Il ragazzo si girò di scatto e Faith, imbarazzato, ritirò velocemente la testa, pensando di mettersi a fischiettare con nonchalanche come nei film e far finta di niente, ma riflettendoci su pensò che ciò avrebbe amplificato la sua già colossale figura di m.
Il ragazzo lo guardò con uno sguardo curioso da bambino che vede per la prima volta un comunista. Non sembrava preoccupato della troppa curiosità di Faith, anzi sembrava fargli piacere. Si scostò i capelli dal viso e Faith ebbe modo di notare che aveva alcuni anelli;riuscì a distinguere solo due anelli raffiguranti un teschio, uno collocato sull'anulare destro e uno sull'anulare sinistro.
-Ciao-disse il ragazzo, con un tono spensierato e divertito e un timbro regalatogli molto probabilmente da una pubertà semplicemente devastante.
-Ciao- rispose Faith. Era stranamente felice dell'attenzione che il ragazzo gli aveva rivolto, sebbene volesse mantenere le distanze, almeno per adesso.
-Anche tu ad Ullevi per gli Iron Maiden?-disse il ragazzo,con un tono spaventosamente sicuro di sé.
Faith,involontariamente, alzò il sopracciglio in una smorfia espressiva degna di Ben Stiller incravattato guardiano del museo in cui le cose prendono vita grazie alla tavola-di-Akhmenrah o come caspita si scrive.Come diamine aveva fatto quel ragazzo che stava leggendo i Diari di Kurt Cobain a capire che lui,Faith, sarebbe dovuto andare ad Ullevi per il concerto dei Maiden?Che fosse un veggente? Che avesse venduto la propria anima in cambio del dono dell'onniscienza?
-Sì-disse incerto Faith,ancora incredulo.Poi prese confidenza:-Come diavolo hai fatto a capirlo??
Il ragazzo tirò fuori una Black Devil e se la accese con un pigro movimento del braccio sinistro che aveva tirato fuori un accendino da chissà dove. Aspirò una boccata e soffiò lentamente fuori il fumo, dopodiché parlò:-Hai il biglietto in mano, amico.
Faith guardò il pezzo di carta da quattro soldi che aveva in mano e si sentì come il nemico nei videogiochi di guerra:stupido e inutile.
Il ragazzo si tolse la sigaretta dalle labbra.
-Io mi chiamo Cliff Burton- si presentò il ragazzo, tendendo la mano piena di anelli.Faith gliela strinse, riluttante ma nello stesso tempo insensatamente eccitato dal fatto che il ragazzo si fosse finalmente presentato. E che cazzo.
Poi di colpo, la sua mente si illuminò, cosa molto rara ad essere sinceri, et illo collegò gli innumerevoli cavi del suo prezioso cervelletto, mettendo in moto gli omini che vi lavoravano; qualche decimo di secondo dopo gli omini gli consegnarono una cartellina con allegata relazione e documentazione in cui era scritto che quel ragazzo che fumava in aeroporto, cazzo, si chiamava esattamente come l'ex bassista dei Metallica, Clifford Lee Burton, per gli amici Cliff, morto durante un tour dei Metallica in Svezia nel 1986.
-Io sono Faith- disse Faith, omettendo volontariamente il suo cognome. Non gli piaceva, e poi voleva mantenere l'incognita, o quantomeno non sputtanarsi, quel poveretto, dall'aeroporto fino a Cipro. E che cazzo, non è che uno può rivelare il proprio cognome ad uno sconosciuto, nemmeno se lo sconosciuto si chiama come l'ex bassista dei Metallica e fuma in aeroporto (erano circondati da un botto di gente, i due poveracci, ma nessuno sembrava notare il fumo che usciva costantemente dalla bocca di Cliff).
Cliff si alzò. -Io esco. Qui se ci becca la polizia siamo fregati-disse, e si incamminò, prendendo il suo zaino precedentemente lasciato in terra,verso la terrazza dell'aeroporto. Faith lo guardò alzarsi e il suo sguardo si posò sul suo avambraccio sinistro. Sopra l'immagine dei capi indiani, vi era tatuata una scritta: "Cliff 'em All".
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Road To The Ruin
AdventureUn gruppo di ragazzi, dediti al divertimento e alla perdizione, cambieranno per sempre le loro vite con un'esperienza indimenticabile.