ATTENZIONE: la prima parte di questa storia è quasi uguale (ho fatto dei piccoli cambiamenti) alla prima parte dell'immagina della mia raccolta. Però ovviamente il resto sarà tutto diverso. Non saltate la prima parte, altrimenti rischiate di perdervi cose importanti.
Era da quando ero bambina che desideravo di far parte della SurferBeach, ovvero un raduno di adolescenti surfisti che facevano animazione in spiaggia tutte le estati, tre mesi su dodici, per poi ritornare a casa. Mi piaceva molto osservarli surfare da lontano quando ero bambina, infatti imparare il surf è sempre stato un mio desiderio e, appena compiuti dieci anni, ne feci una passione: quell'anno uno dei surfisti animatori mi fece provare la sua tavola e da lì, nonostante il disaccordo di mia madre che lo considerava uno sport pericoloso, decisi di imparare davvero a surfare. Feci tanti anni di pratica, ma solo in estate provavo a surferare in acqua, mentre i restanti nove mesi dell'anno, siccome non potevamo più andare al mare, lavoraro soprattutto sull'equilibrio a casa mia.
Ora ho sedici anni, ho imparato perfettamente il surf tanto da vincere alcune piccole gare per permettermi di partecipare alle regionali e, finalmente, il mio sogno si sta per avverare, entrerò a far parte della SurferBeach dopo anni e anni di desiderio e allenamento perché, ovviamente, per entrare a far parte di questo raduno bisognava saper surfare, infatti prima dell'estate mi hanno fatto fare sia un esame teorico che uno pratico per poter entrare a far parte di questo raduno.
"Okay tesoro, mi raccomando non scordare di ricomprare la pillola ogni settimana e ogni volta che hai mal di testa prendi una pastiglia da mille, così ti passa subito tesoro" mia mamma, come al solito, è molto nostalgica e sensibile in queste situazioni, se fosse per lei mi terrebbe a casa fino ai miei trent'anni, anche se questi saranno solo tre mesi di divertimento e scenderò da loro una volta al mese, però ho bisogno di crescere, di fare le mie esperienze e entrare in questo gruppo è sempre stato il mio sogno.
"Mamma stai tranquilla, ti chiamo ogni sera e, quando posso, facciamo videochiamata in famiglia" so che per lei sedici anni sono pochi per lasciarmi andare e dentro di lei so che non l'ha ancora accettato, ma cerca comunque di fare finta di nulla perché non vuole perdermi e sta provando davvero a darmi il mio spazio e lasciarmi andare veramente.
Dopo ben mezz'ora di saluti, arriva il capo del raduno di SurferBeach, che cerca di tranquillizzare in ogni modo mia madre, in lacrime ovviamente perché le mancherò tanto, e le spiega che starò benissimo, che non mi succederà nulla e che, siccome sono la nuova arrivata e, per questo, una principiante, mi controlleranno sempre e si prenderanno cura di me. Le parole del capo tranquillizzano mia madre, che mi da un ultimo abbraccio prima di dirigersi con papà verso la macchina, non smettendo di mandarmi dei baci volanti. Papà, al contrario di mamma, è molto felice della mia scelta di partecipare a questo raduno estivo perché lui, come me, ama il surf e crede molto in me e spera in tutti i modi che io diventi una compionessa di surf, anche se io effettivamente non ci credo molto. Anche se papà mi capisce di più ed è felice di questa mia scelta, ho capito molto bene che anche lui, come la mamma, è triste per la mia partenza, anche se ha un carattere molto orgoglioso e non lo vuole mai dar a vedere quanto vorrebbe che io restassi con lui.
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Surfer Beach - Thomas Bodie Sangster
FanfictionSwami ha solo sedici anni quando decide di realizzare il suo sogno e entrare a far parte del SurferBeach, un raduno estivo di adolescenti che praticano surf, ed è proprio qui che incontra Thomas. Entrambi sentono da subito un forte desiderio, soprat...