Hogsmeade

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Disclaimer: Questa storia non è scritta a scopo di lucro.
I personaggi usati e tutto ciò che fa parte del loro universo sono di proprietà di J.K.Rowling.
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- HEAL THE WORLD -

CAPITOLO 6
Hogsmeade



Hermione era una persona estremamente mattiniera. Al contrario di Ron che, per riuscire a svegliarlo, non sarebbe bastato un coro di Mandragore. C'era solo un metodo per farlo alzare dal letto come se questo fosse cosparso di scorpioni: cucinare qualcosa di buono.
Quella mattina Hermione, soddisfatta di aver trovato delle freschissime uova di quaglia, si mise di buona lena in cucina appena dopo l'alba. Ron, captando l'olezzo ancor prima che fosse pronto, raggiunse la sua ragazza nella zona giorno con un certo languorino e un sorriso sornione stampato in volto. Le lasciò un bacio sui capelli e questa sorrise.
«Sappi che non sono la donna che sta solo in casa a cucinare e badare ai figli» puntualizzò. Come tua madre, avrebbe aggiunto, ma voleva troppo bene a Molly per parlarne male.
Ron ridacchiò sotto i baffi e rubò un pezzo di pane dalle scorte, cacciandoselo tutto in bocca.
Non ne avevano ancora parlato, ma Hermione aveva centinaia di progetti per un ipotetico dopoguerra – tra i quali entrare al Ministero – e non voleva certo sposarsi subito e mettere al mondo dei figli.
Ma neanche Ron era quel tipo di persona. Avrebbe gradito godersi un poco la libertà e fare tutte quelle cose che fanno i ragazzi: giocare a Quidditch per un po', studiare in un'accademia di specializzazione, uscire la sera a bere Burrobirra in compagnia. Era bello pensare che, in ognuno di questi momenti, ci sarebbe stata Hermione al suo fianco.
E Hermione era felice di avere Ron.
«Dormono ancora?» domandò lei, con un cenno rivolto all'area notte di Harry e Draco.
«Non so, vuoi che li svegli? Dici che Malfoy avrà finito di fare la drama queen?» scherzò Ron. Si beccò una conseguente occhiataccia dalla fidanzata.
Ron si avviò a passi lenti verso la tenda non potendosi aspettare che, appena l'avesse aperta, avrebbe rischiato l'infarto.
Sgranò gli occhi così tanto da farseli uscire dalle orbite e rimase lì, impalato come uno stoccafisso, con la bocca digrignata in un'espressione di orrore.
«Che c'è?!» domandò Hermione, preoccupata.
Ron, come svegliato di scatto, la chiamò con la mano e le intimò di fare silenzio.
Lei sgattaiolò vicino al fidanzato preparata al peggio – tipo che uno dei due avesse strozzato l'altro nel sonno – ma, non appena cacciò dentro la testa, ciò che vide fu quasi più... improbabile.
Harry e Draco stavano dormendo della grossa... abbracciati.
I due fidanzati si lanciarono un'occhiata allibita e poi, come se avessero appena scoperto la scena di un crimine, chiusero il drappo e si allontanarono quatti come ladri.
«Ok, questo è decisamente inaspettato» sussurrò lei, attonita come mai nella vita.
«No, questo è decisamente troppo» urlò in sordina Ron, rosso quanto lo stendardo dei Grifondoro. «Sta con mia sorella!»
Hermione trascinò Ron fuori dalla tenda e lo fece sedere sull'erba.
Effettivamente era stato strano. E per strano s'intende che sarebbe stato ben più probabile aprire la tenda e trovare Voldemort in tutù rosa intento a ballare il tip-tap.
Ma che due ex rivali dormissero abbracciati era una cosa tanto brutta? Hermione ponderò per qualche secondo. Perché mai avrebbe dovuto esserlo?
«Harry e Ginny si son lasciati prima di partire. Lo sai» ricordò Hermione.
«Sì, ma solo perché lui doveva partire. Una volta tornato si deve rimettere con lei!» ringhiò Ron, paonazzo.
«Oh, e falla finita!» lo rimproverò Hermione. Gli dava così fastidio quando si comportava da fratello ossessivo! Ginny aveva tutto il diritto di stare con chi diavolo gli pareva, e lo stesso valeva per Harry. «E poi, suvvia, stanno solo dormendo!» sdrammatizzò infine.
«Abbracciati!» puntualizzò lui con voce due ottave più alta del normale, lasciandosi poi cadere con la schiena sull'erba fresca. «Cavatemi gli occhi!»
Hermione non riuscì a trattenere una risata per la drammaticità nel suo atto, poi iniziò a carezzargli i capelli con dolcezza.
«Lavoriamo un po' sul tuo self-control, amore».

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