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Amber

Scendo le scale del portico in fretta e in ritardo, sono dannatamente in ritardo ed io detesto esserlo

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Scendo le scale del portico in fretta e in ritardo, sono dannatamente in ritardo ed io detesto esserlo.
Blake, poverino, è li appoggiato alla macchina con il cellulare in mano che mi aspetta da mezz'ora, mi sorprende che non se ne sia già andato, dato che odia i ritardi tanto quanto me, ma evidentemente anche lui è fin troppo in ansia per l'appuntamento.
Il nostro primo vero appuntamento di coppia.
Sono a pochi metri da lui quando alza lo sguardo e, notandomi, sorride.
-Ti stavo scrivendo-
Mette il cellulare in tasca e si avvicina fino a far trovare i nostri visi a pochi centimetri di distanza.
-Scusa per il ritardo è che non ho..-
Mi interrompe sussurrandomi un "sei bellissima" e buttandosi a capofitto sulle mie labbra che, lo assecondano fin da subito, come se lo stessero aspettando da sempre.
Come sempre, quando sono con lui, il vortice di farfalle non manca dal manifestarsi, ed io mi ritrovo li inerme di fronte a tutto ciò che provo.
Tutto questo che, seppur da poco, sembra così grande da farmi paura perché mai nessuno mi ha fatto provare queste cose.
Pochi minuti dopo mi ritrovo in macchina seduta al suo fianco ad osservare la sua mano battere al tempo delle canzoni che passano per radio sulla mia coscia, finché le note dolci di "Let her go" escono dalle casse e qualche minuto dopo lui inizia a parlare.
-Questa canzone ha ragione, ho capito di amarti solo dopo averti lasciata salire sull'aereo, quando mi sei iniziata a mancare così tanto da non smettere di pensare a te, da sentire il bisogno di compensare la tua mancanza con la presenza di altre, altre che non erano te, altre in cui cercavo invano qualcosa di te...-
Le sue parole restano sospese nell'area e mi lasciano senza fiato, non abbiamo più parlato di quell'anno in cui non ci siamo visti e ora che lo stiamo, lo sta, facendo mi rendo conto di quanto siamo stupidi ad aver rinunciato a tutto questo.
A sentirci anche solo per messaggio, perché ignorandoci entrambi ci siamo fatti solo male.
-Durante l'anno in cui non ci siamo sentiti ho dovuto fare tre lavori per non pensarti, uno in settimana e due nel weekend.- rivelo per poi continuare a ricordare, ad alta voce, quei momenti in cui desideravo solo averlo accanto. -Ma è stato inutile, persino quando surfavo pensavo a te..- quando la macchina si ferma al semaforo mi giro per potergli dire le ultime parole, le più importanti, guardandolo negli occhi. -Non ho capito di amarti subito, non sono mai stata così brava con i miei sentimenti, ma non era normale che quando pensavo a te sentivo il cuore scoppiarmi nel petto, che quando ti pensavo sorridevo senza manco accorgermi di farlo, mi sono accorta di amarti realmente il pomeriggio in cui avevo una gara di surf, quando nonostante stessi facendo la cosa più importante per me, nonostante stessi surfando avrei voluto così tanto essere tra le tue braccia.-

[...]

-Si può sapere dove cavolo mi stai portando?e come mai sono bendata?-Chiedo aggrappandomi alle sue braccia, fisse sulla mia vita, mentre il suo corpo dietro di me mi esorta ad andare avanti, così continuo a camminare con passo malfermo

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-Si può sapere dove cavolo mi stai portando?e come mai sono bendata?-
Chiedo aggrappandomi alle sue braccia, fisse sulla mia vita, mentre il suo corpo dietro di me mi esorta ad andare avanti, così continuo a camminare con passo malfermo.
-Siamo in spiaggia vero?-
La sua risposta non arriva ma, avvicinandomi sempre di più alla destinazione, sento benissimo il rumore delle onde mentre si scontrano con il bagnasciuga quindi capisco benissimo quale sia la risposta ad essa.
Qualche secondo dopo inaspettatamente Blake mi slaccia la benda e abituata al buio faccio fatica a mettere a fuoco ciò che mi trovo davanti ma, quando lo faccio per poco non mi metto a piangere.
A pochi passi da me, nella spiaggia in cui eravamo andati la prima volta che ci siamo visti, la notte in cui conoscerlo per davvero, c'è un tavolo per due.
Un tavolo solo me e lui, una notte di cui custodirò i il ricordo per sempre nel mio cuore.
-Allora, che ne dici, ti piace?-
Domanda quasi timoroso di sapere la mia risposta, come se avesse paura di non aver fatto nulla di che, quando ai miei occhi tutto ciò che fa per me, per quel noi che stiamo costruendo, è semplicemente unico.
-Se mi piace?- mi giro verso di lui permettendogli di vedermi in faccia e come ha capito cosa provo senza bisogno di dirglielo e sollevato da ciò mi sorride.-Lo amo Blake, tutto questo è...- mi interrompo un attimo per pensare a cosa dire ma non mi viene in mente nulla se non indescrivibile, qualsiasi parola non sarebbe abbastanza in grado di descrivere tutto questo. -Indescrivibile, semplicemente indescrivibile-

@iamamber

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