11.

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Non ci pensò neanche un momento, una volta tornato al castello si era diretto alla sua casata, salendo poi le scale del dormitorio femminile, dopo averle illuse.
Non aveva versato una lacrima dall'inizio della commemorazione fino a quel momento, e non voleva iniziare ora, non in mezzo ai corridoi, voleva un posto sicuro in cui rifugiarsi, e ultimamente lo vedeva in Rose.

La trovò nel semi buio, metà delle tende erano tirate, i riflessi del lago nero rendevano la stanza ancora più verdognola.

Le si avvicinò trovandola dormiente,  sotto più strati di coperte. Non voleva svegliarla, probabilmemte aveva passato la notte insonne.

Si sfilò cappotto e giacca elegante appendendole al baldacchino, slacciando poi le scarpe e si intrufolò nelle  coperte alle spalle della ragazza, stringendola lievemente. Lei emise un colpo di tosse che gli fece credere si fosse ridestata, ma era una mera illusione. Lei doveva dormire. Lui voleva passare quel momento con lei. Chissà come, loro molto spesso finivano su un letto ad abbracciarsi e dormire.

La pozione le stava facendo effetto. Aveva cominciato a respirare meglio già dalle prime ore di lezione, a cui lei mancò. Il fatto che non fosse stata l'unica ad essere assente la rincuorò in qualche modo, era sempre imbarazzante essere gli unici a non presentarsi a lezione.
Aveva passato le prime ore del mattino a tentare di dormire, ignorando i pensieri di chi gironzolava per il castello, eppure finiva sempre a perdersi nei suoi di pensieri. Scorpius stava sostenendo il padre in un momento di sconforto, un momento che aveva appena compiuto due anni. Li aveva sentiti i suoi pensieri prima di uscire, e ne era fiera. Lei avrebbe voluto esserci, ma riteneva giusto che i Malfoy non si vedessero in qualche modo limitati dalla presenza di una persona che Astoria non l'aveva mai neanche conosciuta. Soprattutto se questa persona aveva dei voluminosi capelli rossi e un viso che urlava Granger da ogni inquadratura.

Si perse nei suoi pensieri cadendo nel sonno, non seppe dopo quanto riconobbe, solo che una volta sveglia, non era più sola su quel letto a baldacchino.
Le dita lunghe e pallide di Scorpius le circondavano i fianchi e il suo fiato caldo le si scontrava contro al collo.

Rose avrebbe voluto fare finta di nulla e godersi quella posizione un altro po', ma sentiva i suoi pensieri, sapeva che lui fosse sveglio.

Posò una mano su quelle del ragazzo, spingendo poi la schiena verso il suo petto, come ad essere completamemte ricoperta dal corpo di Scorpius.

-Come stai?

Lo chiesero nello stesso momento e fu seguito da un momento di smarrimento da parte di entrambi, chi doveva rispondere prima?

-Una mezz'ora e gli effetti della pozione saranno praticamente completati, a te come è andata la commemorazione?

Lui sospirò posando il mento sulla testa della ragazza per non dover far notare gli occhi lucidi.
Suo padre aveva pianto, restando immobile e composto, come sempre, ma una volta vista l'immagine della moglie era crollato l'argine che gli teneva le lacrime ancora racchiuse negli occhi.

Quella era una ferita ancora aperta, e non sapeva quanto tempo avrebbe impiegato a chiudersi, se si sarebbe mai chiusa.

Non aveva bisogno di parlarne, perchè lei stava rivivendo i ricordi della celebrazione come se fossero stati suoi.

Rose prese a far scorrere le punte delle dita lungo la parte interna delle braccia di Malfoy, solleticandone i nervi e le vene inscurite a livello del polso.

-Sei stato forte.

Lui scosse la testa godendosi le sue carezze.

-Però non lo sono.

Lei lo sapeva come si sentiva, come si era sentito in quel momento.

Lei provò a girarsi nella sua stretta, per poterlo guardare in viso senza doversi rompere l'osso del collo, ma a lui non piacque altrettanto l'idea. Voleva che lei continuasse a toccarlo, ad accarezzarlo. Lo faceva sentire più consistente, più fisico di una sola anima.

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