Capitolo 1- Occhi di ghiaccio

28 4 2
                                    

Pov Gigi

"Mamma adesso scendo! Un attimooo!" Urlo dal bagno del primo piano di casa mentre mi sto ancora truccando.

"Perchè sei sempre in ritardo?" Mi sgrida lei dal piano di sotto.

Alzo gli occhi al cielo mentre continuo a truccarmi con tutta la calma del mondo , riesco a sentirla salire le scale e la vedo entrare su tutte le furie nel bagno dove sto finendo di prepararmi, lei si blocca e mi guarda scioccata; 

"Ti stai ancora preparando?!" Esclama come a voler una risposta.

"Cos'è non ci vedi più mamma? - chiedo ironica - certo che mi sto ancora preparando!" - lei mi fulmina con lo sguardo , finisco di piastrarmi i capelli dopo essermi messa il mascara e continuo il mio discorso -"vado tra cinque minuti." Le dico e lei puntualmente ricomincia ad urlare , iniziando ad elencarmi tutte le cose che devo ancora fare, per esempio colazione, preparare lo zaino, mettermi la divisa scolastica e cose varie; io in tutto questo, ovviamente ho già smesso di ascoltarla da dieci minuti ma ormai chi la ferma più; per non parlare del fatto che sono in stra ritardo.

Stella mi sta aspettando in auto da almeno mezz'ora, o  forse anche di più , ormai entreremo alla seconda ora, almeno avremo lezione insieme.

"Mamma!" Le urlo contro mentre inizia a tirarmi le sue ciabatte addosso.

"Adesso vado!" -Continuo ad urlare affrettandomi ad arrivare alla porta d'ingresso , attraversando l'enorme soggiorno , apro la porta ed esco velocemente con un sorriso divertito sulle labbra , mentre mia madre continua a tirarmi addosso ciabatte , scarpe , i cuscini del divano , fortuna che ha una mira da schifo, perché non mi ha presa nemmeno una volta- "mancata!"- esclamo felice sbattendo la porta alle mie spalle facendola imbestialire , riesco a sentirla imprecare fino a quando arrivo al cancello dopo aver attraversato lo spazioso vialetto di casa , apro il cancello facendo entrare l'auto bianca di Stella.

La sua faccia dice già tutto, questa è la volta buona che mi ammazza. Appoggio la mia borsa sui sedili posteriori della sua auto decappottabile bianca. 

Appena entro in auto so già come andrà a finire, si vede che è arrabbiata a morte con me. 

Allaccio la cintura al volo e volto subito lo sguardo verso di lei iniziando a scusarmi in tutte le lingue del mondo - " Stella, scusa, scusa, scusa... "- dico a raffica ormai senza fiato per la corsa fatta in casa - "Io..." cerco di continuare ma lei sbotta facendo retromarcia e uscendo dal vialetto.

"Scusa un cazzo, "- mi urla contro furiosa - "sai da quanto ti sto aspettando ?"- chiede senza lasciarmi tempo per rispondere che subito riparte -" é che tu ti credi la principessa sul pisello"- sbotta alzando ulteriormente la voce -" ma questa ti sembra una carrozza?" - chiede ironica -" No! É una porsche e vaffanculo! " -finisce di urlarmi contro mentre stiamo per superare il nostro quartiere avvicinandoci alla scuola, mancano quindici o venti minuti e siamo arrivate. Cala il silenzio più totale dove ci scambiamo uno sguardo veloce e scoppiamo a ridere come matte, non riesco a respirare da quanto sto ridendo, mi asciugo le lacrime mentre inizia a parlare di nuovo

"Perchè ci hai messo cosi tanto? "-mi chiede con un sorriso smagliante dopo essersi calmata.

"Mi sono addormentata " dico abbassando man mano la voce ottenendo uno sguardo omicida.

"Ma è solo il primo giorno di scuola Gigi..." mi risponde lei in tono esasperato senza distogliere gli occhi dalla strada, strappandomi un sorriso.

"E siamo in ritardo di un'ora" dico ridendo notando l'espressione irritata sul suo volto a questa notizia 

Il suo telefono squilla ed io rispondo al posto suo.

"Si? Pronto"- dico attendendo una risposta 

"Chi è?"- chiede  Stella a bassa voce lanciandomi uno sguardo veloce 

Voci di mieleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora