Mi svegliai quel venerdì mattina con tutta la calma del mondo. Ero sola in casa quindi girai un po' per casa come se fossi uno zombie. Aspetta poi realizzai che era l ultimo dell'anno e che la sera dovevo andare da mio padre. Così feci colazione e mi vestii. Un paio di jeans abbastanza larghi, un maglione caldissimo (comunque faceva molto molto freddo fuori), e le mie adoratissime airforce bianche. Andai in bagno, mi lavai e poi mi trucca con fondotinta, eye-liner e mascara. Poi mentre aspettavo i miei familiari decisi di iniziare a preparare la valigia per stare via una settimana. Misi dentro un po' di magliette, felpe, jeans e poi, quasi dimenticandomene, il vestito nero e tutto il necessario per la festa della sera. Alle 13.00 tornarono mia madre e i miei nonni, pranzano e poi io finii la valigia. Guardai l orologio: erano già le 18.00, cazzo! Il tempo era volato e non me ne ero accorta, mio padre tra pochi minuti sarà qui. Mi misi il mio adorato e caldo giubbotto, presi la valigia e andai giù ad aspettare mio padre. Nel frattempo mi misi ad ascoltare un po' di musica. Feci partire "thinking out loud" di Edd Sheeran. Appena fini la canzone sentii un clacson suonare, alzai la testa e vidi la macchina di mio padre. Mi avvicinai, caricai la valigia nel bagagliaio e montai in macchina. Salutai e poi partimmo per andare a casa sua dove c'erano Cristina, la sua compagna, e Davide, il figlio di Cristina. Salutai tutti e poi mi 'fiondai' sotto la doccia. Ero già in ritardo di 10 minuti sulla mia tabella di marcia. Uscii dalla doccia, unico momento tranquillo della giornata in cui mi sarei potuta rilassare e pensare a come volevo che andasse la festa la sera,e mi feci asciugare i capelli da Cristina. Mi ributtai in camera e mi vestii: calze nere scure con le paiettes, il vestito nero che aveva la gonna anni '50 e un corpetto che sembrava una maglietta a maniche corte, gli stivaletti nuovi con il tacco , la cintura e la collana di brillantini e sopra la giacca nera. Mi feci la coda, con l intenzione di farmi poi la crocchia ma avevo lasciato le mollette a casa di mia mamma. Nel frattempo si erano preparati tutti e stavano aspettando me come al solito. Ebbi appena il tempo di truccarmi: fondotinta, matita nera nella luna superiore dell'occhio, eye-liner e lucida-labbra neutro. Uscimmo di casa e infilammo in macchina. Ci facemmo circa una mezzoretta di viaggio in macchina. Arrivammo in un paesino sperduto fuori Firenze e vedemmo tutti i nostri amici a aspettateci fuori. Tra di loro c'era lui.
SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutte. Spero che la storia vi piaccia. So che questo primo capitolo non è il massimo ma non volevo mettere tutto nel primo capitolo.
Fatemi sapere se vi piace in un commento!
Un bacione a tutte/i👍
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Morire per te? No grazie
Teen FictionGiulia ha soli 14 anni e già ha sofferto tanto a causa dei ragazzi. E questa è l ennesima volta. Ma riuscirà ad uscirne grazie ai suoi amici?