Piume magiche.

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Los Angeles. Appartamento Chloe e Lucifer. Sera.

Trixie entrò nella sua camera da letto non molto felice. Avrebbe desiderato aiutare Lucifer che stava preparando la cena, ma sia Lucifer che sua madre gli avevano ricordato i compiti di scuola, per il giorno dopo. Rassegnata si sedette alla sua piccola scrivania, un regalo di Lucifer, che le disse

"Sei molto intelligente. Meriti un posto speciale dove studiare o anche solo giocare"

Alla cena era invitato anche Amenadiel, per trovare un modo di rimandare il ritorno all'inferno di Lucifer. La bambina, adorava sentire i discorsi così pieni di stranezze magiche dei due fratelli.

Mezz'ora dopo.

Quasi alla fine dei compiti di scuola, Trixie si stiracchio. Non riteneva giusto così tanti compiti che i maestri le davano, dicendo a se stessa

"Sono impegnata, con tutte queste belle cose magiche nella mia vita. Eppoi sono grande, quasi dodici anni"

Prima di tornare al compito di matematica, decise di fare una pausa, dirigendosi all'armadio nella camera. Aprì un'anta prendendo una grossa scatola di cartone rosa, con dei pony disegnati sopra. Con cura appoggiò la scatola sul suo letto, togliendo il coperchio. Nelle pieghe di un lenzuolo bianco, brillavano delle candide piume d'angelo bianche. Erano piume delle ali di Lucifer.

In varie occasioni, aveva raccolto con il permesso di Lucifer, delle sue piume da terra, per l'esattezza ben quaranta. Piume senza luce divina, che era visibile nelle piume ancora attaccate alle ali di Lucifer. Nonostante tutto, Trixie si era occupata di ogni piuma con parsimonia. Le aveva lavate con acqua tiepida, asciugate con pazienza, pettinando ogni parte con una piccola spazzola delle sue bambole. Tutto quel lavoro la premio con le piume che brillavano di una luce divina. Una lucentezza che Trixie amava, delle volte, usare per far diventare la sua camera un luogo magico. Ridacchiando felice, spense la luce della camera. La luce delle piume nella scatola illuminava tutto a giorno.

Fuori la camera, Lucifer si avvicinò alla porta, per dire a Trixie che era pronta la cena. Si bloccò vedendo una luce divina uscire da sotto la porta, aprendola preoccupato. Trovò Trixie accanto la porta con un gran sorriso, notando una scatola sul letto che emanava quella luce. Avvicinatosi, Lucifer rimase senza parole. Delle sue piume, che credeva morte, splendevano di grazia divina. Solo una dedizione, un amore infinito potevano rendere semplici piume così lucenti. Lucifer senti Trixie chiedergli

"Lucifer, sei arrabbiato? Avevi detto che potevo tenerle"

Lucifer sorrise, perché la bambina non capiva che quella era la dimostrazione più alta di quanto tenesse a lui. Anni prima, quando era andato a cercare le sue ali rubategli, trovandole appese come un trofeo di caccia, aveva percepito dolorosamente che avevano perso ogni grazia, morendo per il suo abbandono, ma soprattutto perché umiliate in quel modo. Invece da quelle piume, lui sentiva pace, grazia divina, segni che erano state curate. Disse a Trixie senza voltarsi

"Trixie sono contento di averle lasciate a te. Anzi…"

Abbraccio la bambina, felice di quel momento

"...questa luce vuol dire che sono state ben tenute, con tanto amore. Non immagini quanto sia importante"

Una fitta al petto, ricordò a Lucifer che senza altra soluzione, sarebbe dovuto tornare all'inferno, almeno per un anno. Cercando di non far trasparire a sua tristezza, si concentrò alla bella scoperta delle sue piume.

Mezz'ora dopo.

Durante la cena, Lucifer capì che Amenadiel, non era riuscito a trovare un modo per rimandare il suo ritorno all'inferno. Per lo stesso motivo, Trixie aveva smesso di seguire i discorsi tra Lucifer e Amenadiel, sentendosi profondamente triste. Con poca fame, arrotolo degli spaghetti alla forchetta, dispiacendosi di lasciare gli spaghetti con le polpette di carne e pomodoro speziato, che secondo lei Lucifer era l'unico a fare benissimo. Ottene di poter tornare nella sua camera, riprendendo la scatola delle piume, ma non trovò il coraggio di aprirla, pensando che quelle sarebbero state le uniche cose rimastagli di Lucifer per molto tempo. Cercando di non piangere si nascose sotto le coperte del letto, ma i singhiozzi di pianto la scossero.

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