Si prospetta una notte di pioggia, e Mark, affrontando una visita inaspettata, compie un'azione coraggiosa.
_______________E fu così che mi ritrovai a singhiozzare tra le braccia di una noona sconosciuta, che aveva fatto tante scelte sbagliate quanto me. «Scusa,» dissi, tirando un poco di col naso. «Non... non sarei dovuto scoppiare a piangere.»
Lei mi sorrise. «Tranquillo. Non ne comprendo ancora il motivo, ma provo un affetto innato per te. Forse mi ricordi di qualche mia vecchia conoscenza.»
«Tu invece non mi ricordi nessuno,» rivelai. «È una benedizione. Sono corso fin qui tentando di non pensare al passato, ma tutto sembra volermi far pensare a...» a te. Ma non riuscivo a dirlo.
«Come si chiamava?»
Presi un profondo respiro. Le mie labbra tanto abituate a dire il tuo nome tremarono impercettibilmente mentre sospiravo: «D-Donghyuck.»Lei spalancò un poco gli occhi. «Lee Donghyuck? Che fa ingegneria mineraria alla Hanyang?»
«Lo conosci? Oh, merda, non dirgli che io...» non riuscii a finire. Volevo dire "non dirgli che io lo amo". Ma era stupido, tanto tu lo sapevi già.
«Non credevo che fosse quel tipo di persona,» disse solo, riferendosi a te. Neanche io credevo che tu fossi quel tipo di persona.
«In realtà mi è sempre sembrato piuttosto amichevole,» continuò. «Uno che non pensa molto prima di parlare, e che per questo non è capace di mentire. Nonostante tutto, l'ho sempre visto come uno di quelli che i genitori indicherebbero per strada ai figli dicendo "un giorno diventerai un ragazzo bello e bravo, proprio come lui". Io, almeno, ho pensato così quando l'ho visto.»
«È così?» chiesi. Non mi sembrava nemmeno che stessimo parlando della stessa persona. Pensavi così tanto prima di dirmi anche una sola parola.
«Mi sembra.»«E io, io che tipo ti sembro?»
Lei corrugò la fronte. «Non lo so. Non riesco a capirti. È come tentare di guardare il fondo di un mare in tempesta.»
«È una cosa positiva?» chiesi, genuinamente.
«Non lo so,» ripeté. «Certo è che il mare è una forza fondamentalmente buona, ma sono in pochi ad apprezzarlo anche quand'è in tempesta.»
Ci pensai un po' su. Mi si addiceva: ero buono, sì, ma costantemente irrequieto, e sembrava che nessuno mi apprezzasse. «Chissà se Hyuck mi ha mai apprezzato,» mi uscì dalle labbra con un sussurro prima che potessi pensarci.
«Forse. L'hai appena chiamato Hyuck, no? Dovevi essere una persona speciale per lui: non si fa chiamare Hyuck da nessuno, dice che gli fa strano.»
Io aggrottai le sopracciglia, non avevo mai sentito niente del genere da te. «Come sai questa cosa del soprannome?» chiesi, tentando di capire se era una cosa che sapeva da fonti certe o una voce.
Lei alzò soltanto le spalle, e così io pensai che fosse una cosa che si diceva su di te in università senza alcun fondamento, come per quel povero ragazzo della facoltà di economia, su cui avevano girato notizie disdicevoli circa il suo essere un criminale internazionale, quando invece pochi mesi prima si era scoperto che non passava le notti a tentare di rapinare il Louvre, ma ad aiutare sua nonna a gestire il suo negozio di fiori, tenendo i conti e controllando entrate ed uscite.

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Come Back
Cerita PendekMark è convinto di essere qualcuno di importante per Donghyuck, ma per Hyuck Mark è soltanto uno scopamico. ー Sentivo ancora la tua presenza aleggiare intorno a me, come se le tue mani mi stessero ancora accarezzando i fianchi togliendomi la magliet...