Giornata soleggiata, la tipica giornata di primavera, dove il profumo dei fiori ti si infila nelle narici,la vegetazione prende colore e tutto è un po' più allegro.
Si alzò, come ogni mattina si preparò e uscì da casa. Sì recò alla fermata, prese l'auto e si sedé agli ultimi posti. Una volta accomodata e messe le cuffie nelle orecchie guardò fuori dal finestrino.
-So cosa state pensando, adesso arriverà la solita storia dei pensieri e dello scorrere del tempo. Beh in parte avete ragione ma non è proprio così. Scrissi l'ultima volta su questo blog più di un anno fa, ed ora è arrivato il momento di continuare.
Tornado alla storia..
Mary si sentiva strana, era cambiata dall'ultima volta, aveva fatto la maturità, ha passato l'esame di ammissione all'università e adesso si trova a fare la facoltà di ingegneria. E indovinate? Sì, proprio così, Jhosep è ancora al suo fianco.
Era il giorno del suo primo esame universitario, che ansia che aveva, non voleva nessuno, appena scese dall'autobus si fermò nell'atrio della facoltà, prese il suo pacchetto di Chesterfield, tirò fuori una sigaretta e l'accese.Di quella sigaretta non sentì nemmeno il sapore era troppo presa a ripetere mentalmente teoremi, leggi, dimostrazioni e quando tornò alla realtà la sigaretta era finita.
Entrò nell'aula d'esame, il docente cominciò a chiamare e lei era lì, con lo sguardo assente e poi, come al solito il suo iphone si illuminò ed era Jhosep. Con tutta la sua dolcezza gli augurò il meglio per quell'esame. Mery era pazzamente innamorata di lui, ma quell'esame lo doveva affrontare da sola.
Passò ore a ripetere mentre il professore interrogava, non mangiò neanche, e quando arrivò il suo turno no ricordava più nulla.
Una voce la distolse: "allora signorina, mi esponga le leggi del teorema principale". Mary iniziò e in men che non si dica si sentì dire "Basta così prenda il libretto e firmiamo questo 28"; si alzò, ringraziò il docente, mise il libretto nella borsa e uscì dall'aula. Appena varcò la porta alzò lo sguardo e vide, no questa volta non era Jhosep, la sua ex migliore amica, con la quale non parlava da anni.L'ultima volta che si videro si lasciarono in malo modo. Mary sconvolta le chiese cose ci facesse lei lì, ma non ricevette risposta. La guardò in volto, era in lacrime. Mary si sciolse e l'abbracciò. La portò fuori, dove potevano parlare tranquillamente. Di nuovo Mary le chiese come faceva a sapere che studiava lì e che quel giorno si trovava in quell'aula, le rispose: "sono giorni che volevo parlarti ma non sapevo come fare, dove trovarti, quando l'altro giorno hai messo una foto sono andata a vedere la località ed eccomi, non ero sicura di trovarti, ho girato tutte le aule alla fine ti ho trovata". Mary stava per domandarle qualcosa ma lei glielo impedì e disse "adesso parlo io.. mi manchi Mary, lo so che sono passati tre anni e mi sono ricordata tardi di venirtelo a dire, ma la tua assenza mi lacera dentro, mi mancano le nostre risate, le notti sveglie a parlare senza mai stancarsi un attimo..."
-Dovete sapere che a Mary, Martina mancava tremendamente ma era andata avanti, erano passati tre anni, Jhosep le è stato molto d'aiuto anche in questo.
Dopo aver sentito quelle parole Mary si alzò e disse "Ci sono stata male, tanto, tantissimo e non sono pronta a perdonarti." Martina guardandola rispose "lo so, ma non può finire così non puoi andartene." Mary la guardò e disse: "non tornerà mai tutto come prima, io non sono la stessa di prima però facciamo così, cercami."
I giorni passarono Martina cercava Mary tutti i giorni, sembrava veramente pentita ma Mary non era convinta.
Qualche giorno dopo Mary prese il solito autobus, si mise seduta al solito posto ma questa volta non infilò le cuffie, cominciò a guardare insistentemente le vecchie chat e cominciò a ricordare quanto Martina fosse importante, quando distolse lo sguardo era arrivata in facoltà. Stranamente quella mattina Martina ancora non le aveva mandato il buongiorno quindi lo fece lei, non era uno dei suoi soliti, disinteressati, distaccati, menefreghisti. Quella mattina Mary cominciò a scrivere qualcosa di inaspettato, dopo circa 10 minuti le uscì un -sono cambiata perché senza di te era tutto insopportabili, mi manchi- dopodiché spense il telefono e andò a lezione. quella era una delle giornate più stressanti, aveva lezione fine a tardi. Erano le sette passate, Mary stavo andando a prendere l'autobus per tornare a casa ma ad aspettarla c'era Martina.
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Tra macerie e resti, tu c'eri e resti.
RandomEra estate, lei con la musica nelle orecchie, lui che passeggiava guardandola insistentemente. Finché poi lui si avvicinò a lei, senza dire niente, si accese una sigaretta e giocherellò con l'accendino per un pò. Lei estremamente fragile fissava con...