Mark ripercorre i suoi ricordi, tra silenzi e ammissioni concesse sottovoce.
_______________C'era stata una volta in cui avevo creduto che stessi per dirmi di amarmi. Era piena notte, a quell'ora solitamente dormivamo già. Era passato un mese, forse due da quella nostra prima notte assieme, e io avevo passato ogni nostra sera a pensare a come mi sarebbe piaciuto continuare a stringerti dopo averlo fatto. Però tu non sembravi volerlo, e io non ebbi mai il coraggio di chiedertelo.
Infatti, fosti tu a chiedermelo. Non mi guardavi negli occhi, come se ti stessi vergognando di quello che stavi per dire. «Mark?»
«Donghyuck?»
«Chiamami Hyuck,» mi correggesti. Poi prendesti fiato. «Tu... ti andrebbe di abbracciarmi?» mi chiedesti.
Certo che mi andava. Strinsi il tuo corpo a me e sentii i tuoi muscoli rilassarsi sotto le mie braccia.
«Mark?» mi chiamasti nuovamente.
Quella volta non sbagliai. «Hyuck?»
«Mark, io...» prendesti una pausa. «Ti...» continuasti, e io ne ero convinto: ti saresti confessato, e io sarei scoppiato a piangere ripetendoti finalmente ad alta voce che ti amavo anche io, che non sarei più vissuto senza te al mio fianco. Mancavano solo tre lettere, e il mio sogno più grande sì sarebbe realizzato.
All'ultimo, però, ti tirasti indietro.
Non so cosa ti spinse a non continuare.«Niente. Scusa. Buonanotte.»
Non ci rimasi troppo male. Ti baciai dolcemente le labbra sorridenti che tanto amavo. «'Notte, Hyuck,» sussurrai tra le tue labbra, mentre tu ricambiavi il bacio. Mi davi tanti piccoli baci delicati sulle labbra e io a tratti sorridevo, a tratti ricambiavo passionalmente.
E ora non puoi dirmi che questo faceva parte dello scopare e basta.
O tutte le volte che emettevi quelle piccole, adorabili risate sentendomi gemere piano al tuo tocco, e sussurravi che ero proprio carino.
Saresti dovuto essere chiaro fin dall'inizio. E mai, mai darmi speranza, mai iniziare frasi che non avresti completato, mai dirmi quant'ero bravo, mai mangiarmi con quello sguardo bruciante da un capo all'altro del tavolo, mai chiamarmi la notte perché eri troppo lontano per passare a casa mia, mai dirmi che ti piaceva come suonavano i nostri due nomi messi vicini, mai baciarmi con quelle tue morbide labbra traditrici.
Forse, così non mi sarei mai innamorato di te. Se mi avessi detto sin dal principio che tu e Renjun stavate assieme, e che io sarei stato per tutte quelle notti solo un tuo passatempo. Se mi avessi detto subito che non avevi intenzione di stare con me.
O forse no, non è così che funziona l'amore. Mi sarei innamorato di te lo stesso, e avrei sofferto a piccole dosi il dolore di vederti con un altro.
☆
La prima volta che lo facemmo nella doccia fu probabilmente una delle mie preferite. All'inizio, ci fu solo imbarazzo mentre ci spogliavamo e un po' io tentavo di non guardarti, e un po' cercavo di non saltarti addosso mentre ti abbassavi i boxer.
Una volta dentro la doccia ti guardai un po' imbarazzato; più che altro, ero imbarazzato per me. Non era la prima volta che guardavamo i nostri corpi completamente nudi. In quel momento, comunque, mi semtivo inadeguato. Tu eri così perfetto, come sempre. Le goccioline d'acqua ti bagnavano i capelli come tante, piccole perle e la tua pelle morbida mi attirava come mai prima. Io... io probabilmente sembravo solo sudato e stanco.
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Come Back
Short StoryMark è convinto di essere qualcuno di importante per Donghyuck, ma per Hyuck Mark è soltanto uno scopamico. ー Sentivo ancora la tua presenza aleggiare intorno a me, come se le tue mani mi stessero ancora accarezzando i fianchi togliendomi la magliet...