(Immaginate che Eren abbia gli occhi chiusi e che stia precipitando)
*Eren's Pov*
Armin... mi conosci troppo bene eh... certe
volte ho ammirato questa tua capacità di saper, grazie ad uno sguardo, riconoscere se qualcuno stia mentendo o no.In alcuni momenti sono stato grato di questa abilità, riuscivi a scrutarmi da cima a fondo, era come se con te, fossi nudo, pur avendo degli indumenti che mi coprissero.
Mi hai salvato a causa della mia testardaggine a fare tutto da solo, ma tu ti impicciavi nei miei affari, anche se non ti riguardavano, e mi hai comunque dato una mano.
Ora come ora però vorrei che tu non notassi tutte le volte che non te la dico giusta...
Ogni volta che sono debole...
Ogni mia preoccupazione...
Ogni domanda che mi tartassa...
Ogni notte che passo insonne...
Ogni lacrima che verso...
Niente... non ti sfugge mai niente...In quell'istante sentimmo il capitano chiamarci.
Armin: "Per ora ti sei salvato, ma prima o poi scoprirò la verità Eren"
Andammo da quella voce che mi aveva appena salvato da quella situazione, e iniziammo a fare il nostro compito.
La mia testa era da tutt'altra parte mentre lucidavo le finestre.
Ero al piano più alto dell'edificio, e con il dispositivo di manovra tridimensionale, ero attaccato al muro.
Non potevo smettere di pensare a ciò che era successo quel giorno...
quell'incidente...
era stata tutta colpa mia...
I morti mi staranno perseguitando...
i vivi maledicendo...
ma non posso dargli torto.Guardai giù: c'era un panorama mozzafiato.
Il terreno non mi era mai apparso così soffice come ora.
A causa di uno scherzo del destino, l'oggetto che mi teneva attaccato alla parete ebbe un guasto, e iniziai a cadere giù.
Giù... sempre più giù...
Quegli attimi mi apparvero interminabili...
Il mio corpo, lentamente, si avvicinava all'asfalto...
La mia testa era libera da ogni pensiero o preoccupazione...
L'unica domanda che mi venne spontanea chiudermi fu:"Mancherò mai a qualcuno?"
Certo che no...
Come potrei mancare a qualcuno...
Dopotutto questa è la mia punizione...
Nessuno può amare un mostro come me...
Nessuno può provare compassione per un assassino...
Si prova solo disprezzo verso esso...
Tanta rabbia...
Puro odio...
E disgusto per questo essere inumano...
Per questa creatura che non ha subito nessun processo pur avendo ucciso delle persone innocenti...
Persone che probabilmente avevano una famiglia...
Una famiglia a cui non potranno fare ritorno...
E le mogli con i figli sono lì, a tavola, aspettando il ritorno dei loro amati, o dei loro padri, ignari del fatto che codesto momento non arriverà mai...
Uccisi da questo essere deforme...
Ancora vivo...Mentre mi preparavo a toccare terra, sorrisi e chiusi gli occhi.
Qualcuno però bloccò la mia caduta.
Levi: "Oi moccioso, vuoi morire o cosa ?!"
Sì... voglio morire...
Eren: "N-No... mi dispiace..."
Levi: "Ringrazia il cielo che ti ho visto mentre stavo pulendo fuori e avevo il dispositivo di manovra tridimensionale con me"
Eren: "M-Mi scusi... ma c'è stato un guasto e prima che me ne rendessi conto, stavo già precipitando..."
Levi: "Fa vedere"
Gli do il dispositivo.
Levi: "Mhm... da adesso in poi bisogna che qualcuno controlli regolarmente se essi sono guasti o no, in modo da poter evitare ciò che è successo oggi. Moccioso, adesso vai a spazzare il cucina, io finisco di lucidare le finestre qua fuori"
Eren: "Va bene capitano"
Detto questo, mi congedo e vado a fare ciò che mi è stato assegnato.
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The hidden pain
Fiksi PenggemarRIREN= Levi x Eren A causa di un incidente, Eren inizia ad avere incubi su quel giorno, che ha segnato la sua vita definitivamente: perde appetito e diminuisce la quantità di cibo che mangiava inizialmente e per colpa del dolore che non lo abbandona...