E' stato l'anno prima, esattamente un anno prima di questa storia..un omino, un semplice omino, nulla di più per la giovane Alessia. Lei stupenda, non usava molto trucco, un semplice velo di matita sugli occhi per essere perfetta, ma lo era anche senza.
Lui? Un semplice piccolo omiciattolo, senza nulla di speciale, ed era stato soprannominato "scemo" dalla stessa Alessia.
Torniamo all'inizio, si erano conosciuti all'inizio della scuola superiore, quando il primo giorno di scuola, quest'omino adocchiò questa ragazza. Subito il cuore gli si riempì. La vide entrare in classe, camminava tranquilla, come se niente e nessuno potesse essere sulla sua strada, e si dirigeva verso il banco su cui già la sua amica Leandra si era seduta.
All'epoca, prima che le 2 amiche fecero tutte le serie di casini in classe (contagiando che le compagne di classe) quella era una classe mista, ovvero sia omini che ragazze di statura normale.
Quest'omino, era esattamente sul banco di Alessia, con il suo banco, ed era già li, ad attendere il suo destino. Alessia arrivò e si sedette, non degnandolo nemmeno di uno sguardo, salutò solo Leandra dandosi due baci sulle guance. Alessia aveva una T-Shirt con il logo dei Gemelli DiVersi, un gruppo molto ascoltato all'epoca (e tutt'ora) da molti giovani. Aveva un paio di Jeans Lunghi e larghi, tutti strappati da vera ragazzina ribelle, come quelle dei film americani, che si sentono talmente forti da poter sovvertire il mondo, ed ai piedi aveva delle Superga bianche di Topolino, molto consumate ed usurate, indossate senza calzini.
Sopra la T-Shirt aveva un bel Gillet di Jeans, con la scritta "Planet Hollywood", molto in voga negli anni 90. Aveva un taglio particolare, che porta ancora tutt'oggi, cambia solo il colore, cioè capelli rasati dai lati, con un bel ciuffone Blu, davvero un taglio di capelli molto molto trasgressivo.
Iniziò la lezione, la professoressa iniziò a spiegare subito dopo che tutte le ragazze ebbero finito di presentarsi rispettivamente l'una con l'altra. Alessia, con fare molto strano, si avvicinò all'amica, e le chiese qualcosa nell'orecchio, fissando intensamente l'omino sul suo banco, lui era intento a seguire la lezione, anche se sul suo quaderno, stava cercando di disegnare il viso angelico di quella ragazza, che ormai l'aveva completamente stregato.
-Ciao!- sentì l'omino da dietro le spalle, iniziò a sudare freddo, e si girò con fare robotico, nel panico più totale.
-Io sono Alessia, ho visto che sei mio "compagno di banco", quindi ho pensato che sia giusto presentarci, e...spero durerai di più del mio compagno di banco delle medie!- disse Alessia con un sorrisetto malefico, che non faceva presagire nulla di buono. –Ehhm...iiio...ss..ssono..Giu...- balbettava lui.
-Si, non mi interessa come ti chiami, voi a parer mio non dovreste avere nemmeno un nome, visto che siete così insignificanti!-. L'omino di rattristò, la ragazza per cui aveva appena preso una cotta, l'aveva chiamato nullità, non ci poteva credere. –Però sai, vedo con che occhi mi guardi..facciamo così, se al primo compito, mi farai prendere un 10, tanto per cominciare sopravviverai ancora, e seconda cosa, potremo iniziare a parlarci..allora, ti va come idea?- disse lei, e lui rispose – ehm..ssi, vvv...va bene, grazie 1000-.
Il tempo trascorreva, arrivarono le verifiche, lui studiava tutto il giorno e tutta la notte, e lei puntualmente all'entrata di scuola, senza nemmeno salutarlo se lo infilava nell'orecchio, e indossava un cappellino di lana per coprire anche le orecchie nel giorni invernali. Lei leggeva, in modo che lui potesse sentire, e suggerire tutte le risposte esatte, e lei prendeva sempre 10. Nelle interrogazioni era uguale, stessa storia, e lei prendeva sempre il massimo dei voti.
Arrivarono all'ultimo anno di scuola, 5 superiore di Liceo Scentifico, ed erano al test di prova per gli esami di stato. Fu all'ora, che dopo aver aiutato la ormai amica, decise di dichiararsi.
Lui era li, timido timido, seduto nel palmo rude della sua amica, che lo teneva stretto in malo modo (perché si, lui credeva che lei fosse sua amica, mentre per lei, lui era un semplice oggetto di aiuto nei momenti di bisogno, che pena..) mentre stava massaggiando con un'amica qualche anno più grande di lei, Vanessa, che le stava chiedendo se gli andava di andare a mangiare una pizza per presentarle il suo nuovo ragazzo.
-Bah, che tipa..si fidanza con quei cosetti..io non ci vedo nulla di speciale..- però ovviamente, non poteva andare da sola, che avrebbe fatto, avrebbe tenuto la candela? –Ehi, stasera tu vieni con me!- disse ad un tratto, aprendo la mano e guardando con sguardo severo l'omino al suo interno. –e..dove..andiamo?- rispose lui con voce tremante (non aveva mai perso la stessa emozione del primo giorno, l'amava ancora, dopo 5 anni di abusi e torture..), -ti interessa? Decido io se permetti!-. La sua risposta, sempre salda e solida, non ammetteva obbiezione, quindi, impegni o no, lui sarebbe stato costretto ad andare. Però, ora che ci pensava, non era un idea affatto male, sarebbe stato il momento adatto per presentarsi..quindi, fu felice della cosa, magari ci sarebbe riuscito davvero.
Si avviarono verso casa, e lei lo scaricò davanti casa sua, dove c'era sua sorella maggiore ad attenderlo. –Stasera vengo a prenderlo, usciremo insieme, ho bisogno di un accompagnatore, è possibile?- chiese in modo "falsamente" gentile. –Oh si, certo..almeno per una volta si rende utile..qui in casa è talmente un peso, non serve a nulla...-.
Così, l'omino si preparò di tutto punto. Si tagliò i capelli, si tagliò la barba, si fece un abella doccia rinfrescante, si mise una bella camicetta, pantalone nero elegante, insomma, in modo molto elegante, in modo da fare colpo sulla ragazza che amava da sempre.
Lei arrivò, suonò alla porta, e sua sorella con in mano l'omino, si avviò verso la porta per aprire, e lui aveva un emozione tale che sembrava che il cuore gli stesse per saltare fuori dal petto. Già se la immaginava, con un bel vestito, un po' di trucco, molto elegante, con un velo di rossetto..(non era il genere di ragazze che piaceva a lui, ma era certo si fosse vestita così essendo una ragazza, ed essendo ad un "appuntamento" con un ragazzo) e sognava di venir preso e venire sbaciucchiato da quelle labbra belle da svenire.
La porta si aprì ed apparve lei. Partiamo dai piedi, un paio di Etnies nere e viola indossate rigorosamente senza calzini, con un tatuaggio sul polpaccio con su un pagliaccio, un paio di pantaloncini jeans stile classico, una t-shirt larga nera con degli strani tribali, ed un cappellino NY indossato alla "Fedez".
Era uno schianto, anche vestita così, a lui mancava il fiato. Era proprio la ragazza dei suoi sogni, colei che sognava di incontrare sin da prima di conoscerla, eh si..ora ne era proprio convinto, l'amava cecamente!
-Ma come ti sei vestito?- chiese alessia guardando l'omino con aria interrogativa, e l'omino rispose (intimidito dalla domanda) –bhee..iiiio...ppp...ensav...- -si, va beh, dai andiamo adesso, o faremo tardi! Ciao ciao!- disse sorridendo alla sorella dell'omino, e afferrandolo per poi infilarselo in tasca ed andarsene, andando verso una pizzeria in centro.
Vide la sua amica che l'aspettava all'entrata, una bella ragazza, vestita in modo molto elegante, con un bel tacco a spillo (di quello che quando torni a casa ti lamenti dal dolore, ma si sa, per essere belli ogni tanto bisogna soffrire un po). Si avviarono al tavolo, e si sedettero. Alessia mi tolse dalla tasca, e mi lasciò cadere sul tavolo, in modo che l'omino potesse andare a sedersi al proprio posto. (colpo di scena). –Il tuo nuovo o,..ehm..ragazzo dov'è?- chiese Alessia all'amica, e lei, si abbassò, e si sfilò una scarpa mostrandola all'amica. –Aaaaaah ecco, hai quelle solette con lo spazio per gli omini. –Eh si, non ho tasche e non ho borse, non avrei avuto dove metterlo se no ahahah e poi, parliamoci chiaro, ci avevo provato con il mio ex, e senza questo tipo di scarpe con queste solette, beh, la situazione per lui è stata a dir poco schiacciante- disse Vanessa, facendo la linguaccia al suo (mini)boy-friend.
Iniziarono a cenare, i 2 piccioncini si scambiavano effusioni (per quanto possibile) amorose, mentre Alessia, non cagava manco di striscio l'omino.
-aaa...aaa...- disse l'omino, con voce tremante. –che vuoi..- rispose Alessia, continuando a messaggiare con le sue amiche. –aaa...aaaa...- -ma riesci a portare a termine una frase senza balbettare? Ahahah- rise di gusto. –aaa..Alessia..dd..ddevo dirti una cosa..IO TI AMO- Alessia sbarrò gli occhi per un secondo, e lo guardò con aria interrogativa. –Ma stai delirando? Ora capisco perché ti sei vestito così..- disse Alessia, tornando a messaggiare con le sue amiche.
Lui si sedette di nuovo, e si mise a piangere.
-Ma dai poverino, è stato dolce, potresti dirgli qualcosa almeno..- disse Vanessa, mentre beveva un bicchiere di vino con Star (cioè, Star è nel bicchiere di vino, forse non si era capito) – e che dovrei dirgli? È un omino..io..non lo amo..però boh, potremmo provare a stare insieme, che dici?- disse Alessia a bassa voce nell'orecchio dell'amica. –Ma se non ricambi, cosa ci stai a fare?- -Bho, ma di certo non posso riportarlo a casa così, sua sorella penso che si arrabbierebbe..- -bhe, allora dobbiamo far avvenire un incidente, e dobbiamo sbarazzarcene!- rispose fermamente Vanessa.
-No, lo faccio fuori direttamente io, e poi dico a sua sorella che c'è stato un incidente..o non so..mi inventerò qualcosa..- disse Alessia, con tono sicuro.
Arrivò il secondo, la cena procedeva bene per tutti, con Alessia e Vanessa che scherzavano con Star, e con ME, che piangevo sul mio tavolino, (colpo di scena 2), eh si, quell'omino stava davvero male.
Ad un tratto, Alessia lo afferrò, dicendo all'amica –tu dici che se ci salgo sopra sopravvive quindi? Ma con le scarpe?- l'omino sbiancò e iniziò a sbracciare dicendo –Noooo fermaaaaaaaaa..- Alessia rise di gusto – ahahahah dai non rompere SCEMO MIO, voglio solo fare un "giochino di coppia", le coppie li fanno questi giochini vero Vane?- -Certo, io e star li facciamo sempre ahahah-.
L'omino fu posato a terra, si alzarono entrambe e lo fissarono con lo sguardo, molto divertite dalla cosa. –Tu non puoi guardare- disse Vanessa a Star, infilandoselo in bocca, in modo da non farlo assistere alla scena.
Alessia lo guardò con aria divertita –Vane, fai un vdeo, sarà un video che io e il mio scemo guarderemo spesso...o almeno io..ahahahah- Vanessa prese il suo Iphone, e iniziò a riprendere la scena. –Ora testiamo quanto questi cosetti sono resistenti, una mia amica mi ha detto che sono molto resistenti, e che si salgo sopra con la mia Etnies non gli succede nulla, quindi ci provo!- Posò la sua scarpa su di lui, con ME che spingevo la suola della scarpa con tutte le mie forse, (colpo di scena 3), ma quel piede era troppo pesante, quel piede di una ragazzina divertita e viziata che voleva solo divertirsi a spese di un omino, completamente innamorato di lei. Lui, con gli occhi gonfi di lacrime, baciò la suola della scarpa, sussurrando un "ti ho sempre amata, e per me sei stata la più bella dell'universo fino a questo momento.." quando il peso iniziò ad aumentare, finché non sentì le sue costole incrinarsi, e il resto del corpo scricchiolare, eh si, l'avrebbe schiacciato davvero.
L'omino finì appiattito sul pavimento, (come il mio orgoglio, colpo di scena 4), e di lui non rimaneva che un involucro mezzo esploso, sotto la suola della sua scarpa. –Eh no amica mia, non sono così resistenti ahahah-
La cena terminò poche minuti dopo, pagarono il conto, ed uscirono a fumarsi una sigaretta, prima del rientro a casa. Nulla era praticamente successo quella sera. Solo un grande innamorato, che si era spento sotto lo sguardo della ragazza che amava.
Fine
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La Youtuber
FantasyIn un mondo in cui c'è una disparità di dimensioni, una ragazza decide di intraprendere una carriera da "Youtuber", chissà come andrà a finire.