Capitolo 4- La felicità

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Tutti ci chiediamo cosa veramente è la felicità,ma tutti diamo spiegazioni diverse. Ognuno vede la felicità a modo suo. Io per esempio immaginavo la felicità in un sorriso,ma non basta solo quello. A volte i sorrisi possono essere tanti,falsi,veri..ma non si capisce,proviamo ma solo dopo capiamo se quella persona stava sorridendo veramente o ci aveva accarezzato per poi tradirci. Beh,la felicità a quel tempo era come il vento, veniva e ritornava. Accadevano cose bruttissime,e poi si ritornava alla vita "accettabile". La definisco così. Non m'importava più niente,neanche di jack. Pensavo solo alla perdita di mio zio. Ricordavo piangendo e singhiozzando tutti i momenti che passammo insieme, solo ricordi, e basta. Non si poteva più ritornare indietro. Credo che sia proprio terribile la perdita di qualcuno,forse chi non c'è ancora passato non lo auguro a nessuno.
Mi ero anche dimenticata di Jack. Sì. Perché lui in questi momenti non c'era,no! Le mie amiche si,mi sostenevano in ogni momento e ancora adesso, perché loro non si possono mai dimenticare,sono scritte nella parte del mio cuore. Mancai per vari giorni a scuola, e Arianna era molto preoccupata. Mi chiamava quasi ogni giorno, mi dava i compiti e parlavamo un po',ma dopo qualche minuto di felicità scoppiavo nuovamente a piangere e chiudevo il telefono. La cosa più brutta che non capivo è che in una serie tv dicevano" Le perdite possono essere delle conquiste". Non capivo mai,non riuscivo pensavo fosse solo una cretinata. Solo dopo incominciai a capire.
Ognuno quella frase può interpretarla a modo proprio. Riflettendoci io non ho mai amato mio zio così tanto dopo la sua morte, solo dopo ho capito che tenevo così tanto a quell'omone. Si,lo chiamavo così,era alto e abbastanza grasso,mi divertivo sempre con lui,ogni risata era vera. Ovviamente non vedevo mai la felicità in quell'oscuro periodo. Era come un tunnel da cui non si trova mai luce. Per non piangere,la mattina mi alzavo e guardavo il sole prima di andare via, e lo salutavo così "Ciao zio". Credevo, e credo, che mio zio sia il sole. Sì che possa guardarmi e che possa seguirmi. Così mi rilassavo. A scuola era molto più rilassante,andavo benissimo in tutte le materie e studiavo facilmente. Da poco i miei si erano separati,anche questa era una perdita. Sì quella della famiglia. Non eravamo più uniti,non si poteva più uscire il sabato o la domenica tutti assieme. Ma preferivo accettare la verità. Certe volte mi chiedo perché molte persone se ne vanno, quelle persone buone che non farebbero del male a nessuno, non riesco a capirlo. Il vento della felicità ripassò in fretta, ed era un po' strano. Mia zia aveva partorito. Una cosa incredibile, ma sembrava un po' strano dopo questa perdita,troppo. Andammo a trovarla. Trovammo la bambina isolata in una stanza, con tanti tubi che partivano dal viso fino ad arrivare ai minuscoli piedi. Forse non era vento di felicità ma un altro ancora di crudele tristezza. Era nata prematura. Pregavamo per lei, ogni sera. Speravamo nella sua vita e non in un'altra perdita. No,non poteva essere così ripugnante con me la vita. Questo era quello che pensavo,ma non potevo aspettarmi tutto questo,così in fretta. Dopo 5 lunghi mesi di preghiere,Dio la voleva con sé così si portò anche lei. Forse da una parte era migliore per la bimba che soffriva, ma per la mamma fu bruttissimo. Non si può descrivere la perdita di un figlio! È bruttissimo dover vedere tuo/a figlio/a morire. Non è possibile immaginare tutto questo. Come potevo farcela, due perdite in pochi mesi di distanza. Scrivo ancora con le lacrime, a distanza di anni. Nessuno poteva capirmi e forse ancora oggi non mi capisce nessuno se piango tanto.
Speravo in un vento di felicità,e non nuovamente in un'altra perdita. Così come feci con mio zio pensavo che mia cugina fosse una stella,da poterla guardare ogni notte e salutarla. Una piccola stella,quella che brillava di più.
Nessuno mi credeva che due miei parenti fossero morti a distanza di poco tempo. Era proprio incredibile. Adesso la felicità la descrivo come una vita senza rancore,senza rimpianti. E vorrei vivermi la vita in modo sereno. Ma so che non sarà mai così perché la vita è bella perché è fatta anche di cose che ti fanno crescere e riflettere.
Dopo questo momento di perdite,speravo che jack si avvicinasse un po' di più a me. Ma non fu così,stava sempre insieme al suo gruppetto, corteggiava le ragazze più carine e le seguiva come un cagnolino. Beh, non m'importava più di tanto. Avevo capito che c'erano cose più gravi,così andavo avanti e mi rialzavo in ogni mia caduta.

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