impedisce!" Annunciò Gesù totalmente fuori dai gangheri.

"Oh!" Ballettò Alighieri, tentando di darsi un contegno, e di chinarsi in segno di rispetto ed adorazione verso la figura di Cristo.

"Posso constatare che siete già al passaggio tra purgatorio ed inferno! Non voglio mettervi fretta, ma non voglio mentirvi...Effettivamente il sistema qui si sta scombussolando, e non poco, come avrete già sentito in giro. Beh sapete, i serpenti tentatori che risalgono dagli inferi, ho dovuto radunare gli angeli più volenterosi per cacciarli, e cestinarli nel bidone dell'umido."

"Noi non...non volevamo è che è..."

"Tranquillo Dantino, lo vedo che era qualcosa di inevitabile, non ho detto niente a nessuno, ma soprattutto...SONO IO CHE TI HO INCORAGGIATO!" Urlò pimpante di energia beccandosi, all'ultima affermazione, un'occhiata curiosa da Virgilio che si era perso, ed ignorava assolutamente il fatto che Gesù avesse potuto dare consigli preziosi a Dante riguardo la sua grossa confusione sessuale, religiosa ed esistenziale.

"Ragazzi...io tento di scherzarci su ma...CAZZO!" Si interruppe il figlio di Dio, coprendosi sconvolto la bocca alla parolaccia appena pronunciata, come se non fosse uscita realmente dalle sue labbra.

"Dovevate proprio innamorarvi voi due? Uno vivo, uno morto...Ne soffrirete tantissimo, piccole stelline! Io...vorrei potervi aiutare, ma ci sono delle regole fondamentali, non posso usare due pesi e due misure, altrimenti verrebbero tutti da me a farsi riportare in vita, con un corpo reale e tutto il resto. Non posso. Davvero non posso, e mi dispiace!"

"Ce mancherebbe, avemo già scomodato na cifra tutto e tutti, nun se lo saremmo mai sognato 'manco lontanamente de chiedete 'na cosa così...Grazie mille comunque pe' l'empatia e tutto! Fossi stato lo stronzo che scrivono tanto sui testi sacri, già c'avresti mandato al patibolo, ai piedi de Dio, co' 'na grossa accetta poco affilata 'n mano!"

A questa affermazione Dante lo guardò sotto shock, in un'espressione che voleva dire all'incirca "Sono d'accordo con te, ma, hai davanti Gesù, datti un contegno, formula diversamente le tue frasi, non parlare con così tanta leggerezza di Dio, come se stessi discorrendo sulla ricetta della birra!" Ma Cristo era sereno come al solito.

"Forse però...per voi potrei fare un piccolo insulso miracolo! Se non vi dico i particolari, è perché non posso promettervelo al cento per cento per adesso. Però, se sarà possibile in un modo o nell'altro lo saprete! Adesso mi congedo, ci rivedremo? Chi lo sa? Ciao ragazzi!" Disse, benedicendo i due con la mano, prima di scomparire nella sua solita nube fucsia, lasciando la coppia spaesata ed incredula più del solito.



-^-^-^-^-^-^-^-^-^-^-^
ANNUNCIAZIONE ANNUNCIAZIONE!
Sono imperdonabile lo so! Me ne esco dopo secoli con questo coso che...dovremmo chiamare "capitolo"?
Però ho deciso che fosse meglio pubblicarlo lo stesso, nonostante la scarsezza.



Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Non so, Dio dice che...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora