CAPITOLO 1

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25 Dicembre 2019 - Villa Betania.

GENNARO

《Non. Farò. Mai. Più. Un. Figlio》grida Carolina tra una contrazione e l'altra. Odio vederla soffrire in questo modo, farei volentieri a cambio, ma non è fisiologicamente possibile. 《Sappi che non farò più sesso con te. Tu, essere super sexy e dalle doti sessuali degne di uno stallone, non ti permetterò più di fecondarmi. Intesi?》continua imperterrita facendomi passare per un maniaco sessuale davanti alle povere ostetriche. Fortunatamente sembrano capire perfettamente la situazione e non ci fanno caso. Chissà quante volte avranno sentito donne inveire contro i loro poveri mariti.
《Signorina, si concentri e non parli a sproposito》le suggerisce una delle ostetriche, la più esperta delle quattro che la circondano. 《È colpa sua, del suo fantastico pisello e dei suoi spermatozoi se sto soffrendo come un cane》ribadisce la mia dolce metà, che tanto dolce ora non è. 《Ora basta parlare a vanvera. È giunto il momento di spingere》. Porca troia di già! 《Venga pure lei.si metta accanto alla signorina e la aiuti a tenere la testa sollevata. Ora, Carolina, è giunto il momento di dare una bella spinta. Pronta?》. Carol annuisce e inizia a spingere intensamente.
Sto tremando come una foglia. Sono spaventatissimo, perché ho il terrore che possa accadere qualcosa di brutto a Carol o alla piccola. Ma ecco che dopo dieci minuti di spinte continue e intense la mia piccola principessa grida il suo arrivo a tutto il mondo. 《È bellissima!》mormoro sulle labbra di Carolina. 《Sei stata bravissima, piccola. Non mi hai solo fatto il regalo di Natale più bello che potessi desiderare, mi hai anche reso l'uomo più felice sulla faccia della Terra》continuo tra le lacrime, mentre in cambio ricevo il sorriso più bello che abbia mai visto. 《Scusami se prima ti ho preso a brutte parole. Il dolore mi ha fatto un tantino delirare》sussurra poco prima che l'ostetrica appoggi la nostra bambina tra le sue braccia.
Più le guardo e più il cuore si gonfia d'amore. La piccola si attacca subito al seno di Carol, iniziando a succhiare con voracità. 《Allora, neo papà e neo mamma, come chiamiamo questo splendore?》. Io e Carol ci guardiamo un istante. Ne abbiamo parlato tanto e fino all'ultimo non avevamo ancora deciso quale nome mettere alla piccola. 《Emma》dico senza esitare, lasciando Carolina senza fiato. Quel nome per lei è molto importante, perché le ricorda la persona che dopo l'abbandono della madre l'ha cresciuta come una figlia: sua nonna paterna. 《Dici sul serio? A te non piaceva quel nome》.
《È vero, ma dopo che ti ho vista tenerla tra le braccia ho capito quanto significasse per te darle quel nome》confesso emozionato, mentre continuo a fissare quel piccolo fagotto tra le sue braccia. 《Grazie, amore mio. Sono contenta che tu abbia cambiato idea》.
《Anche io. E poi quel nome le sta divinamente. Emma Caruso... suona bene, no?》dico orgoglioso.《Vuoi tenerla in braccio?》mi domanda stanca. Dopo quattordici ore di travaglio è esausta. 《Non so come fare. Ho paura di farle male》confesso timoroso. 《Devi solo fare attenzione alla sua testolina, per il resto è tutto molto semplice》mi spiega mentre mi passa nostra figlia ancora sporca di umori e piuttosto affamata. Fa certi strilli! Dopo averla coccolata per qualche minuto, la lascio nelle mani esperte dell'ostetrica che si occuperà di pulirla e vestirla a dovere.
Questo giorno rimarrà per sempre nella mia memoria, non solo perché adoro il Natale, ma perché in questo giorno di festa è radicalmente cambiata la mia vita.
La nostra.

L'AMORE È UNA COSA SEMPLICEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora