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Stava chino sopra una catasta di libri, le dita affusolate e terribilmente fredde accarezzavano le pagine rovinate dal tempo di un vecchio libro di pozioni. Trascinava l'indice stanco ma con velocità costante sotto la fila di parole che stava cercando di memorizzare con grande fatica, corrugò la fronte inarcando le sopracciglia.
La sua carnagione era ancora più pallida del solito, probabilmente a causa di quell'incubo che non gli dava pace ormai da settimane.
Si svegliava spesso all'improvviso con la fronte completamente sudata, brividi di freddo ed un pallore anomalo addirittura per lui, ma non riusciva a ricordare nulla del sogno.
Tutto ciò che gli restava impresso era la vivida sensazione di panico data da un urlo agghiacciante, gli rimaneva incollata addosso per ore senza che nessuno riuscisse a calmarlo.

Sfregò insistentemente i polpastrelli sulle tempie compiendo dei movimenti circolari.
"Manca solo il sangue di drago, poi finalmente sarà pronta" sussurrò chiudendo il libro e riponendolo su una mensola sopra al letto. Sorrise guardando l'etichetta sul dorso del manuale che riportava il suo nome, Draco Malfoy, scritto con dell'inchiostro magico.
Era un sorriso un po' arrogante e narcisista che rifletteva perfettamente la sua stessa personalità.
Si sistemò l'uniforme ed uscì dal dormitorio per raggiungere la sala comune della sua casa, tutto quello studio gli aveva procurato un certo languorino.

Hogwarts era una scuola imponente con i numerosi corridoi invasi dagli studenti che si riversavano in ogni direzione. Un via vai insistente cadenzato dal rumore dei passi sul marmo, da risate e chiacchiericci sconnessi.
Era comune vedere giovani maghi che si ritrovavano in cortile per un'ultima partita di gobbiglie prima di prendere parte alle lezioni o sfrecciare veloci su delle Nimbus 2000 verso il campo pratica per gli allenamenti di quidditch.
Un'avviso inaspettato però raggelò tutti, bloccò la brulicante vitalità di centinaia di ragazzi che vennero richiamati in Sala Grande dal preside dell'istituto.

"Qualcosa di strano ed inaspettato è avvenuto questa notte ad Hogwarts" queste erano le parole che si leggevano sulla bacheca all'esterno del salone principale.

Ron ed Hermione furono tra i primi ad entrare, presero posto al tavolo di grifondoro impazienti di apprendere la novità.

"Cosa sarà successo?" domandò la ragazza sistemandosi i lunghi capelli crespi. Nonostante li pettinasse spesso non era ancora riuscita a farli stare in ordine per più di qualche secondo, bastava un briciolo di umidità per farli gonfiare nuovamente.
Era frustata da quella situazione ma allo stesso tempo aveva deciso di non darci troppa importanza, era una ragazza decisa ed aveva ben chiare le sue priorità.

"Speravo di passare un anno in tranquillità tra studio e libri, senza altri problemi"  sbuffò scrollando il capo.

Ron al contrario adorava tutto di lei, ogni singolo particolare. La sua intelligenza, il suo essere saputella fino alla noia, ma sopratutto la determinazione ed il coraggio che si nascondevano dietro a quel viso dai lineamenti delicati.
"Che noia che sarebbe un anno così" rispose schernendola.

In quel preciso istante irruppe nella stanza Silente, con passo veloce prese posto dietro al leggio e, dopo aver richiamato il silenzio, iniziò a parlare. La lunga barba bianca che teneva legata sotto il mento era più chiara del solito, gli anni iniziavano a passare anche per lui.

"Questa notte una giovane ragazza che non frequenta la scuola è stata ritrovata in pessime condizioni all'interno del labirinto."

Sussulti di sorpresa si fecero largo tra la folla di studenti. Hermione si portò una mano alla bocca lasciando che le labbra si schiudessero per lo stupore.

"Non abbiamo idea di come sia arrivata fino ad Hogwarts, sapete che il nostro istituto è molto sorvegliato ed è difficile avvicinarcisi. Al momento la ragazza si trova in infermeria, non appena starà meglio decideremo cosa fare" 

LA RAGAZZA DEL LABIRINTO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora