Accanto alla mia scuola di danza c'era un negozio di articoli sportivi. In una vetrina nascosta, immerse tra doposcì, racchette da tennis, scarpe da calcio e body da ginnastica artistica, c'erano un paio di scarpette da punta rosa. Io le amavo. Non le potevo ancora usare perché si potevano portare solo quando la formazione del piede era completa e il che si aggira verso gli undici anni, ma per il momento mi accontentavo di ammirarle, pronta per il momento in cui avrei potuto indossarle.
Facevo danza tre volte le settimana in una scuola del centro. Mia mamma aveva insistito perché facessi uno sport e io, dopo aver tentato varie strade, scelsi la danza classica.
Non ero molto sportiva, preferivo leggere o perdermi nel mio mondo fatto di foto, ma per la danza provavo un'amore particolare.
Entrai nella scuola, la quale era immersa nella sua magica atmosfera e mi infilai nello spogliatoio.
Di nuovo lei. Infilata, quasi nascosta tra una sedia e l'armadio degli oggetti che venivano dimenticati. Il body era diverso dal nostro, era viola con le spalline fini incrociate sul dietro, le scarpette erano bianche e non portava le calze; noi portavamo il body turchese a mezze maniche, le calze e le scarpette rosa.
Le ragazze della lezione precedente entrarono nello spogliatoio e il nostro corso fu chiamato per gli stiramenti.
-Si chiama Zoe, ha già fatto tre anni di danza in un'altra scuola e ha otto anni.
Così grazie all'insegnante scoprii il nome della Bambina di Ghiaccio.
Non sembrava imbarazzata, nemmeno interessata che tutta la sala la stesse osservando, anzi appariva annoiata dalla situazione. Mi era difficile dire se fosse solo timida oppure avesse veramente quell'atteggiamento strafottente, in tutti e due casi, per quanto bella fosse, non mi ispirava simpatia, però mi incuriosiva parecchio.
Facemmo gli stiramenti, poi la sbarra, infine un po' di centro e Zoe si dimostrò tutto sommato brava anche se non troppo aggraziata.
Finita la lezione senza togliersi il body, si infilò i vestiti sopra e andò via assieme alla donna dell'altra volta.
Io tornai a casa piedi, da sola e pensai che Zoe significava Vita.

STAI LEGGENDO
Polaroid
Teen Fiction"Non c'è percorso giusto, non c'è rapporto sano Ma i ricordi e le esperienze ci rendono ciò che siamo Ricordi impressi in un istante come una Polaroid A volte sembra tutto distante ma è stato scritto per noi Come una Polaroid, come una Polaroid..." ...