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Aprì gli occhi molto lentamente, sbattendo le palpebre per scacciare definitivamente il sonno che ancora gli appannava la vista.
Percepì immediatamente il respiro regolare che proveniva dalla sua sinistra, ma non ne avrebbe avuto bisogno per sapere che era lì, al suo fianco, abbracciato a lui esattamente come la sera prima.
Sorrise quasi inconsciamente, osservando il suo viso disteso dal sonno, e trattenne un attimo il respiro: sapere che Blaine era suo, incondizionatamente, che lo amava, che lo voleva ... Erano quasi troppe emozioni da provare.
Ma sentiva il calore del suo tocco sul proprio fianco, il suo respiro sul proprio collo, il suo profumo che gli incendiava le narici e non potevano esserci dubbi: era tutto reale.
Si morse il labbro, rendendosi conto di star ancora sorridendo, ma non poté impedirselo; Blaine aveva detto di amarlo. Aveva lasciato il proprio ragazzo per lui. Gli aveva scritto tutti quei messaggi mentre era stato via, convinto che non li avrebbe letti; in alcuni lo pregava semplicemente di tornare, in altri si limitava a raccontargli le proprie giornate, le follie di Jeff e Nick, l'acidità di Sebastian che spesso nascondeva qualcos'altro, la dolcezza con cui Rachel l'aveva aiutato, gli esami che erano passati in un soffio, il giorno del diploma. Gli aveva persino raccontato di Mike. Di come l'aveva incontrato, dei momenti che avevano passato assieme. Ma l'ultimo messaggio era quello che preferiva. Blaine l'aveva inviato a notte fonda, probabilmente inibito dal sonno.

Blaine 2.04
Ci sei? Forse ci sei. Forse no, e avresti ragione. Cosa sto facendo? Devo smettere di scriverti. Ora sto con Mike, e non è giusto, non lo merita. È solo che lui non ha i tuoi occhi.

L'aveva letto talmente tante volte da saperlo a memoria.
Era tornato per quello.
L'aveva sentito. Che Blaine aveva capito, come l'aveva capito lui. Che cercare qualcun altro era prendere in giro se stessi.
Si allungò con delicatezza, per lasciargli un bacio lieve sulla fronte, invasa dai riccioli scuri.
Un bruciore lo fece mugolare per il dolore, colpendolo all'improvviso e ricordandogli della ferita al fianco.
Socchiuse gli occhi mordendosi il labbro, sforzandosi di non fare ulteriori rumori, ma ormai era troppo tardi; Blaine si mosse lentamente di fianco a lui, stiracchiandosi con un sospiro soddisfatto; cercò immediatamente il viso di Kurt con lo sguardo, e un sorriso dolce gli distese le labbra quando lo trovò.
"Buongiorno" mormorò, con la voce ancora impastata dal sonno.
"Buongiorno" rispose il castano con un sussurro, una mano ancora premuta sul fianco: il taglio aveva ricominciato a sanguinare, lo poteva sentire da sotto le bende. "Mi dispiace, non volevo svegliarti."
"Non ti preoccupare" Blaine si sporse verso di lui "È stato il miglior risveglio di sempre." Fece per avvicinare i loro volti, ma Kurt si tirò indietro istintivamente.
Nella stanza calò il gelo assieme ad un silenzio surreale.
"N-No, io ... Non è come sembra, ti assicuro ..."
"Okay ..." Rispose il riccio lentamente, cercando di non assumere un'espressione ferita.
"Lo giuro, non so nemmeno perché l'ho fatto, è stato ..."
"Istintivo?"
Kurt annuì, con espressione mortificata. "Mi dispiace, davvero, non volevo ..." Gli si avvicinò, accarezzandogli dolcemente il viso.
"No, io ..." Blaine sospirò, chiudendo un attimo gli occhi, appoggiandosi col capo alle sue dita, che non smisero di sfiorare la sua pelle "Hai ragione. Hai tutti i motivi per non fidarti di me. Sono stato uno sciocco, Sebastian aveva ragione e---"
"Shh." Kurt lo zittì posandogli l'indice sulle labbra "Smettila di colpevolizzarti. Non eri pronto, ed è stato meglio così. Perché ora lo vogliamo entrambi. Okay?" Incatenò i propri occhi a quelli dorati.
Blaine annuì dopo un attimo di indecisione; fu il castano, stavolta, a sporgersi verso di lui per lasciargli un bacio dolce sulle labbra; il riccio cercò di avvicinarlo a sé esercitando una lieve pressione sul suo fianco, ma qualcosa di caldo bagnò immediatamente la sua mano.
Spalancò gli occhi, nel vedere le proprie dita tinte di rosso.
Cominciò immediatamente a perdere contatto con la realtà, mentre il lupo tornava ad emergere rabbiosamente, prepotentemente, stanco di essere ignorato.
Si sentiva come risucchiato da un abisso che era dentro di lui, ma sentiva che non era giusto, che sarebbe stato esattamente come l'ultima volta.
"Blaine? Blaine! Blaine, ti senti bene?"
Fu la voce cristallina, più che la presa sulla sua spalla, a farlo ritornare lentamente padrone di sé.
Sbatté le palpebre quasi come se si fosse ricordato di averle solo in quel momento, e riuscì a mettere a fuoco il volto preoccupato di Kurt.
"Blaine" la voce del castano era un sospiro, intrisa di sollievo "Cos'è successo?"
"Io ..." Il moro si guardò un attimo attorno, confuso e spaesato "Io non lo so. Ho visto il tuo sangue, e si è fatto tutto rosso, e il lupo! Il lupo era ovunque, lo potevo sentire così vicino, così presente nella mia testa ... Come l'altro giorno" proseguì in un sussurro "Come quando ho ucciso l'elfo."
Kurt non smise di accarezzargli dolcemente una guancia "Va tutto bene, okay? Non succederà più, te lo prometto."
Blaine annuì, respirando profondamente, ma un odore inconfondibilmente metallico lo costrinse a ritornare in sé velocemente.
"Stai sanguinando" constatò, pratico, osservando con gli occhi spalancati la maglia di Kurt, ormai irrimediabilmente macchiata.
"Non è niente" tentò di minimizzare il castano, scrollando le spalle, ma il riccio non si lasciò affatto convincere "Rimani lì." Gli intimò; si alzò velocemente dal letto, si diresse in bagno e tornò subito dopo con dell'ovatta, dell'acqua ossigenata e delle bende pulite.
"Sdraiati" comandò di nuovo, perentorio; Kurt non osò disubbidire, curioso e felice della piega che stava prendendo la situazione; si appoggiò lentamente con la schiena al cuscino e sollevò cautamente la maglia, fino a scoprire la ferita.
Blaine gli tolse le bende con cautela, sfiorandolo di tanto in tanto con delle carezze che facevano rabbrividire entrambi; rimase ad osservare il taglio per qualche secondo, sforzandosi per non perdere nuovamente il controllo.
"Non sapevo che ci fosse un medico provetto al Castello." Commentò, bagnando un po' di ovatta con dell'acqua ossigenata.
"Quinn" spiegò Kurt, osservandolo attentamente "Qualcuno doveva pur imparare a ricucirci. Sarebbe stato strano andare in ospedale con delle ferite da arma da taglio ..."
Blaine si limitò ad annuire stringendo le labbra, prima di passare delicatamente l'ovatta sulla ferita; trattenne il respiro quando il ventre del castano si contrasse per il bruciore improvviso, e cercò di essere il più attento e veloce che poteva. Coprì i punti con le bende, cercando di non fasciarlo troppo stretto.
Lo baciò esattamente nel punto in cui si trovava la ferita, ormai coperta, facendo perdere un battito al cuore di Kurt. Infine, gli riabbassò la maglia con diligenza.
"Grazie" mormorò il castano, visibilmente emozionato; fece per aggiungere qualcos'altro, ma Blaine lo anticipò "Non ringraziarmi. Voglio prendermi cura di te."
Lo disse con un'intensità ed uno sguardo tali da non lasciare spazio ad alcun dubbio: non stava parlando solo della ferita. Ancora non si era perdonato per ciò che aveva fatto.

Being A Half - KlaineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora