Viaggio verso Athkatla e il passo delle Snowflake (Mirtul 1352 - Eleasias 1352)

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Passammo qualche giorno a Hlondath per prepararci al viaggio verso la terra degli intrighi, l'Amn. Speravamo di poter trovare occasioni e ricchezze ad Athkatla, famosa per il commercio, per il suo immenso porto e per la scarsa legalità che la governava. Per raggiungere quelle terre, avremmo dovuto marciare per quasi tre mesi senza sosta in territori isolati e pericolosi. La promessa dell'erba-pipa di Riatavin a metà strada ci dava speranza e forza per continuare.

In una settimana di cammino raggiungemmo Ormath e, in un altro paio di giorni, superammo le Pianure Scintillanti. Il clima era favorevole e le strade erano costantemente pattugliate al punto che fummo spesso fermati e interrogati, ma per una buona volta non avevamo nulla da nascondere. Superato il ponte sul lago Grande Erosione, ci fermammo una notte fuori da un villaggio di pescatori, dove ci consigliarono di non affrontare l'attraversata della catena delle Snowflake, unica strada per raggiungere l'Amn, perché il Vecchio Fyre era nel periodo di caccia. Vorrei gli avessimo dato ascolto, ma ci sembrarono un gruppo di contadini impressionabili e scegliemmo di proseguire comunque.

In uno degli ultimi giorni di Kythorn, dopo un mese di marcia lungo i pendii rocciosi, arrivammo al passo del Picco Gelido, il più alto della traversata, che si trovava a soli due giorni di cammino da Riatavin. Ci accampammo in una rientranza rocciosa, poco oltre il passo. Eravamo molto provati, ma sapevamo di essere prossimi all'arrivo.

Fyrentennimarr giunse in piena notte, silenzioso come un felino. Queste bestie amano giocare con le proprie prede. Sono crudeli, affamate di ricchezze e molto furbe. La sua voce profonda e ruvida ci svegliò, con una risata di scherno e, prima che potessimo capire cosa stava succedendo, ci piombò addosso come una furia.

Emrand era di guardia in quel momento e fu l'unico a estrarre un'arma. Il drago rosso si avventò su di lui, mentre Pavel, Dorn e io fuggivamo a rotta di collo, abbandonando gli zaini e tutto ciò che avevamo. Corremmo lungo il sentiero per almeno mezz'ora, prima di accorgerci che Emrand non era con noi. Nessuno di noi lo aveva visto morire, ma non c'erano dubbi sulla sua sorte.

Per il resto della notte, feci da guida ai miei compagni che faticavano a camminare alla sola flebile luce della luna. Vidi spesso Fyre volteggiare come un'ombra nel cielo e ogni volta ordinai ai miei amici di nascondersi. Sono sicuro che sapesse dove ci trovavamo, ma che preferisse giocare con noi e terrorizzarci come topi. Dopotutto, avevamo già abbandonato ogni nostra ricchezza insieme agli zaini.

Marciammo tutta la notte e tutto il giorno successivo, fino a raggiungere Riatavin, dove affittammo una stanza in una bettola orrenda con i pochi soldi che avevamo in tasca e crollammo esausti. Finalmente avevamo raggiunto l'Amn.

Passammo alcune settimane in città a svolgere lavori vari per poterci permettere di ripartire. In quel periodo facemmo anche un funerale a Emrand, che aveva sacrificato la sua vita per noi, anche se con ogni probabilità non lo aveva fatto volontariamente. Pavel e Dorn sostenevano che, se erano ancora vivi, lo dovevano anche a me e alla mia buona vista nel buio, così Pavel mi regalò una pipa Riataviana, la mia famosa Selene.

Non molto tempo fa, qui a Baldur's Gate, ho sentito un bardo cantare l'impresa di Cadderly Bonaduce, chierico di Deneir, che uccise il terribile Vecchio Fyre. Quando chiesi più informazioni al cantore, mi confermò che Fyrentennimarr era stato ucciso nel 1362 CV. Non sono mai stato incline alla vendetta, ma non posso negare che fui ben contento della notizia.

Con gli zaini pieni di erba-pipa, l'ultimo mese di viaggio in territorio dell'Amn fu molto più tranquillo. Ci accodammo a una carovana di mercanti che amavano passare le serate intorno al fuoco a bere, fumare e cantare fino a tardi. Nell'Eleasias del 1352 entrammo nelle mura di Athkatla.

Dalrak ThûlgramDove le storie prendono vita. Scoprilo ora