Io ci sarò promesso!!

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La mia Keisha suona alle sette e mezzo. Quando apro gli occhi la città è ancora tutta silenziosa. Deciso di prendere il mio fantastiglioso tablet e controllare la posta, il meteo e le notizie principali. Bhe, la buona notizia è che nel weekend non pioverà. La cattiva è che sta piovendo proprio adesso ed io sono a piedi. Chiamasi "ciorta"(sfiga).

Quando mi squilla il telefono rispondo senza neanche guardare chi è.

-Tesoro mio che bello risentirti.-

-Marghe mi manchi, quando vieni a trovarmi?-

-Appena torno da San Francisco baby.- eh?

-Per quale remoto motivo sei a San Francisco?-

-Collin-

-Quel Collin?-

Collin, un nome, una storia. Professore universitario di filosofia. E ho detto tutto. Ah e poi , una moglie e un figlio. Non aggiungo altro.

-Si. dai lo sai che e' una situazione difficile.-

-Difficile è risolvere il cubo di rubik, non questa storia. Ti rendo conto che gli servi solo per consumare condom? –

Dopo un silenzio di autocommiserazione ci salutiamo.

-Ti voglio bene.-

– Anche io cretina.-

Io non augurerei del male neanche al mio peggior nemico. Ma non mi dispiacerebbe se Collin soffrisse delle sindrome del "pisello cadente". Se non fosse così accecata da un sentimento capirebbe da sola che pinocchio, a confronto, è un santo. Mi dispiaceva e sapevo che prima o poi l'avrei gonfiato di botte.

Quando arrivai davanti al suo studio, avevo un sorriso così grande da far vedere anche i denti del giudizio. Mi avvicino alla sua porta e mi appare barbie in carne ed ossa. Bionda, tettona e rifatta, quella che sembrava un po' troia e un po' cretina. O forse solo troia.Livello di zoccolaggine al 100% e sorriso da ninfomane.

-Signorina Sky entri prego.- Mi ha vista. Mi ha vista ed è diventato serio.

Mi sento come se dovessi entrare nell'ufficio del preside dopo aver fatto una brava a scuola.

-Dott. Petersen buongiorno.- cerco di essere alquanto cordiale.

-Sempre in ritardo Signorina Sky. Così non andiamo bene.-

Ecco adesso mi dimentico di essere cordiale e me lo mangio a mo' di vaffanculo.

– Cercherò di essere puntuale in futuro.-

-Lo spero. Allora vogliamo andare?-

-Aspetti, dove?-

-Come dove? Volevo mostrarti la casa dove alloggiano questi ragazzi.-

-Dove si trova?-

-Non lontano da qui. Tornerai in tempo per lavorare, fidati.-

Nike, Jeans e polo. Mai visto una persona che sapesse portare le polo meglio di lui. Era davvero bello. Quel bello che ti cattura. Quel bello non costruito. Quel bello non biondo ed occhi azzurri. Ma scuro ed occhi color crema. Bello e basta. Mi guardava come se sapesse quello che sto pensando. Che leggesse nel pensiero? Quest'ascensore quanto diavolo ci mette a scendere? La sua vicinanza mi mette ansia. Una brutta ansia. Com'ero prima l'avrei baciato senza esitazioni. Avrei fatto la prima mossa, perché io sono da prima mossa. E lui mi guardava come se volesse ed io pregavo Dio di far precipitare quest'ascensore più in fretta possibile. Si sente proprio l'odore della mia eccitazione. L'odore della mia voglia. E mi vergogno. Lui è li, che mi sta offrendo un posto di lavoro e un offerta di redenzione ed io che mi eccito per la sua vicinanza e desidero baciare ogni millimetro di quella faccia. Bing. Il suono dell'arrivo dell'ascensore mi fa rinsavire. Respira Sky.Le sue sono perfette. Porta un anello al pollice destro. Uno di quelli per il rosario credo. Che sia un cattolico incallito? Credo che se mai entrassi di nuovo in una chiesa, Gesù scenderebbe dalla croce per prendermi a calci.

-Sei pensierosa?-

-Si nota tanto?-

-Molto. Hai un viso molto espressivo. Ed è un complimento. Adesso non puoi scappare, a meno che non salti dal finestrino. E ti faresti molto male, non te lo consiglio.-

Voleva fare lo spiritoso?

-Accetto il complimento. E fa troppo freddo per saltare fuori. Quindi se non le dispiace vorrei accendere un po' di musica.-

-Fai pure.-

Quando la porta di un palazzone enorme si apre, un piccolo marmocchio corre incontro ad Ian. Non mi sono mai piaciuti i bambini , ma quello dalla pelle color cioccolato, era a dir poco incredibile. Altri 2 si affacciarono alla porta. Potevano avere al massimo dieci anni.

-Sky ti presento Tod, Anika e Phil. Lui è il più piccolo della banda. Ha 4 anni. Anika ne ha 9 e Phil 11.-

-Ciao Tod, io mi chiamo Sky.-

Ma non parla. Quando Ian mi guarda capisco che c'è una storia dietro e un giorno capirò. Quegli occhi tutto mi trasmettevo tranne che tristezza. Erano occhi che non conoscevano odio e dolore. Occhi puri e frizzanti. Quelli di Anika ePhli invece sapevano tutto. E in quel momento sentii una forte stretta al cuore. Inspiegabile e mai provata prima. Ian mi stava facendo conoscere un nuovo lato del dolore. Quello invisibile. Un po' come il mio. Lo guardo e gli sorrido. Voglio che sappia che ci metterò tutta me stessa affinchè questi bambini conoscano la gioia e la voglia di vivere e giocare. Lui mi sorride e ci incamminiamo tenendo per mano Tod.

Sarà un nuovo inizio. Per me e per loro. Te lo giuro Ian.

Cazzo sono le 5. Mike perdonami.

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