Mi sveglio improvvisamente. Di nuovo quel fottuto incubo, ormai lo sogno in loop. Apro gli occhi.
''un'altra merdosa giornata in arrivo'' medito girandomi sull' altro lato del mio letto e tentando, futilmente, di riprendere sonno. A svegliarmi del tutto ci pensa il mio cane Jay, che salta sul letto e mi lecca la faccia.
'' fantastico'' penso sbuffando e con immenso sforzo mi alzo.
Adoro il mio cane ma c'è un motivo se stresso mia madre da quando ci siamo trasferiti per far installare una serratura con una chiave,per avere un po' di privacy e un risveglio meno.. Bagnato.
Di malavoglia mi dirigo verso il bagno come uno zombi, con gli occhi e la bocca ancora impastati dal sonno.
Mi osservo allo specchio e rifletto sul mio aspetto. La me riflessa è bassa, con grandi occhi verdi contornati, da enormi borse a causa degli incubi e della dovuta mancanza di sonno, che mi donano un odiosa espressione di perenne stupore e che puntualmente vengono socchiusi per formare un espressione scocciata e irritata. Noto che i miei capelli che ormai mi raggiungono la vita, sono di una colorazione del castano ramato molto scura e sono mossi. Ho un naso piccolo simile a quelli quasi inesistenti dei manga, cosa odiosa se
ti trattano costantemente come una bambola piccola invece di una ragazza autonoma già abbastanza grande. Le labbra sono piene e mi donano un broncio costante.La mia carnagione è pallida, sembro un fantasma anche in estate. Che io ricordi non mi sono mai abbronzata in vita mia, o mi brucio o sono bianca.
Una volta qualcuno disse che posso essere ciò che voglio se solo lo desidero.
Fanculo all'idiota che ha detto una simile stronzate.
Se fosse vero, davanti a me ci sarebbe una modella Svizzera bionda,superficiale e priva di problemi con un sorriso più finto dei suoi capelli tinti, e questo è dire già tanto, stampato in faccia e vestiti firmati.
E invece no.
mi ritrovo a risvegliarmi da questa riflessione profonda grazie alle urla di mia madre che dice di scendere. Prendo il primo felpone pulito di mio fratello a portata di mano, un jeans, le vans. Mi vesto velocemente e scendo per fare colazione. Prendo l'autobus e arrivo come al solito in ritardo di un quarto d ora. Entro in classe e mi scuso con la prof. Jenkins e mi siedo. Prima ora: Fisica. Dovrebbe essere abolita come materia o, perlomeno, la prima ora del lunedì in cui metà classe dorme e l'altra metà è uno zombi in piena crisi di sonno,me compresa. L'unico che prende appunti prevedibilmente è il secchione dalla classe. Uff, mi toccherà chiedergli gli appunti. Finita la terza ora mi dirigo verso il mio armadietto. Mi tiro su il cappuccio e mi confondo con gli altri mille studenti dell'istituto scolastico.
Mille adolescenti con problemi ad accettarsi, in preda a ormoni della crescita, acne e un disperato tentativo di fare scalate sociali,per arrivare almeno vicino all'ambito posto di persona più popolare della scuola. Al momento, secondo quanto mi ha detto la mia vicina di banco,Clio, un odiosa ragazza solare e molto positiva, in pratica una so-tutto-io secchiona e pettegola, con una voce stridente, simile allo sqittio di un topo;il posto di miss popolarità è occupata da Harley ''queen''Scott, accompagnata sempre, come una perfetta coppietta di fidanzatini, degna di essere esposta nelle riviste mediche come causa di vomito e diabete a causa di tutte quelle schifezze dolci che si dicono in continuazione dall' antipatico numero 1, l 'Atletico, nonché capitano della squadra di baseball e quarterback, signori e signore (soprattutto signori e attratte da muscoli e invidiose della coppietta felice) ecco a voi Luke Jackson. In questo momento, come ogni singolo, santissimo cambio di ore, sfilano mano nella mano a capo di una processione di ragazzine svenevoli e ragazzini che si soffermano un po' troppo sulla minigonna della '' queen''. Complimenti a me per essermi appena procurata diabete a vita per un eccesso di zucchero. Fortuna che il mio armadietto è lontano ed isolato dagli altri visto che è circondato da altri inutilizzati. O meglio era isolato prima di accorgermi che accanto al mio si è trasferita un'altra ragazza. Leggo il nome''Kathrine lane o'cheers''.
Beh, addio solitudine.
Ed io che mi vantano di non dover avere quell'inutile contatto costituito da vuote ed insipide conversazioni con casi umani, e ciò riguarda il proccupante 99% degli studenti di questa maledetta e schifosissima scuola.
Speriamo che faccia parte del 1% di persone sane in questa scuola schifosa. Il restante 99% l'ho mandato a fanculo nel momento stesso in cui sono entrata qui dentro.
Mi dirigo verso la classe di Letteratura Russa. Chi è che la studia ancora?
Dopo tre odiatissime ore di lezione, finalmente suona la campanella e mi dirigo alla fermata dell'autobus.
Un'altra giornata vuota è finita e alla fine della sesta ora ritorno a casa con un cattivo umore per la prima insifficenza al compito di matematica nel giro di 2 settimane cioè da quando è iniziata la scuola e un inspiegabile voglia di spararmi
Salgo sull'autobus con l'intenzione di andare a casa e sdraiarmi sul letto.
Ma a quanto pare il destito non è di questa opinione.
'' Zoey.. '' mi chiama una voce familiare dietro di me appena salita sul mezzo. Oddio non può essere.Angolo autrice
Spero vi piaccia questo capitolo,lo so che è un po' corto. Siate buoni con me, è il primo racconto che scrivo e scusate gli errori di battitura.per favore votate e commentate per farmi sapere se vi piace.
~Milla~
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Senza Oscurità Le Stelle Non Brillano
Fiksi RemajaZoey è una ragazza chiusa, sarcastica e indifferente verso tutto e tutti. Ma nel profondo nasconde dolore, sofferenza e inganni da persone che lei reputava amiche. Che cosa l'ha spinta a diventare fredda verso il mondo che la circonda? Che cosa è su...