"Sotto le stelle"

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11º CAPITOLO

Mi fiondai in camera mia e appena entrai Sofia mi saltó addosso;

Sofia: Allora come è andata? Cosa è successo? Racconta!

Io: Niente...

Sofia: Non è vero, sei rossa e sei emozionata!

Io: Uff ok, mi ha dato la buonanotte e...

Sofia: E...?

Io: Mi ha dato un bacio sulla guancia!

A Sofia scappò un urlo e poi mi abbracciò.

Poi ci lavammo i denti, ci mettemmo il pigiama e andammo a nanna.

Avevamo puntato la sveglia, così ci svegliammo piuttosto presto.

Cos'ho sognato tutta la notte? Non c'è bisogno che ve lo dica.

Una alla volta ci lavammo e ci preparammo.

Accompagnai Sofia a casa sua e poi tornai alla mia.

Mia madre appena entrai mi chiese: Allora, ti sei divertita ieri sera?

Io: Oh, sì sì!

Mamma: Mhh... ok!

Stasera io, Sofia, Alex e Austin saremo usciti di nuovo, così salii in camera, riordinai un po' e scelsi subito i vestiti.

Arrivata ora di pranzo mangiai un panino leggero, così per spezza fame, poi tornai in camera mia e mi misi a leggere un po'.

Lessi per quasi tutto il pomeriggio!

Andai a chiedere a mia madre se sta sera potevo uscire per cena con i miei amici;

Il "sì" facile della mia mamma è una delle cose che apprezzo di più in lei.

Indossai gli abiti che avevo scelto la mattina:

Gonna a vita alta rosa confetto, camicetta rosa chiaro e un paio di vans rosa, una coda alta ed ero a posto.

Sofia mi passó a prendere e mi portò al parco, poi arrivarono anche Alex e Austin.

Ci salutammo e obbiettamo tutti sulla pizzeria.

Durante la strada, vedevo ancora Alex e Sofia che parlavano, ma non capivo bene di che cosa, così, come la sera scorsa, rimasi affianco ad Austin, ma non sapevo proprio cosa dirgli.

Mentre camminavano le nostre mani continuavano a sfiorarsi e entrambi sorridevamo. Austin: Rossana va tutto bene?

Io: S-sì, tutto a meraviglia, stai tranquillo.

Eravamo arrivati in pizzeria, avevo notato che quando dovevamo sederci, Alex e Sofia facevano di tutto per farci sedere vicini.

Ora avevo capito di cosa parlavano Sofia ed Alex, volevano che io e Austin stessimo insieme.

Giuro che non sapevo se ammazzarli o ringraziarli.

Alex poi cominciò a parlare;

Alex: Oh ragazzi, l' agenzia dei miei genitori organizza una specie di festa per tutti i ragazzi della cittá, venite vero?

Sofia: Va bene Alex!

Io e Austin annuimmo.

Quando finimmo di mangiare, non andammo subito a casa, ma ci fermammo di nuovo al parco, era la notte delle stelle cadenti.

Sofia aveva portato dei teli per sdraiarci per terra.

Indovinate Sofia a chi mi ha messo vicina? Sì, indovinato!

Mentre osservavamo le stelle, Austin mi prese la mano, così, senza motivo.

Lo guardai, lui guardò me, e capii che le vere stelle stavano nei suoi occhi.

Eravamo lí, sotto il cielo, a guardarci, fregandocene di tutto il resto.

Purtroppo però, si stava facendo tardi, così decidemmo di andare.

Austin: Aspettateci fuori, devo dire una cosa a Rossana.

Loro se ne andarono e poi cominciò a parlare.

Austin: Senti, io non so cosa stia succedendo, ma non mi sembra tanto male quindi, si puó provare no?

Io: Sì, si può provare!

Mi accarezzó la guancia, e poi scese con la mano lungo il braccio.

Austin: Rossana ma tu hai freddo!?

Io: S-sí.

Mi mise un braccio intorno al collo, com' era tenero.

Così uscimmo dal parco e Sofia e Alex erano li ad aspettarci.

Appena uscimmo Sofia e Alex ci guardarono, si guardarono e poi fecero un' espressione soddisfatta.

Austin: Voi due dovreste smetterla sapete?

Tutti e quattro scoppiammo a ridere.

Lui mi ha salvata "Austin mahone"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora