Sono le 6:30 del mattino e la mia sveglia non smette di suonare non capisco perché mio padre si ostina a farmi alzare a quest'ora per allenarmi. So benissimo che venerdì per me non solo si terrà l'ultima competizione prima della mia partenza ma se vincerò oltre ad ottenere una cifra esorbitante di soldi erediterò il famoso titolo di miglior cowboy di mio padre.
Dopo una manciata di minuti decido di buttarmi giù dal letto perché sento già mio padre salire le scale per venirmi a chiamare. Il tempo di mettere i miei piedi a contatto con il freddo pavimento che mi lascia rabbrividire un po', mio padre spalanca la porta senza bussare "Buongiorno piccola cowgirl, pensavo stessi ancora dormendo" disse.
Indossai le mie ciabatte a forma di unicorno rosa e mi avvicinai a lui stampandogli un bacio sulla guancia, e con la voce ancora impastata dal sonno "Dieci minuti e sarò nella stalla" gli dissi. Mio padre sorrise perché sapeva quanto io odiassi alzarmi a quell'ora "Dieci minuti Charlotte non di più, sai quanto è importante questa competizione e soprattutto sai da quanto tempo ci stai lavorando" disse.
Beh aveva ragione, aspettavamo questa occasione entrambi da anni, abbiamo fatto tantissimi sacrifici per arrivare fino a qui perciò non potevo deluderlo proprio adesso.
"Si papà, hai ragione tra meno di 10 minuti sarò nella stalla. Inizia a contare" lo rassicurai, e lui se ne andò ridendo e facendo finta di contare. Appena uscì richiudendosi la porta di legno bianco della mia camera alle spalle corsi a vestirmi, indossando: i miei jeans d'allenamento con le frange, un top marrone e i miei stivali texani marroni a punta.
Una volta pronta scendo correndo le scale in legno chiaro che portano in cucina.
In cucina vedo mia madre già tra i fornelli che fa le sue solite cose che tanto si ostina a volermi insegnare. Cerco di fuggire camminando in punta di piedi verso la porta principale, ma appena mi vede mi ferma alzando un po' la voce "Buongiorno tesoro, perché sei vestita così? Non dirmi che vai anche questa mattina ad allenarti con tuo padre" disse. Come ogni mattina mi fa perdere del tempo con la speranza che io rimanga con lei a cucinare, distinto alzo gli occhi al cielo "Buongiorno mamma, come dovrei vestirmi? Non posso mica montare un toro meccanico con un vestitino" la mia risposta non tarda ad arrivare, così come la sua occhiataccia che mi lancia al di là dell'isola della cucina "Charlotte non permetterti di fare la spiritosa con me, perché sai benissimo a cosa mi riferisco tra qualche giorno partirai per Los Angeles e non sai neanche cucinarti qualcosa, per non parlare del fatto che li dovrai vestirti come una signorina e tu nell'armadio hai solo indumenti poco femminili" disse. Scoppio a ridere perché ogni mattina è sempre la stessa storia "Mamma stai tranquilla che non morirò di fame a Los Angeles, non penso ci voglia molto per cucinarsi, seguirò qualche ricetta e qualora io non ne fossi capace c'è sempre la mensa del college o qualche fast food. Per quanto riguarda i vestiti ne ho e lo sai". Lei mi incenerisce con lo sguardo e continua con le sue solite ramanzine mentre mescola qualcosa in una ciotola.
Alzo gli occhi all'orologio sopra la cucina e sono le 7:00, mi avvio a passo veloce alla porta che c'è in cucina (quella che dà sul reteo della casa), e mi appresto ad uscire. Ma prima di farlo mi volto verso mia madre e cercando di farmi perdonare gli dico "Mamma lo sai che a me stare tra i fornelli non mi piace, però ti prometto che prima di partire un giorno di questi cucineremo qualcosa, ma ore devo proprio scappare lo sai che per me venerdì è un giorno importante". Mia madre mi guarda rassegnata e si avvicina, mi lascia una carezza sulla guancia "Non farmi promesse da marinaio Charlotte, perché io ti ricorderò quello che mi hai appena detto oggi" disse. Io la guardai ridendo e con la mano ferma sul pomello della porta gli dissi: "Mamma io sono un cowboy non un marinaio, perciò stai tranquilla che manterrò la mia promessa" e prima che mi rispondesse aprì la porta e usci correndo dalla cucina.
Arrivata nella stalla mio padre stava già finendo di dare un'ultima sistemata ad uno dei nostri cinque cavalli "Sei in ritardo Charlotte" disse mio padre.
Io non so come faccia a capire ogni volta che sono arrivata, senza neanche vedermi "Scusami papà, ma sai com'è la mamma mi ha trattenuta con le sue solite ramanzine" mi giustificai. Si lascia sfuggire un sorrisetto, perché immagina già i discorsi che ci sono stati "Non gli è mai piaciuto ciò che facciamo Charlotte e questo lo sappiamo entrambi. Il fatto che tu parta per Los Angeles a lei la tranquillizza un po' perché ti fermerai con i rodei" disse. Ciò che dice lo dice con un velo di tristezza negli occhi che mi spezza il cuore, così mi avvicino a lui tanto da riuscire a guardarlo meglio negli occhi e lo rassicuro "Papà il fatto che io parta non vuol dire che smetterò con i rodei, tornerò ogni qualvolta ci sia un rodeo importante, stai tranquillo" queste mie ultime parole sembrano spazzare via tutta la sua malinconia.
"Sei la migliore figlia che io potessi avere, adesso però monta su quel toro meccanico e fammi vedere che sei anche la migliore cowboy" disse.
Entrambi con un sorriso in volto ci dirigemmo verso il toro meccanico che abbiamo nella stalla. Appena inizia l'allenamento mio padre inizia a darmi consigli e soprattutto a correggermi sugli errori che faccio.
L'allenamento sembra procedere tranquillamente fino a quando mio padre non riceve una chiamata, e spegne subito il toro meccanico. Lo guardo incredula perché stavo facendo un nuovo record e sbuffo "Papà stavo per fare un nuovo record" lui scoppia a ridere "Non penso che a tua madre importi. Mi ha chiamato per dirci che il pranzo è pronto, non ci conviene farla arrabbiare" disse. A quelle parole scendo dal toro e ridendo ci avviamo dentro casa.
Il pranzo per fortuna si svolge in tranquillità parlando del più e del meno.
Ciao ragazze/i in questo capitolo vi ho fatto conoscere i genitori e la passione di Charlotte.
Cosa succederà nel prossimo capitolo? Tenetevi forte perché presto lo scoprirete :*
STAI LEGGENDO
Il mio amore è nato in Texas.
ChickLitCharlotte è una ragazza di 19 anni che vive in una piccolissima città del Texas. Sin da bambina coltiva due sogni nella vita: ottenere il titolo di miglior cowboy della zona e di partire per il liceo linguistico di Los Angeles. Charlotte è una ragaz...