• Your Godfather •

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Non aveva avuto tempo per parlare con Fred di quello che era successo quel giorno, in riva al Lago Nero: la scuola era finita, e lui era costantemente in presenza di George o di altri, quindi era impossibile chiedergli in privato se quello che aveva visto e sentito fosse stato solo un bellissimo sogno.

Lei e Ginny erano in uno dei scompartimenti dell'Hogwarts Express, lo stavano tenendo occupato anche per gli altri, che ancora non arrivavano.

Ginny:"Ise..." la ragazza spostò lo sguardo dal fiume di ragazzi che stavano salendo sul treno a i due occhi azzurri dell'amica "ma quindi hai intenzione di scoprirlo? Chi sono i tuoi veri genitori?"

Le aveva raccontato tutto: tutto quello che Silente aveva detto a Ise, Ginny lo sapeva. Ormai era abituata a dirle quello che le succedeva o le passava per la testa, almeno che la rossa non l'avesse già capito da sola.

Ise:"Certo! Anche perchè, da quel che ho capito, se il prossimo anno mi impegno abbastanza potrò fare i GUFO con tutti quelli della mia età, quindi potrò lasciare la scuola prima, e avrò più tempo per cercare i miei genitori" si mangiò una delle caramelle della confezione affianco a lei nel sedile "caramello, buona" sorrise.

Ginny:"Dovrai studiare il doppio in poche parole"

Ise:"Più del doppio, considerando che non ho mai studiato un cazzo" sospirò "e non ne vado fiera, ma non credo sarà troppo difficile dato che Silente ha detto che mi aiuterà"

Quando il treno partì non c'era traccia dei gemelli o del trio, decisero di aspettare un po' prima di andarli a cercare tutti.

Erano circa a metà del viaggio quando udirono la voce di Harry molto vicina, entrambe si guardarono e, come se si fossero lette nel pensiero, si alzarono e si affacciarono alla porta di fianco: c'erano tutti e cinque i ragazzi che stavano aspettando.

Ise:"Ma- VI STAVAMO ASPETTANDO NELLO SCOMPARTIMENTO QUI DI FIANCO DA ORE! PERC-" Ginny le tappò velocemente la bocca e lei si calmò "scusate, possiamo sederci?"

Tutti annuirono ridendo, leggermente confusi, ma anche provando a essere il più empatici possibile.

Giocarono per tutto il viaggio a Spara Schiocco, e Ise non desiderava niente se non restare in quello scompartimento per sempre, con i suoi amici, ma il tempo non collaborò e presto il treno si fermò.

Ginny e Ise uscirono insieme, lasciando indietro Harry, Fred e George, che parlavano ancora dentro la cabina del treno.

Dopo aver attravrsato il muro si trovarono a King's Cross, non quella magica ovviamente, con i Weasley che li aspettavano per prendere i loro figli e salutare Ise, Harry e Hermione.

Molly:"Cherise, cara!" la donna le corse incontro e la abbracciò forte, poi passò a Harry e ad altri. Sorrise vedendo come la signora Weasley mettesse l'amore in ogni singolo gesto.

La mora salutò tutti un'ultima volta, Fred inaspettatamente la abbracciò forte e le diede un bacio sulla testa, facendola arrossire completamente in faccia, e poi corse verso i Dursley, che aspettavano lei e suo "cugino" vicino alla porta d'uscita: si guardavano intorno schifati, per poi soffermare lo sguardo su quella massa di persone dai capelli rossi.

Vernon:"Andiamo" strinse per il braccio Cherise, che cercò con tutte le sue forze si allentare la presa dell'uomo, ma non servì dato che ogni secondo stringeva sempre di più, dopo un po' cominciò a fare male.

Non ci misero tanto ad arrivare a Privet Drive: il viaggio fu abbastanza silenzioso, solo due paia di occhi freddi e troppo incazzati che guardavano Ise, e la ragazza che si sentiva terribilmente osservata, anche se provava a far finta di non notarlo guardando il paesaggio al di fuori del finestrino della macchina.

Scese con il baule di Hogwarts in mano, chiese aiuto a Harry da quanto era pesante, mentre i Dursley erano già entrati tutti in casa, e li guardavano dalla soglia della porta mentre faticavano a portare dentro quel coso pieno di roba.

Arrivarono davanti a Vernon e Petunia, che ancora avevano la stessa identica espressione che avevano tenuto per tutto il viaggio fino a lì, e guardavano Ise mentre bloccavano il suo passaggio. Harry lo fecero entrare.

Ise:"Potreste farmi passare?" erano rimasti impassibili, semplicemente continuavano a guardarla male, ripetè la domanda, ma non si mossero di un centimetro, sempre nella stessa posizione. Forse sbagliò, ma la ragazza, con tutte le forze che aveva nelle braccia, li separò l'uno dall'altra, e passò tranquillamente, si sentì presa per il colletto della camicia a righe che indossava, poi si trovò nuovamente fuori. Fu Petunia a parlare questa volta.

Petunia:"Ho passato ben tredici anni a fingere di volerti bene come una figlia" alla ragazza scappò una risata "eppure tu mi hai sempre ricambiato con odio e disprezzo-"

Ise:"Mi avete sempre odiato voi, che dovevo fare? Amarvi come una figlia ama i propri genitori quando voi di genitori non avevate niente? Penso che mettere in atto il detto 'occhio per occhio, dente per dente' sia stata una delle cose migliori che abbia mai fatto in tutta la mia vita. Lo avete sempre saputo, avete sempre saputo cos'ero davvero, probabilmente lo sospettavate già da quando mi avete preso in questa casa. Mi ricordo, sapete? Ora ricordo di quando avevo due anni, o per voi uno, e avevo fatto esplodere tutti i bicchieri della sanza, il pavimento era cosparso di minuscoli pezzi di vetro, solo perchè Dudley mi aveva rubato il mio orso di peluche e gli aveva strappato un orecchio; mi avete guardato malissimo, come le persone del Medioevo guardavano  quelle che secondo loro erano sreghe, e poi mi avete messo nel sottoscala con Harry. Tutto è stato confermato quando Silente ti ha mandato la lettera dove appunto diceva che ero figlia di due maghi, e che quindi la mia identità e quella della vera Cherise Dursley erano totalmente diverse, vero?" disse tutto d'un fiato, senza paura di esprimere quello che davvero pensava, e Harry la guardava dalle scale, fiero in un certo senso.

Prima che potesse continuare il discorso, i Dursley avevano già chiuso la porta e guardando dalla finestra qualche minuto dopo, li aveva visti raccogliere in salotto tutte le sue cose e metterci sopra dei cartellini con i prezzo, compresi i pattini.

Londra non era troppo lontana, ma a piedi sicuramente non ci avrebbe messo meno di dodici ore, quindi con tutto il coraggio che teneva, il baule(con dentro troppe cose, decisamente) in spalla e la voglia di andarsene da qual'orribile posto, iniziò a camminare verso la città, sperando che prima o poi Silente si sarebbe fatto vivo.

E lo fece: era in cammino da quasi due ore, e non avea idea di dove si trovava o se la strada era giusta o meno, ma sentì improvvisamente un rumore dietro di se, ed era abbastanza famigliare. Si girò e vide il professore che la guardava, accennando un piccolo sorriso.

Silente:"Vedo che hanno fatto abbastanza presto, mi aspettavo un po' più di nobiltà d'animo da parte della sorella di Lily Evans, ma da quel che mi è sembrato in quasi venticinque anni...sono due tipi diversi" disse avvicinandosi a Ise, che intanto si era seduta sul baule, con il fiatone.

Ise:"Non ho mai conosciuto Lily, ma penso di si" rise alla fine, poi le sorse la domanda che aveva fatto al professore anche quella notte nel suo ufficio "Quindi preside, sa dove andrò ora?"

Silente sorrise di nuovo e mise la mano sulla spalla della ragazza, che ancora lo guardava curiosa e con anche un po' di paura per la risposta.

Silente:"Ise, tu andrai al numero dodici di Grimmauld Place, dove attualmente ha sede l'Ordine della Fenice, non ho tempo di spiegare, e dove abita Sirius Black, so che non andate molto d'accordo ma..." strinse leggermente la spalla della ragazza, si voleva materiallizzare là "...dopotutto, è il tuo padrino".

Prima che lei potesse dire o fare qualcosa, sentì una stretta all'ombelico e, dopo pochi millesimi di secondo, si trovò nel bel mezzo di un corridoio impolverato, con pareti rovinate e sudice, e davanti a lei c'era Sirius Black in piedi, che sorrideva.

nelle mie storie Sirius ha sempre un ruolo importante eh, come anche un'altra persona, che vedrete più avanti
soph☘

fred weasley ~ i don't knowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora