Disclaimer: Questa storia non è scritta a scopo di lucro.
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CAPITOLO 8
Ufficio del presideHo scoperto di dover morire e subito dopo ho baciato il mio rivale di una vita.
Harry si ripeté queste parole nella mente più volte non appena si staccò dalle labbra calde di Draco. Si intrufolò nei suoi occhi alla ricerca di un segno, di qualcosa che potesse dargli modo di intendere che fosse davvero accaduto, che non l'avesse solo immaginato.
Sulle ciglia di Draco erano appese delle lacrime in precario equilibrio, la sua bocca era rossa e umida. Era successo.
Ho scoperto di dover morire e subito dopo ho baciato il mio rivale di una vita.
Gli si spezzò il fiato nei polmoni, ma Draco non gli diede il tempo materiale di sgretolarsi. Gli afferrò il volto con mani tremanti e lo trascinò nuovamente verso di sé. Lo baciò di nuovo, più forte, più duro.Draco si aggrappò ai capelli di Harry come se fossero un appiglio sull'orlo precario di un burrone e si ripromise che no, non si sarebbe lasciato cadere. Avrebbe tenuto entrambi appesi a un passo dalla morte, ma non avrebbe dato alla morte quella soddisfazione.
Harry sapeva di buono, di salato, di casa e di salvezza. Era stato la sua salvezza e la sua nuova rotta, una bussola in un mare in tempesta. La sua luce guida.
Quando Draco si staccò dalle sue labbra, trovò nuovo appiglio sulle spalle di Harry. Lo strinse forte in un abbraccio che sapeva di nuovo.
Rimasero abbracciati in quella pausa tra il loro passato e il loro futuro, in quella bolla da proteggere, invalicabile dagli altri, invisibile al resto del mondo. Si strinsero l'un l'altro e respirarono forte. La Guerra era lontana, loro erano vicini.
Poi, dopo un lungo sospiro, si separano solo quanto bastasse per guardarsi negli occhi. Harry scoprì che Draco Malfoy sapesse sorridere tra le lacrime, scoprì che i tratti appuntiti del suo viso sembrassero più dolci quando sorrideva, e che il rossore d'imbarazzo sulle sue guance gli conferisse un aspetto fanciullesco.
«Questo non era previsto» mormorò Draco. Ridacchiò flebilmente e Harry fece lo stesso.
«Tanto per cambiare...» commentò quest'ultimo.
Certo che non era previsto! Nulla di tutto quello che era successo era previsto, a partire da quell'oramai lontano pomeriggio a Villa Malfoy. E chi se lo sarebbe immaginato che da una mano tesa si sarebbero trovati a baciarsi nell'ufficio di Silente, a malapena poche settimane dopo?
Si abbracciarono e si baciarono di nuovo, incapaci di smettere, incapaci di rompere la bolla.
«Harry... non morire». Draco provò a cacciare indietro le lacrime, ma non ci riuscì. Eppure decise di continuare. «Troveremo un modo. Severus ci aiuterà. Non ti ha mostrato quei ricordi per convincerti che quella è l'unica soluzione, lo hai sentito anche tu: non era d'accordo con il piano di Silente. Possiamo pensare ad altro, possiamo trovare il modo di neutralizzare quel figlio di puttana e te lo giuro, mi costasse un ricollocamento tra i Grifondoro, farò qualsiasi cosa perché tu non sia la vittima sacrificale».
Fu il turno di Harry, quello di lasciar cadere due lacrime sulle guance. Se gli avessero detto che un Grifondoro avrebbe trovato coraggio e conforto nelle parole di un Serpeverde, non ci avrebbe creduto.
Ho scoperto di dover morire e subito dopo ho baciato il mio rivale di una vita, pensò di nuovo Harry. E quindi ho scoperto che di morire non ne ho proprio alcuna voglia, aggiunse.
No, non era tempo di morire. Draco aveva ragione: non aveva vissuto diciassette anni di pene e di tentativi di portare la pace solo per poter diventare un martire, l'ennesima vittima di quel figlio di puttana.
«Promettimelo, dannato Potter. Promettimi che non ti arrenderai» ringhiò Malfoy duramente, le sopracciglia aggrottate in un chiaro intento intimidatorio. Non avrebbe accettato un no.
Harry strinse le labbra e chiuse le dita attorno alla stoffa della sua maglietta nera.
No, non si sarebbe sacrificato alla cieca. Quello avrebbe potuto prometterglielo eccome ma... ma c'era solo un grande ma in tutto quello.
Se si fossero trovati in una situazione di pericolo, senza alcuna scelta, l'avrebbe invece fatto. Se Draco, Ron e Hermione si fossero trovati in pericolo, se ci fosse stata una guerra con alto rischio di morti innocenti, l'avrebbe fatto. Perché non poteva accettare di perdere uno di loro. In quel caso si sarebbe sacrificato, altrimenti no. Altrimenti avrebbe lottato con tutte le sue forze per trovare una soluzione.
«Ci proverò in tutti i modi, te lo prometto» concluse quindi Harry, con la voce rotta e gli occhi stanchi.
Draco annuì e sorrise, rasserenato. La bolla scoppiò, e i due si separarono dopo interminabili minuti. Avevano un piano da stipulare.
«Sai, sei proprio il peggiore Horcrux che io abbia mai conosciuto» disse Draco, non appena balzarono nel mondo reale.
Harry scoppiò a ridere di cuore. Guardò Draco e ringraziò il cielo, i fondatori e Merlino per aver dato lui una possibilità. Era stata una delle scelte migliori della sua vita.
«Grazie» gli disse, prendendolo per mano. Egli restituì lo sguardo e capì.
«Grazie a te».
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Heal the world || 𝐷𝑟𝑎𝑟𝑟𝑦 ||
Fanfiction«Draco... corri!» sussurrò nuovamente Narcissa. Era quella, dunque, la scelta giusta da compiere? Sarebbe bastato fuggire dall'inferno per non sentirsi più bruciare? Eppure quella era la sua occasione. L'occasione che non era riuscito ad afferrare l...