Era ormai sera. Nadia era tornata a casa già da qualche ora e, sul letto, stava ripensando alla conversazione avvenuta con Zaid. Ancora non era riuscita a parlarne con il padre per chiedergli spiegazioni sul suo rapporto con lui. Voleva partecipare agli scavi a tutti i costi, ma Zaid era stato abbastanza chiaro a riguardo. Ricordò il viso infuriato di Ethan mentre usciva dall'aula magna... scosse la testa, si alzò dal letto e andò verso la cucina dove vide Silvia e sua sorella Mona impegnate a cucinare qualcosa. L'aria era invasa da un dolcissimo profumo di cioccolato. -State preparando una torta? Cosa festeggiamo?- chiese lei incuriosita, appoggiandosi alla penisola della cucina - papà ha invitato un suo collega a cena da noi- rispose Mona. Silvia non rispose, era presa a riordinare i vari utensili che avevano usato per fare la torta nella lavastoviglie - ah, non lo sapevo- disse Nadia - si, beh, per forza. Lo ha invitato praticamente all'ultimo momento- disse Mona facendo spallucce - dovrebbe arrivare verso le otto- - ah bene, dai vi aiuto a preparare le altre cose per la cena- propose Nadia.
Stava finendo di apparecchiare il tavolo grande della loro sala insieme a Silvia, quando citofonarono alla porta di casa. Nadia andò ad aprire e le sue gambe quasi cedettero. Daniel Moore, in piedi davanti a lei, la guardava con una sorta di divertimento negli occhi. Non sapendo cosa dire, fu Daniel a parlare per primo - ci rincontriamo, Nadia- e le sorrise. Lei non fece in tempo a rispondergli che arrivò Giancarlo - buonasera Daniel, tutto bene?- Daniel guardò Nadia per ancora pochi secondi, dopo di che si voltò verso Giancarlo sfoderando il suo sorriso migliore - si tutto bene Giancarlo, grazie per avermi invitato stasera anche se non ce n'era bisogno- - è un piacere per me Daniel, lo sai, accomodati pure-. Entrò in casa e Nadia chiuse la porta alle loro spalle con aria indagatoria.
Mentre Nadia finiva di sistemare gli ultimi bicchieri sul tavolo, Daniel e Giancarlo si sedettero sul divano a chiacchierare animatamente, come se si conoscessero da sempre. " Come può essere un collega di mio padre? Non l'ho mai visto prima in vita mia... non ci sto capendo niente..." pensò Nadia guardandoli incuriosita. Ad un tratto Daniel disse una cosa che attirò la sua attenzione - sono riuscito a fare lo scambio- - perfetto- disse Giancarlo - non pensavo ti avrebbe ascoltato, per un attimo ho dubitato di te- - non dovresti, dopo tutti questi anni- rispose Daniel sorridendo e, sentendosi osservato, si voltò verso Nadia. Per poco le cadde un bicchiere tra le mani - Daniel mi fido di te, lo sai quanto sia importante per me la buona riuscita di questo progetto, non deludermi- gli disse Giancarlo, improvvisamente molto serio in viso. Daniel lo guardò sicuro in volto - te l'ho detto, puoi fidarti ciecamente di me- Giancarlo sospirò - spero che nessuno si contrapponga a questo scambio, sai a chi mi riferisco- "ma che diavolo sta succedendo? Di chi parlano?" pensò Nadia sempre più confusa - no puoi tranquillizzarti. L'ho sentito oggi al telefono e non si è opposto allo scambio solo... era dispiaciuto- Giancarlo sorrise - ovviamente, voleva il migliore con sè, non togliendo nulla ad Ethan, ma anch'io preferirei uno come te - anche Daniel sorrise. "Ethan? Scambio?" Nadia collegò "che parlino della K V 0?". Improvvisamente Mona entrò nella sala da pranzo con in mano due piatti di pasta e disse - è pronto da mangiare, tutti a tavola!-.
Giancarlo si sedette a capotavola e Daniel subito alla sua sinistra. Nadia si trovava di fronte a lui. - Certo che voi due siete proprio due gocce d'acqua- disse Daniel, studiando le due sorelle sedute vicine - si, ce lo dicono tutti!- rispose Mona guardando la sorella - sono il ritratto della madre...- si intromise Giancarlo - di mio non hanno preso quasi niente-. Per il resto della cena Daniel parlò con tutti, riuscendo ad attaccare bottone anche con Silvia. Nadia lo guardava esterrefatta e divertita ma allo stesso tempo continuava a rimuginare sul discorso che avevano fatto poco fa lui e suo padre.
Finirono di mangiare dopo quasi due ore. Daniel stava per rimettersi sul divano insieme a Giancarlo, ma Nadia lo trattenette - potresti venire un secondo con me?- lui la guardò incuriosito ma non ci pensò due volte e la seguì, sotto lo sguardo di Giancarlo. Lo portò nello studio di suo padre e, appena chiuse la porta della stanza, Nadia gli disse - ascolta... ho bisogno di saperlo, cosa sta succedendo?- Daniel la guardò divertito - in che senso cosa sta succedendo?- Nadia lo guardò dritto negli occhi - di cosa stavate parlando tu e mio padre prima della cena? Di che scambio?- Daniel rise leggermente - non ti facevo così curiosa- - rispondimi Daniel- disse lei ferma. Lui assunse un'espressione nuova, molto seria e autorevole che non aveva nulla a che fare con la persona solare ed estroversa che era stato durante tutta la cena - non intrometterti, è una questione di lavoro tra me e tuo padre e se posso darti un consiglio, non fare altre domande e soprattutto non parlarne con lui - Nadia non cedette - e tu cosa c'entri con mio padre?- - te l'ho detto, questioni di lavoro- lei esplose - come potresti lavorare con mio padre dal momento che stai lavorando con Zaid? Per la K V 0?- Daniel sgranò gli occhi, avvicinandosi piano a lei, incredulo - tu come fai a sapere della K V 0?- Nadia distolse lo sguardo da lui - lo so e basta, so molto più di quanto credi- - e cosa sai di preciso?- chiese lui guardandola intensamente. Lei ci pensò sù un attimo, poi disse - so che Zaid ha chiamato te per gli scavi per la K V 0 al posto di Ethan e so che anche mio padre c'entra in questa storia anche se non ho capito bene come...- Daniel rimase a guardarla, sinceramente colpito. Si allontanò da lei, appoggiandosi leggermente alla scrivania dello studio e, a braccia conserte, la guardava. Lo sguardo indecifrabile. Fu Nadia a rompere quel silenzio - quindi? Non vuoi proprio dirmi niente?- Daniel si toccò piano la barba, scendendo dalle guance fino al mento - tuo padre finanzia gli scavi della K V 0- Nadia non riuscì a rispondergli che qualcuno entrò violentemente nella stanza. Giancarlo. Nadia guardò il padre. Era nero in viso e stava guardando Daniel - dovevo seguirvi fin da subito- si avvicinò verso di lui - perchè gli hai raccontato tutto? Poco fa hai detto che potevo fidarmi di te- Daniel rimase impassibile - tua figlia sapeva già tutto. Non so come o chi gliel'ha detto, ma sapeva già di suo degli scavi- Giancarlo sembrava furioso. Nadia si avvicinò a lui - papà... perchè non mi hai mai detto niente di te e Zaid? Che lavorate insieme? Cos' è sta storia?- Giancarlo cambiò espressione. Era come paralizzato - ecco Nadia... non voglio coinvolgerti in questa storia... quindi ti prego...- guardò Daniel come per cercare del supporto. Lui capì e disse - Giancarlo ci tiene tantissimo a te, appena finirai gli studi sono certo che ti racconterà ogni cosa, del suo lavoro, del suo rapporto con Zaid...- Nadia sembrò non averlo sentito - oggi ho avuto l'occasione di incontrare e passare del tempo con una delle persone che più stimo al mondo: il signor Zaid Huessein. Sai bene l'ammirazione che ho da tempo nei suoi confronti e tu non mi hai mai detto che lo conosci anche personalmente! Che razza di storia è mai questa?- Giancarlo si arrese - è tutto vero... io e Zaid ci conosciamo da diversi anni, finanzio i suoi scavi, ho partecipato anche attivamente ad alcune sue scoperte... ma non posso dirti il motivo per cui non te ne ho mai parlato... ti prego di avere fiducia in me e di non chiedermi altro- Nadia alzò le sopracciglia, infastidita - tutto qui?Davvero... mi sembra di non averti mai conosciuto- Giancarlo chiuse per un attimo i suoi occhi, non sapendo cosa rispondere alla figlia. Daniel si intromise nuovamente - non facciamone una tragedia, davvero! Ok, hai appena saputo che tuo padre lavora con Zaid Huessein, non può dirti altro al momento, ma fidati, lo fa per il tuo bene- Nadia alzò gli occhi al cielo - per il mio bene? Ma che significa?- Giancarlo guardò Daniel, infastidito - non dire altro, che altrimenti è peggio- poi si rivolse alla figlia - la situazione è questa. Per ora non posso dirti altro- Nadia ci pensò un po' su. Poi cedette - d'accordo, farò finta di nulla. Voglio fidarmi di te papà ma spero che un giorno mi racconterai come e perchè lavori con Zaid- Giancarlo si sentì visibilmente più sollevato - ti racconterò tutto Nadia- - bene... ma ho una condizione- e le brillarono gli occhi - condizione?- chiese Giancarlo - esatto. Voglio partecipare agli scavi che state svolgendo per la K V 0- disse lei ferma. Giancarlo espresse subito la sua disapprovazione. Daniel stava guardando Nadia, non ascoltando minimamente la nuova discussione in atto tra lei e suo padre. Era come perso nei suoi pensieri, dopo di che tornò improvvisamente alla realtà - ... e dato che finanzi gli scavi puoi convincere Zaid a farmi partecipare- stava dicendo Nadia. Giancarlo rise - stai viaggiando troppo con la fantasia, non accadrà mai- Nadia fece per andarsene, ma Daniel la bloccò prendendole un braccio - la accompagnerò io in Egitto- Giancarlo e Nadia rimasero scioccati - prenderò nuovamente il mio posto e svolgerò il mio lavoro per te in Egitto, a diretto contatto con la fonte- "con la fonte?" si chiese Nadia - cosa stai dicendo Daniel? Lo sai meglio di me quanto può essere rischioso!- disse Giancarlo alzando la voce - lo so bene, ma fa parte del mio lavoro e so cavarmela, fidati di me- disse Daniel. Si guardarono intensamente negli occhi - so quanto sia importante per te questo progetto- riprese lui - e se vuoi portarlo a termine bisogna rischiare... abbiamo bisogno di ogni tipo di informazione il prima possibile... non possiamo...- - ok va bene, basta! Non dire altro- disse Giancarlo, guardando la figlia - Nadia sa già troppo- - ma... cosa sta succedendo qui?- chiese lei. Giancarlo sospirò - succede, Nadia, che ho deciso di mandarti agli scavi per la K V 0 insieme a Daniel-.
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FIORE DI LOTO
AdventureDurante i festeggiamenti per il fidanzamento tra suo padre e la sua nuova compagna, Nadia si ritrova a far conoscenza con due affascinanti americani, l'uno l'opposto dell'altro, che non riescono a stare vicini per più di un secondo e che sembra nasc...