Il ritorno di Sfefan.

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Dopo un anno, Stefan tornò a casa.

Sentii bussare alla porta, era mattina presto e non aspettavo nessuno; con il cuore in gola andai ad aprire, per poco non mi venne un colpo: davanti la soglia c'era lui:Stefan.
Il viso stanco, pallido.

Io."Stefan..." sussurrai.

Sorrise.

Lo abbracciai e lo baciai.

Si irrigidì.

Mi staccai.

Io."Scusami...entra..."

Entrò.

Ero così felice che non notai che era strano, diverso...

Cominciai a preparare da mangiare.

Lui si sedette, non disse nulla.

Guardava un punto indefinito della stanza.

Io."Stefan?"

Mi guardò.

Io."Che succede?"

S."Sono solo stanco, vado a dormire."

Quella sua strana freddezza mi faceva male al cuore.
.
.
L'indomani mattina mi svegliai, lui non era a letto.

"Sicuramente sarà andato a prendere il latte" pensai.
.
Mi alzai.

Scesi in cucina.

Lo ritrovai girato verso il lavabo.

Io."Buongiorno..."

Si girò.

La sua maglietta era ricoperta di sangue.

Io."O mio dio... ti sei fatto male?!"

Mi avvicinai a lui.

Lui si scostò.

Io."Che ti succede?!"

S."Ho Fame.."

Io."Ti preparo qualcosa..."

Scuotette la testa.

S."Ho un altro tipo di fame..."

Mi guardò.

Io."Stefan...non capisco..."

Di scatto si avvicinò a me.

Io."Che hai...Stefan...mi fai paura..."

Il suo viso si trasformò.

Vidi dei canini.

Poi il buio.

Amare un "Mostro"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora