Prima volta

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apro gli occhi, svegliata dal sole che entra nella stanza, controllo l'orologio e vedo che sono le 3 del pomeriggio, sento la testa scoppiarmi per tutto l'alcol che ho bevuto la sera prima
e tornassi indietro, per quanto amo la tequila avrei fatto a meno di bere, all'improvviso ricordo tutto ciò che è successo ieri, alla litigata con mio fratello e ripeto avrei fatto a meno anche ad andare alla festa, subito sento i nervi tendersi decido di andarmi a rinfrescare il viso
mentre esco dal bagno, mi incrocio nel corridoio con mio fratello, abbasso lo sguardo e rientro nella mia stanza
poco dopo sento bussare e lo vedo apparire
<<mi dispiace per tutto, ieri quando ti ho visto con quel ragazzo non ci ho visto più, so cosa hai passato e non pensare che lo abbia dimenticato, ti ho vista crollare, piangere tra le mie braccia, ed ora è normale che io abbia paura che tu possa star male di nuovo>>
<<so che sono stato uno stronzo e non lo nego>> aggiunge
<<non avresti dovuto dirmi quelle cose, non pensi che io stia andando avanti? ed è già difficile così, pensi che sia facile per me? so che prima o poi dovrò fidarmi di qualcuno, dovrò provare, sbagliare, crollare ancora e solo al pensiero non vorrei più uscire da queste quattro mura, ma maledizione ho paura anche io da morire>> dico con le lacrime agli occhi
lui senza dire niente corre per abbracciarmi, ricambio stringendolo forte
<<facciamo che non sia mai successo nulla>> dico
<<sai che ti voglio bene>>
non rispondo, tra me e lui è sempre stato così, bastava chiedersi scusa e subito dopo un abbraccio, non servivano grandi gesti, grandi parole, serviva che ammettessimo ciò che sentivamo in quel momento, siamo sempre stati due facciate della stessa moneta per quanto distanti, sempre insieme
si stacca da me, cerca di cambiare discorso
<<sta sera ho un appuntamento>>
<<chi è la sfortunata?>> gli chiedo
<<la biondina di ieri che mi hanno presentato>>
<<ah la bionda ossigenata>> dico ironica
<<per tua sfortuna ha anche un nome, si chiama Melody, sembrava anche a me la solita ragazza superficiale, ma ci ho parlato e ha veramente la testa>>
<<poi voglio sapere tutto però>>
<<i dettagli me li tengo>> dice ridendo
<<tu invece che farai sta sera?>>
<<a proposito, volevo proprio chiederti se sapevi dell'incontro di Aron di sta sera>>
<<e a te cosa interessa dell'incontro?>>
<<semplice curiosità>>
<<ero in palestra sta mattina e ho sentito dire che ci sarà alle 20>>
<<va bene grazie>>
<<ora esco che ho un po' di cose da fare>> mi dice
lo saluto e intanto mi vado a fare una bella vasca, preparo il bagno con delle candele, mi immergo e cerco di rilassare i nervi tesi
ripenso alla scommessa fatta con Aron, non riesco a decifrarlo, a capire che persona è, se con me è solo scena o la voglia di cacciare una preda che gli sta sfuggendo, frequentare lui un mese vorrà dire espormi, farmi conoscere quanto basta, perché per quanto ancora potrò essere la ribelle che gli sfugge dalle mani?
dovrà conoscere qualche lato di me, ma infine oramai cosa ho da perdere se non il tempo? per me lui sarà il momento giusto per dimostrarmi chi sono realmente, non ho intenzione di buttarmi senza un vero paracadute, ma provarci e camminare a tastoni non vuol dire rischiare, ma provare a vivere, mi dimostrerò che ciò che mi ha spezzato tanto tempo fa ora non mi scalfirà più
esco dalla vasca e decido di andarmi a preparare per l'incontro, chi sarà che faccia farà quando si accorgerà che sono venuta senza dirgli niente
apro l'armadio, prendo un jeans normale strappato, un maglioncino bianco e le dottor martens
sento mio padre che mi chiama per la cena scendo e vado a tavola
finito di mangiare mi accorgo che manca mezz'ora all'incontro, saluto tutti e mi sbrigo a prendere la giacca di pelle ed esco di casa
mi dirigo verso la palestra, né approfitto per camminare un po',ricordo che con la macchina era vicino spero sia lo stesso a piedi, che per quanto mi piace camminare dopo un po' mi scoccio e menomale che mi sono portata le cuffiette
apro l'applicazione della musica e scelgo di mettere, "somewhere only we know" per quanto posso sembrare sbarazzina ogni tanto mi riduco ad essere malinconica
e finalmente dopo una sfilza di canzoni ascoltate, mi ritrovo di fronte alla fatidica palestra
strapiena di gente come l'ultima volta che ci ho messo piede
spero di trovare posto vicino al ring mentre mi faccio strada tra la folla
sento chiamarmi, mi giro
un ragazzo più alto di me, castano con occhi chiari
<<sei tu corrine?>> mi chiede
<<si, come fai a sapere come mi chiamo?>>
<<ciao piacere, mi chiamo justin>> mi tende la mano
<<piacere cori>> gli dico sorridendo
<<sono un amico di Aron, mi ha fatto la tua descrizione e immaginavo fossi tu, l'unica ragazza da sola qui dentro>> dice ovvio
<<ti ha riservato un posto nel caso saresti venuta, quindi seguimi>>
<<ah non immaginavo che addirittura mi avrebbe riservato un posto>> dico riflettendo
mi prende per mano, immagino per non farmi perdere, mi porta dove sono i preparatori
si siede accanto a me, mi chiudo un po' a riccio, mi sento un po' a disagio
dopo poco sento annunciare il suo nome è sale sul ring, ancora non si è accorto che sono lì
vedo il suo avversario ed è il doppio di lui, ho quasi paura per Aron
prima di iniziare si gira verso il suo amico e sposta gli occhi su di me e mi dedica un sorriso a 32 denti
inizia l'incontro e resto concentrata il più possibile per seguirlo
vedo che Aron parte bene, non accusa nessun colpo e all'improvviso sento una sensazione che mi pervade, sento che mi tranquillizzo, può sembrare che non mi importi nulla però a quanto pare, ciò che sento altro, non so bene cosa sia
torno alla realtà e vedo che l'avversario sta sferrando vari colpi alle costole, vedo il viso di Aron furioso
inizio a preoccuparmi
<<vedrai che recupera>> mi tranquillizza justin
<<lo spero, lo ha preso alle costole>>
<<è uno tosto, c'è la farà, ci riesce sempre, come combatte lui, come sferra colpi lui alla vita mai nessuno>>
neanche il tempo di dire così , che vediamo Aron sdraiato a terra e il suo avversario sopra di lui,si crea il panico intorno a noi, sento gente urlare il nome di aron ,vedo il suo allenatore dire una cosa all'arbitro e in due secondi si conclude l'incontro
lo vedo dirigersi verso lo spogliatoio
<<vado nello spogliatoio a sentire come sta, nel frattempo tu vai fuori se vuoi>> mi dice justin
<<vado io>> gli dico già diretta nello spogliatoio
entro e lo vedo seduto con la testa fra le mani, mi avvicino a lui mettendomi davanti
lo chiudo nel mio petto e gli metto una mano fra i capelli e una sulla schiena
<<come stai?>> gli chiedo io
con furia si alza e sferra un pugno al muro
sussulto per il gesto
<<come vuoi che stia!>> mi dice con occhi iniettati di sangue
cammino verso di lui in punta di piedi mettendomi di fronte, con i miei occhi nei suoi
<<parlami dimmi qualsiasi cosa>> gli dico
<<dovevo vincere cazzo!! e non so neanche perché ero così distratto>> mi dice urlando
<<è solo un incontro, può succedere che a volte la vita ti faccia perdere>>
<<non a me!!>>
<<al prossimo ti rifarai vedrai>>
gli dico prendendogli le mani, con il sangue sulla mano, per il colpo che ha sferrato prima
non ricevo risposta, rimaniamo a guardarci senza parlare e vedo frullargli negli occhi un misto di emozioni che non percepisco
mi lascia le mani me le posa sul viso e in un attimo sento la sua bocca sulla mia, e la sua lingua chiedere il permesso, lo lascio fare, in quel momento è l'unica cosa che voglio, mi bacia e sento la sua necessità, non so cosa sia da parte mia e non me lo spiego, questo bisogno di sentirlo vicino, di farmi stringere, non so se sia una cosa di cui mi autoconvinco pur di provare qualcosa, che mi faccia sentire viva, ma è qualcosa che batte per uscire e allora mi lascio andare
dopo poco lo allontano imbarazzata
<<se sarà sempre così, mi tocca perdere più spesso>> mi dice lui ridendo
<<si ma adesso non montarti la testa, non sarà sempre così>>
<<tu dici?>> mi dice con aria di sfida
e subito mi ruba un bacio a stampo
<< adesso vado a farmi la doccia e ti accompagno a casa ,va bene?>> aggiunge lui
<< Si ti aspetto qui >>
Vedo che prende delle cose nel suo borsone e si dirige verso una porta, chiudendola alle sue spalle
Nel mentre che aspetto, incuriosita mi faccio il giro dello spogliatoio , dopo 10 minuti sento il getto d'acqua fermarsi e vedo lui uscire dal bagno.
Mi sorride e prende il borsone
<<andiamo ?>> mi dice
<<si >>
Usciamo dallo spogliatoio e mi dirigo verso l'uscita, ma sento che mi prende per mano e mi porta, da tutt'altra parte
<< dove mi stai portando?>>
<<usciamo dal retro che ho li, la moto parcheggiata>>
Mi fermo con gli occhi spalancati
<<moto??? Spero che tu stia scherzando, non ci salgo su quella cosa!>>
<<dai non fare la melodrammatica!>> mi dice con nonchalance
<<no veramente>>
Sale sulla moto e mi guarda aspettando che io salga
<<dai sali ti aggrappi a me e giuro che arriverai a casa sana e salva>> mi dice rassicurandomi
Decido di salire, mi prende le braccia e me le fa mettere intorno a lui
E in un attimo sfreccia e la mia presa si fa più forte
<<così però non mi fai respirare>> dice ridendo
<<e ci credo stai andando troppo veloce>>
<<e se ti facessi mettere davanti?>>
<<neanche se mi pagassi>>
Vedo che non mi risponde e in 5 minuti siamo arrivati all'inizio della strada, che porta a casa mia, sento che si ferma e mi dice di scendere
<< vai sali >>
<< stai scherzando?? Io non guido te lo puoi scordare e poi non l'ho mai fatto >>
<< allora vorrà dire, che questa tua prima volta sarà con me>>
Ma pensa veramente che io faccia una cosa del genere, se lo può scordare
Però è pur vero che la vita è una sola, quindi decido di buttarmi
Mi aiuta a salire e subito dopo si posiziona dietro di me, mi dice di mettere le mani sul manubrio e posiziona le sue sopra le mie
Piano piano sento la moto partire
<< visto stai guidando>>
<< in realtà stai facendo tutto tu >> gli dico
<< hai le mani sul manubrio e questo è già un gran passo, poi se ti avrei lasciata guidare, chissà dove saremmo finiti>>
<< ah ah ah spiritoso>>
Con le sue mani ancora sulle mie, mi fa premere il freno davanti casa
<< menomale sono salva>> dico ironica, mentre scendo dalla moto
<< pensi veramente che avrei fatto accadere qualcosa? >>
<< non so ancora chi tu sia , quindi non so cosa aspettarmi da te >>
<< ti stupirò vedrai, quando meno te lo aspetti>>
Gli sorrido con ancora l'incertezza negli occhi
<< penso che sia ora di andare >> dico
Dirigendomi verso la porta
<<il bacio della buonanotte non me lo dai fiorellino?>> dice alzando la voce per farsi sentire da me
<<per sta sera direi che è abbastanza>>
<<e ora che fai sei tu a montarti la testa?>>
<<quanto basta, per tenerti in bilico>>
Mi manda un bacio volante e parte per andarsene
Entro in casa con il silenzio che mi assale
Salgo su in camera e con una estrema velocità sono già in pigiama
Non so cosa pensare di tutta questa storia, sono sempre io a dire agli altri di buttarsi, di rischiare, di provare, ma se poi fossi io a star male di nuovo?
Se fossi io quella che si brucerà per l'ennesima volta, cosa farò del mio cuore malandato? Che oramai non sento più battere da un po', so che ogni dubbio è tempo perso, che ho l'età in cui ci si deve buttare senza pensare a ciò che succederà dopo, ma sono stata così male, che ora non accetterei una cicatrice in più, non ho rimarginato perfettamente l'altra
Tra un incertezza e un dubbio, gli occhi iniziano a calare ed è li che mi addormento.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 24, 2020 ⏰

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