Capitolo 1

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Kokichi's pov

Apro gli occhi. Sono disteso su un letto tutto bianco, i miei vestiti e la stanza sono dell'ennesimo colore.
Mi sveglio ancora con il mio solito sguardo che non trasmette nessuna emozione. Come ogni mattina i polsi e le braccia iniziano a farmi male, ho dei bracciali di ferro che mi impediscono di tagliarmi o farmi del male che però mi irritano la pelle. Potrei tranquillamente toglierli ma i dottori si arrabbiano ogni volta che ci provo quindi ho smesso di farlo.
In più non c'è nulla di appuntito con cui potrei ferirmi.

perché sono qua?

Questa domanda continuava a girarmi per la testa da quando sono qui, anche se conoscevo la risposta, avrei preferito altro.

I miei e genitori

Per colpa loro ora sono rinchiuso qui.
Inizialmente mi volevano bene o almeno mi dimostravano un minimo di affetto.
Poi sono diventati sempre più cattivi e violenti con me, mi picchiavano, mi rispondevano male e urlavano sempre, mi rinchiudevano in posti piccoli e i medici dicono che per questo motivo sono così basso.
Loro facevano tutto ciò solo perchè mio fratello era migliore di me e purtroppo lui, cioè l'unica persona che mi voleva bene è morto per salvare me.
Da quel momento hanno iniziato a dire che sarei dovuto morire e me lo dicevano ogni giorno.
I vicini poi hanno chiamato i servizi sociali che mi hanno portato in questo ospedale pediatrico e qua tutti mi considerano uno strano.

Io ora ho 17 anni ed è da 2 anni che sono rinchiuso qua dentro, per me è come una prigione e ogni giorno non trovo un solo motivo per vivere.

Davanti alla mia camera ieri sera dei medici dicevano che dovrebbe arrivare un nuovo ragazzo, se non sbaglio si chiama Rantaro Amami e se ho capito bene un suo amico si è suicidato e lui ora non sta molto bene.

Vabbè, magari oggi mi farò un nuovo amico?

Anche se... chi vorrebbe stare con uno come me?

Mi metto a guardare la TV fino all'ora di pranzo e come sempre i dottori si sono arrabbiati perchè non voglio mai mangiare.

Poco dopo un ragazzo dai capelli e gli occhi verdi, vestito come me è entrato in camera.

"Hey ciao io sono Rantaro Amami, tranquillo sono un bravo ragazzo"
Sembra simpatico.

"Ciao, io sono Kokichi Oma!"
Mentre sto dicendo questa frase ho un grande sorriso in faccia, non voglio che Rantaro veda quanto sono fragile.

"Mi sa che ora siamo compagni di stanza. Tu da quanto sei qua dentro?"

"Da 2 anni..."

"Da 2 anni?! Perchè??"
Ok questo non glielo posso dire

"Ehm...i miei genitori sono morti"

"Oh, mi dispiace"

"Fa niente"
È andato a sedere sul suo letto dall'altra parte della stanza.

"Ma quindi che cosa fai tutto il giorno?"

"Guardo la tv, dormo e qualche volta viene uno psicologo a parlarmi, non è molto divertente stare qua"

"Ah...ma almeno ora hai me, un amico, no?"

"Si...dici così solo perchè non hai sentito cosa dicono di me gli altri"

"In effetti un ragazzino mi ha fermato qua fuori dicendomi che sei uno un po' strano, ma in realtà sembri molto simpatico"
Rantaro è forse l'unica persona, dopo mio fratello che mi ha fatto un complimento, quindi ora siamo amici!

Abbiamo passato tutto il giorno insieme, parlando, passeggiando per i corridoi (cosa che prima non potevo fare).

Tra poco dovrei cenare ma tanto so che non mangerò nulla, magari vado un attimo a sedermi in sala d'attesa mentre Rantaro è a fare una visita. Sono a sedere su una sedia nell'attesa che torni.

Qua non c'è nessuno e sono completamente da solo, quindi metto via quel finto sorriso che ho avuto per tutto il giorno e ritorno con il mio solito sguardo vuoto e privo di emozioni.

Sento delle persone che si avvicinano e poi vedo la porta dell'ospedale ,che possono aprire solo i dottori grazie a delle tessere,
che si apre e da lì entrano dei dottori che portano dentro l'ospedale un ragazzo.

Ha degli occhi che sembrano dorati, i
capelli sono di un blu molto scuro, è vestito con un' uniforme nera e un cappello dello stesso colore e sembra triste e deluso.

Non so il perchè ma questo ragazzo mi interessa, magari guardo dove sta la sua camera e cerco di andare a trovarlo.
Quindi da lontano guardo dove stanno andando e poi vedo che si avvicinano di più alla mia camera ma vanno in quella accanto.
Ok ci posso arrivare facilmente, è accanto a me.

Purtroppo un dottore in quel momento mi porta in camera mia, dove c'è Rantaro, e come sempre due o tre dottori arrivano con la speranza di farmi mangiare qualcosa ma come sempre io rifiuto tutto, tranne il succo d'uva.

Rantaro si avvicina e li manda via dicendo:
"Tranquilli ci penso io a cercare di farlo mangiare"
Finalmente loro se ne vanno via e Rantaro si avvicina a me.

"Dai Kokichi, cerca di mangiare qualcosa"

"No, qua fa schifo il cibo"

"Per favore dai"
Abbiamo continuato così per un po' finché non si è arreso.

Ora sono le 23.00
Abbiamo guardato un po' di TV e Rantaro si è addormentato.

Forse questa è l'occasione giusta per
andare a incontrare quel ragazzo.

Di solito a quest'ora rimangono solo Mikan e altri dottori nei corridoi quindi sarà facile andare da lui. Mikan è un'infermiera un po' goffa, cade ovunque e piange sempre, ma almeno è facile convincerla.

Apro lentamente la porta della camera cercando di non fare troppo rumore e i corridoi sono spenti e l'unica cosa che li illumina è la luce della torcia dell'infermiera che subito mi vede.

"O-oma che cosa ci f-fai qua?!"

"Dai Mikan non rompere voglio solo fare una passeggiata notturna"

"S-cusa se rompo"
E poi si mette a piangere come sempre e se ne va.

Ok, finalmente sono davanti alla porta di quel ragazzo, ora apro la porta...


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Spazio dell'autrice
<<Ehii ciao a tutti, vi ringrazio per la lettura del primo capitolo di "Our crazy sick love", spero che vi sia piaciuto e che vogliate un continuo, detto questo
alla prossima ✌︎︎>>

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꧁𝚂𝚊𝚒𝚘𝚞𝚖𝚊 / 𝕆𝕦𝕣 𝕔𝕣𝕒𝕫𝕪 𝕤𝕚𝕔𝕜 𝕝𝕠𝕧𝕖 / 𝙾𝚞𝚖𝚊𝚜𝚊𝚒꧂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora