1 Capitolo /James

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Era il 2018, Londra era invasa dai turisti di tutto il mondo, tra cui un imprenditore di nome James, era lì per chiudere un affare per conto della sua società di motociclette. Era un uomo d'affari abbastanza conosciuto per via del padre ma soprattutto perché era diventato ciò che era partendo dal basso. Aveva circa una quarantina d'anni, era alto circa 1 metro e 80 e non aveva segni particolari a parte qualche cicatrice per via del passato militare. Aveva una famiglia che lo avrebbe aspettato una volta giunto a Roma e quel giorno avrebbe preso l'aereo per tornare a casa. Aveva conosciuto la moglie circa quindici anni fa e si erano subito innamorati e dopo un anno di convivenza sono convolati a nozze e neanche un mese dopo le nozze hanno avuto il primo figlio che hanno chiamato Tom e subito dopo venne Hillary.
La moglie di James si chiamava Victoria e lavorava presso uno studio di avvocati molto famoso, era descritto come una donna bellissima con azzurri, capelli castani e un corpo da modella. I suoi figli Tom e Hillary rispettivamente di dieci e otto anni, avevano preso entrambi degli aspetti sia della madre che del padre come la passione per le moto per Tom e la volontà di seguire le orme della madre per Hillary.
Nonostante il padre fosse quasi sempre a lavoro, loro non facevano mai mancare il loro affetto.
Una volta che il padre andò in pensione lui prese il comando ma volle cominciare dal basso per conoscere tutta l'azienda per poi quando sarebbe stato pronto e fatto esperienza, avrebbe preso in mano le redini.
Dopo mesi di preparazione e di apprendistato finalmente entrò nel consiglio aziendale e anche se molti soci fossero dubbiosi dopo neanche quattro mesi prese la maggioranza dei voti e sedette dove un tempo era seduto il padre.
James riuscì in poco tempo ad allargare l'azienda e farla diventare una delle migliori nel mondo dando lavoro alle persone che ne avevano bisogno. Lavorare nell'azienda non era l'unica attività che aveva l'imprenditore ma faceva affari con persone di altre aziende dove a volte aveva delle quote anche se erano poche.
James principalmente aveva iniziato ad occuparsi della società di suo padre ma dopo tre anni di presidenza decise di lasciare la gestione al consiglio e lui decise di aprire una sua società che si occupasse solo di moto da corsa ma una volta avviata la propria attività, espanse anche sulle moto da collezione, moto di tipo commerciale.  Dopo due anni, si era già allargato nella maggior parte delle città americane, perciò, decise di voler puntare all'Europa. Anche lì divenne famoso così da volersi espandersi anche a Londra. Una volta tornato avrebbe proposto al consiglio la sua intenzione di aprire una propria scuderia così successivamente aprire anche una fabbrica con i pezzi di ricambio. Sapeva benissimo i rischi che avrebbe corso ma anche i guadagni che avrebbe ricevuto da questo investimento e la pubblicità che avrebbe fatto, pubblicizzando le proprie moto.
Era andato a Londra perché il suo obiettivo era discutere con il comune della Città per avere l'autorizzazione di costruire una nuova filiale della sua azienda.
Aveva già delle filiali in tutte le città più importanti come Parigi, Roma, Madrid, Berlino e Lisbona e ora era il turno della città inglese.
Aveva parlato per telefono con il direttore di una delle banche inglesi interessate ad aiutarlo a concedergli un prestito per portare avanti il suo progetto e ora stava tornando nel proprio albergo dopo una lunga e stancante trattativa, il giorno dopo avrebbe portato il suo progetto al consiglio per vedere se gli avrebbero concesso i permesso per costruire.  Una volta che il consiglio avrebbe dato esito positivo, sarebbe ripartito a New York e riunito i membri del consiglio della sua società e avrebbero deciso quando iniziare i lavori e a quale ditta affidarsi per i vari lavori che ci sarebbero stati.  Appena uscito dall'appuntamento con il direttore di una delle banche inglese decise di chiamare la moglie:
<< ciao amore >> disse sorridendo
<< ciao amore, com'è andato il colloquio?>> chiese la moglie
<< bene bene, il direttore era ottimista, credo che mi concederà il prestito per aprire una sede qui a Londra>> rispose James entusiasta
<<quando pensi di tornare a casa tesoro?>> chiese la moglie
<< devo solo parlare con il sindaco per farmi dare i permessi, sperare che il direttore della banca mi dia il prestito richiesto e poi potrò tornare a casa, almeno altri due giorni >> affermò James
<<va bene, mi manchi tantissimo tesoro>> disse la moglie
<< anche voi mi mancate, salutatami i ragazzi e dirgli che tornerò presto a casa> rispose James per poi chiudere la chiamata.
Sulla via del ritorno verso l'albergo in cui alloggiava vide una persona dal volto coperto che lo stava seguendo da qualche minuto, allora James cominciò a camminare velocemente fino a quando non girò verso un vicolo chiuso. Notando ciò si girò per tornare indietro ma si ritrovò faccia a faccia con lo sconosciuto. L'uomo aveva un cappuccio che gli copriva la faccia, era alto e muscoloso, i segni particolari non erano evidenti per via del Cappuccio e delle maniche lunghe. I due si guardarono fino a quando James gli chiese:
<<Chi sei?>>
<<Non importa, chi sono. Tra poco sarai morto.>> Disse la figura misteriosa facendo un ghigno sotto il cappuccio.
<<Che vuoi dire? Chi ti manda?>> Chiese James aggrottando le sopracciglia.
<<Lui, ti manda i suoi saluti.>>Disse l'uomo sparando un proiettile dritto alla testa di James che morì sul colpo.
L'uomo si guardò intorno per poi andare via come se nulla fosse, tornando da dove era venuto coperto dall'oscurità.
Il giorno dopo un netturbino mentre stava pulendo il vicolo si accorse del corpo e chiamò subito i soccorsi e la polizia ma ormai era troppo tardi. Successivamente all'arrivò della polizia iniziarono subito le indagini che per prima cosa avvertirono scoprirono chi fosse la vittima successivamente chiamarono la polizia americana che avvertì la famiglia della vittima di quello che era successo.
Le forze dell'ordine londinesi collaborando con quelle di New York indagarono per settimane, interrogando tutte le persone che conoscevano la vittima: familiari, amici e colleghi di lavoro; ma non trovarono nessuno che potesse avercela con lui o che avesse un movente valido per volerlo morto. 
Indagarono anche sul passato della vittima per vedere se qualcuno aveva del rancore nei suoi confronti ma la ricerca fu negativa.
Nei mesi successivi furono costretti ad archiviare il caso per mancanza di prove del colpevole.
Alla fine delle indagini due poliziotti andarono a casa di Victoria per comunicarle che avrebbero sospeso le indagini e quindi una volta che la signora gli fece entrare dissero:
<<mi dispiace ma per mancanza di prove, le indagini devono essere sospese>>
<<come sarebbe sospese> chiese arrabbiata Victoria
<<abbiamo indagato ma non abbiamo trovato nessun possibile colpevole che potesse avercela con suo marito, abbiamo indagato anche sul passato ma non abbiamo trovato niente>> rispose uno dei poliziotti
<<come dovrei dire ai miei figli? Che il responsabile della morte del padre è ancora in circolazione? <controbatté arrabbiata Victoria>>
<< ci dispiace moltissimo ma come ho detto non abbiamo prove sufficienti per accusare qualcuno>> rispose l'altro poliziotto
Una volta che i poliziotti se ne andarono, Victoria riprese a piangere, successivamente una volta che ci fu calmata decise che avrebbe pagato qualcuno per continuare le indagini così chiamò un collega del marito, Jonathan.
Sapeva che lui aveva qualche amico in procura che poteva provare a convincere qualcuno a continuare le indagini che almeno per il momento si erano fermate. Sapeva anche che dalle tante cene che avevano avuto, lui aveva abbastanza influenza perciò chiamarlo era la scelta migliore.
Victoria prese il telefono e chiamò:
<<ciao Jonathan ho bisogno del tuo aiuto>>
<<condoglianze Victoria, comunque di cosa hai bisogno?>> chiese Jonathan
<< ti ringrazio, so che hai dei contatti con persone che sono in grado di risolvere casi per altri irrisolvibili>> disse Victoria
Sentendo quelle parole Jonathan capì che sapeva qualcosa e decise di rispondere: << si ho qualcuno che può indagare>>
<< perfetto, ti ringrazio del tuo aiuto, appena ci vedremo si metteremo d'accordo sul prezzo>> rispose Victoria
<< non pensarci nemmeno, James era un mio grande amico, sarà un piacere trovare il colpevole>> controbatté Jonathan.
Una volta finita la chiamata con Jonathan, Victoria decise di iniziare a mettere nelle scatole la roba del marito per poi decidere con i figli su cosa avrebbero dovuto fare se dargli via o mettergli in cantina.  Dopo qualche giorno, fu celebrato il funerale e molte persone fecero le condoglianze alla famiglia della vittima.
Jonathan si avvicinò alla moglie e disse parlando piano che aveva trovato qualcuno che avrebbe continuato le indagini ed era uno dei migliori nel suo lavoro, Victoria sentendo quelle parole si mise a piangere sulla spalla di Jonathan che non poté fare altro che abbracciarla.
Tornati a casa Victoria decise di partire con i figli per la loro residenza che si trovava nella città di Berlino per riuscire a superare questo momento lasciando le questioni burocratiche riguardante le società del marito a persone più qualificate.

Colin Drake l'inizio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora