Capitolo 4: Proteggere una scuola virtuale.

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Ma che diavolo sta succedendo?

La stanza che doveva essere l'ufficio del famoso preside della UA era soltanto una sala grigia e spoglia.

I muri erano lisci e cementati senza la traccia di una minima decorazione. Audrey fece vagare gli occhi allarmata per tutta la stanza: non c'era una seconda uscita e il tizio di prima era sparito nel nulla.

Si girò verso la porta da cui era entrata e afferrò con forza la maniglia spingendola. Era chiusa. Spinse ancora più forte finendo poi per battere una mano contro la superficie << Ehi! Credo che mi abbiate portata nel posto sbagliato! Io cercavo l'ufficio del preside Nezu! >> Urlò, sperando che qualcuno dall'altra parte la sentisse, magari l'uomo e la donna di poco prima. Nessuno però, rispose.

Audrey non si arrese e continuò a battere e spingere la maniglia sempre più forte, iniziando ad agitarsi. Magari era una trappola, magari aveva sbagliato posto e indirizzo, magari era finita a far da guardia a un istituto per pazzi con super poteri.

Le mani le sudavano scivolando dalla maniglia << C'è qualcuno?! Qualcuno mi sente?! >> Il silenzio la circondava. << È per caso uno scherzo?! Perché se così, non è affatto divertente! >> Voltò la testa a destra e sinistra cercando di capire se qualcosa era cambiato grazie alle sue proteste, ma si sbagliava. Lasciò andare un sospiro e smise di battere sulla superficie in legno della porta. Si pulì le mani sudate sui pantaloni e si passò una mano tra i capelli poggiando l'altra sul fianco: e adesso?

C'era sicuramente una seconda entrata, altrimenti dove si era volatilizzato l'uomo che l'aveva chiamata?

<< Per favore, qualcuno si può prendere la briga di rispondermi?! Perché mi trovo in questa stanza?! Dovrei avere un colloquio con il preside! >> Audrey riprese a battere con entrambe le mani sulla porta sempre più forte. Non aveva intenzione di rimanere chiusa lì un minuto di più, non le piacevano gli spazzi chiusi e senza finestre, le davano la sensazione di essere in gabbia.

<< Potrebbe smetterla di battere sulla porta? >> Una voce le giunse da dietro le spalle bloccandola con le mani a mezz'aria. Si girò lentamente con le braccia alzate mentre la sua borsetta dondolava al suo fianco. << È nuova. L'abbiamo appena installata, gradirei non venisse distrutta e poi se voleva così tanto uscire bastava che tirasse la maniglia. >>

La sensazione d'imbarazzo che provò in quel momento fu qualcosa che non ebbe mai provato in vita sua. Aveva urlato, battuto le mani e spinto una porta che per aprire bastava semplicemente tirare la maniglia verso di sé. Immaginava che tutto lo staff della UA si fosse goduto lo spettacolo ridendo. Cosa che avrebbe fatto anche lei, se avesse visto qualcuno in quella stessa situazione.

<< Ah.... >> Fu l'unica parola che le uscì dalle labbra.

<< Sicuramente come avrà capito questo non è l'ufficio del preside. >> L'uomo, che prima l'aveva invitata a entrare nella stanza e poi era sparito, la fissava con sguardo serio, come se la scena di prima lo avesse semplicemente annoiato. << È una stanza strutturata in modo da eseguire una prova di strategia. Il colloquio con Nezu si svolgerà più tardi. Se supererà questa fase ovviamente. >>

Audrey abbassò le braccia, che fino a quel momento aveva tenuto in aria, per stringere forte il cinturino della sua borsa. << Io....ehm....si...lo avevo notato, infatti è per questo che ho reagito in quel modo. >>

<< Dubito fortemente che riuscirebbe a proteggere questa scuola se in situazioni di possibile pericolo reagisce in quel modo. >> Dritto al punto e tagliente come una lama.

Burning like the sun. ( All Might x OC )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora