Trixie era molto confusa. Dal giorno di Halloween, più di dieci giorni prima, sua madre la proibita qualunque contatto con Lucifer, ma soprattutto Lucifer non rispondeva alle sue telefonate, persino si negava quando era andata due volte al Lux. Solo che lei voleva vedere il suo magico amico, quel collega di sua madre che le rendeva felici. Arrabbiata con tutti, cercando di non farsi sentire da sua madre, mise alcune cose che il giorno dopo gli sarebbero servite per andare da Lucifer. Intanto, sua madre seduta nel divano del soggiorno, con un bicchiere di vino rose in una mano, ripercorreva quel giorno di Halloween, l'ultima volta che aveva visto Lucifer.
Nonostante Charlotte fosse diventata troppo opprimente intorno Lucifer, il consulente civile di Chloe era riuscito nel coltivare un bel rapporto, soprattutto con Trixie, cercando di rendere sempre felice la bambina, comprendendo Chloe che agognava un qualcosa di familiare normale, con persone che lo accettassero. Per esempio un mese prima di Halloween, aveva organizzato per Trixie una festa di compleanno eccezionale al Lux, invitando tutti i compagni di scuola di Trixie, facendo così tanto sorridere la festeggiata da fargli male le guance.
Ma il giorno di Halloween le cose erano diventate veramente bizzarre per Chloe. Dopo aver svuotato il bicchiere del vino, Chloe sorrise, pensando come era iniziata bene tutto, dalla vigilia di Halloween.Lucifer era rimasto nell'appartamento di Chloe dal giorno prima di Halloween, per aiutarla nella preparazione delle decorazioni, dolci da distribuire e la progettazione dei costumi. Addirittura, sotto lo sguardo quasi commosso di Chloe, Lucifer aveva coinvolto nella preparazione Maze ma soprattutto Trixie, prima molto triste perché il padre non era riuscita a liberarsi dal lavoro, ma Chloe sapeva bene che Charlotte lo monopolizzava.
Alla fine di quella vigilia di Halloween, Lucifer non era andato via, dormendo sul divano, con grande gioia di Trixie ma anche di Chloe. Al mattino Chloe trovò la figlia abbracciata al suo magico amico, scattando una foto con il cellulare, sentendo un amore infinito per il suo partner.
Sereni, dopo aver apprezzato la colazione preparata da Lucifer, quasi come una famiglia normale, si erano avviati per "dolcetto o scherzetto" per strada.
Chloe indossava un costume da strega, Maze era una catwoman sexi, Trixie aveva preparato per tempo un eccentrico costume da astronauta. L'unico che non voleva mettere nessun costume era Lucifer. Ma il re dell'inferno non poté dire di no a Trixie, che aveva preparato per lui un paio di ali, ma molto speciali. La bambina aveva costruito una ala d'angelo bianca con piume fatte di carta ritagliata, mentre l'altra ala era una versione bizzarra di una ala di pipistrello. Quella doppia versione piacque a Lucifer, indossando le ali con un certo orgoglio.Chloe, sempre seduta nel divano del suo appartamento, riguardò le foto fatte quel giorno con il suo cellulare. Sorrise un po commossa alla foto di Trixie, mano nella mano con Lucifer, tutte due molto divertiti da un pupazzo di zombi in un giardino. Appena un'ora dopo quella foto, tutto era cambiato nella vita di Chloe e Trixie.
Erano quasi tornati all'appartamento, quando una trafelata Charlotte e un terrorizzato Amenadiel, correndo nella loro direzione, spiegarono a Lucifer di aver cercato un certo artefatto nel quartiere cinese di Los Angeles, liberando un serpente piumato che li stava inseguendo. Subito, Chloe ricordava tremando, Lucifer aveva urlato a Maze di portare via Chloe e Trixie. Chloe si era ritrovata sulla spalla destra di Maze, con Trixie sotto il braccio della cacciatrice di taglie. Soprattutto lo sguardo di Lucifer colpì Chloe, mentre Maze le portava via, occhi disperati. Con difficoltà, Chloe si divincolo dalla presa di Maze, che le aveva portate quasi all'appartamento. Preoccupata, Chloe era tornata dove aveva lasciato Lucifer con Charlotte e Amenadiel.
Ciò che vide Chloe la lasciò esterrefatta. Un lungo serpente dalla pelle arcobaleno con delle ali dalle piume nere come la notte, aveva avvolto Charlotte e Amenadiel, mentre la testa era attaccata alle spalle di Lucifer, da cui strappò con un urlo del re dell'inferno le ali d'angelo. Nonostante fosse terrorizzata, vedere Lucifer così sofferente, fece urlare a Chloe
"Lascialo maledetto serpente"Sgranando gli occhi, mettendo le mani sulla bocca. Lucifer sentendo la sua voce, la guardò con occhi di fuoco, gridando al serpente che notò Chloe
"Non le farai nulla"
Divenendo nella sua forma da diavolo, rompendo il collo al serpente che divenne polvere.
Chloe non ricordava dove aveva trovato tanto coraggio, precipitandosi da Lucifer, per terra, ancora nella sua forma da diavolo, dicendogli
"Non muoverti, le tue spalle sono sanguinanti"Prima di potergli dire che non aveva paura di lui, che non le aveva mai mentito, Charlotte e Amenadiel scomparvero con Lucifer.
Nei giorni che vennero, Chloe cercò di ritrovare Lucifer, andando più volte al Lux, ma ogni volta Charlotte con alterigia le diceva che era partito, giurando di riferirgli dei suoi messaggi, ma Chloe credeva poco che l'avesse fatto. Quasi ironicamente, anche Maze era scomparsa quel giorno di Halloween, lasciandole un biglietto con scritto solo due parole"Mi dispiace"
Sconfortata, anche arrabbiata con Lucifer che era nuovamente fuggito via, Chloe si lasciò andare al pianto, sperando che Trixie non la sentisse.
Nello stesso momento. Attico di Lucifer.
Amenadiel si sentiva terribilmente in colpa. Da giorni, sua madre aveva deciso di lasciare Lucifer preda del veleno del serpente piumato. Veleno che Charlotte vide come una benedizione, non dando mai a Lucifer la pozione per guarire, isolandolo sul letto nella camera dell'attico, febbricitante e con terribili dolori. Era certa, la Dea, che Lucifer avrebbe creduto più facilmente alla sua bugia di Chloe e Trixie disgustate e terrorizzate da lui, trovando appena guarito la volontà di attivare la spada di Azrael. Addirittura per farlo sentire sempre più abbandonato, aveva imposto anche ad Amenadiel di non entrare mai nella camera, rimanendo sempre sulla soglia. Da quella posizione, Amenadiel guardò il fratello disteso nel letto dell'attico, nudo, con le ali distrutte dietro la schiena, completamente nera per il veleno del serpente. Nelle braccia il re dell'inferno teneva strette le ali costruite per lui da Trixie, sicuro di aver perso l'unica famiglia che voleva. Nel frattempo una tranquilla Charlotte, guardava la tv, ridendo alle pubblicità umane, bruciando con la luce del suo potere, una a una le foto in un album, dove c'era tutto il suo mondo, fatto di Chloe, Trixie, gli amici della centrale di polizia, addirittura anche Dan.
Il giorno dopo. Alba.
Esasperato, Amenadiel stava per portare a Lucifer la pozione per guarire, dicendogli la verità che Chloe lo aveva cercato, stanco di sentirlo lamentarsi, piangendo disperato certo che Chloe e Trixie non volessero più vederlo. Ma Charlotte lo afferrò per il collo, dicendogli mentre prendeva dalla sua mano la pozione
"Non fare il sentimentale. Deve capire che solo noi gli restiamo. Un altro paio di giorni in questo stato lo convincerà"Lasciando il collo del figlio, dicendogli, mentre gettava nella spazzatura la boccettina di vetro con la pozione
"Invece di fare stupidaggini, cerchiamo il pezzo mancante per attivare la spada"Amenadiel annuì di su, seguendo la madre nell'ascensore, sentendosi un traditore verso Lucifer.
Scosso da singhiozzi di pianto, Lucifer cercò di muoversi nel letto, ma il dolore alla schiena era terribile, facendogli mordere il cuscino. Si diede dello stupido, per aver pensato che a qualcuno importasse di lui. Da giorni neanche sua madre o suo fratello andavano oltre l'entrata della camera, lasciandolo nel letto ormai lurido di sudore e strani liquidi che gli uscivano dalle spalle. Aveva urlato non ricordava per quanto, chiedendo un po' d'acqua, ma nessuno gliene aveva portato. Esasperato, si immergeva con disperazione nel sonno, cercando i sogni pieni di Trixie e Chloe, sentendosi peggio al risveglio, ricordando che quelle due umane era qualcosa da evitare. Nuovamente stava cercando di tornare nel sonno, quasi ormai abituato alla terribile puzza che emanava lui con tutto il materasso. Pensò di sentire uno strano movimento intorno al letto. Rassegnato a qualunque cosa, gli sembrò strano che qualcuno lo coprire con un lenzuolo, abbassando un minimo il freddo che sentiva.
Dietro Lucifer comparve Trixie e accanto Uriel, inorridito guardando suo fratello, dicendo alla bambina, mentre tratteneva un conato di vomito per l'odore inimmaginabile dal materasso, con una mano sulla bocca e il naso
"Mia madre e Amenadiel sono arrivati a un punto di cattiveria inimmaginabile"
Trixie gli domandò, preoccupata per il suo magico amico, tappandosi con la mano destra il naso, per l'odore terribile nella camera
"Mi aiuterai?"
Uriel annuì di si
"Ti devo molto. Abbiamo bisogno di Maze. Dobbiamo portare Samael in un posto diverso. Il veleno non può essere sanato dalla pozione. Cercando una altra soluzione deve stare dove si sente a suo agio, amato. Questo rallenterà il veleno, prima che lo annienti completamente"Continua.
STAI LEGGENDO
Veleno per il cuore.
FanfictionUna storia o una favola tragica, con la Dea degna di essere la strega cattiva, Amenadiel suo vassallo, Chloe la principessa divisa dal principe Lucifer, con Trixie coraggiosa, Uriel che torna cercando redenzione. Poco dopo l'episodio numero sei dell...